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libertà di scelta domicilio fiscale per iscritto aire

charak

Utente
Sono pensionato INPDAP, residente in Svizzera, iscritto AIRE, tassazione in Italia in base a convenzione bilaterale. Unico reddito la pensione italiana.
Ho ricevuto una copia corretta del CUD 2011 e ho notato che l'Addizionale regionale è raddoppiata e le altre sensibilmente aumentate.
Ho scoperto anche che il domicilio fiscale è stato cambiato d'ufficio e ora è a Roma RM codice comune H501.

Suppongo che questo aumento dell'addizionale sia legato al domicilio perchè attualmente le aliquote cambiano da comune a comune.
Ho fatto una ricerca e ho trovato questa sentenza:

La Cassazione, quindi, con la sentenza n. 14434 del 15 giugno 2010, ha confermato la legittimità delle pretese dell'ufficio, stabilendo che la sola iscrizione nell'anagrafe dei residenti all'estero non è determinante per escludere la residenza fiscale in Italia, mentre ciò che conta è il fatto che in Italia ci sia il domicilio, laddove il centro principale degli interessi del soggetto deve essere identificato nel luogo in cui la gestione di questi interessi viene esercitata abitualmente "vale a dire in modo riconoscibile da terzi".

Ciò che rileva, evidenzia ancora la Corte suprema, è il principio di effettività e non la volontà individuale del contribuente.
In particolare, secondo i giudici di legittimità, "il carattere soggettivo ed elettivo della scelta dell'interessato rileva principalmente quanto alla libertà dell'effettuazione della stessa (l'ordinamento deve riconoscere e garantire l'effettivo esercizio della libertà di stabilimento del centro principale dei propri interessi), ma allorché si deve rilevare quale sia il risultato di quella scelta la volontà individuale va contemperata con le esigenze di tutela dell'affidamento dei terzi".

le domande:

la sentenza di cui sopra viene a limitare la mia libertà di scelta del domicilio fiscale (ad esempio presso il mio legale in Italia) o in base alle leggi vigenti e alla Costituzione posso continuare ad esercitare la libertà di scegliere e quindi l"INPDAP avrebbe dovuto interpellarmi prima di decidere autonomamente?

questa frase "laddove il centro principale degli interessi del soggetto deve essere identificato nel luogo in cui la gestione di questi interessi viene esercitata abitualmente "vale a dire in modo riconoscibile da terzi"

si può applicare anche a un trattamento pensionistico/rendita vitalizia che si riferisce a persone fuori dal mondo del lavoro? Quali sono i miei interessi a Roma? Devo subire la scelta dell'Inpdap di avere l'Ufficio Esteri a Roma?

A mio parere questa interpretazione letterale e rigida della sentenza può portare a ledere il diritto del cittadino a scegliere il domicilio fiscale in Italia, diritto la cui validità non viene messa in dubbio in nessun modo palese.

Grazie
 
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