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(NON) RETRIBUZIONE IN PERIODO DI PROVA

A

Antonio

Ospite
Mia moglie è stata assunta nel mese di giugno c.a. in un ospedale geriatrico come infermiera sottoscrivendo un regolare contratto di assunzione a tempo indeterminato con relativo periodo di prova di sei mesi.
Dopo tre giorni lavorativi, vista la palese situazione sottorganico ha deciso di dimettersi, e giunti a questo lunedì 11-07-05 si è recata in amministrazione per verificare se gli avevano retribuito i giorni di lavoro effettuati.
Dopo qualche rimpallo tra un’ufficio e l’altro la conclusione è stata che non intendono riconoscergli alcun emolumento perché ritengono che a causa delle improvvise dimissioni hanno sostenuto dei costi che intendono recuperare, se pur parzialmente, dalla busta paga.
Premetto che anche noi abbiamo sostenuto dei costi prima di tutto perché mia moglie aveva l’abilitazione all’albo scaduta e poi perché in questi tre giorni di lavoro abbiamo affidato i ns. due bambini ad un’amica dietro un compenso.
Domando: sono legali queste trattenute che ospedale geriatrico vuole effettuare alla luce di quanto previsto dall’art. 2096 del codice civile sul libero recesso nei rapporti di lavoro in periodo di prova?
Evidentemente si tratta di somme esigue, ma dato che questi signori hanno gestito la vicenda quasi come se speravano che mia moglie si dimenticasse di ogni cosa sono veramente indispettito.
Cosa mi consigliate di fare?
 
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