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La storia della mano del diavolo...

Mauro48

Utente
La mano del diavolo, non è una barzelletta ma una storia vera, ora passati tanti anni se la racconto si mettono a ridere ecco perchè la posto quì, nelle barzellette.
Una buona parte di quelli che hanno passato i 60 anni da un po', sanno benissimo quale è la mano del diavolo, essendo vissuti nell'era dove i comunisti mangiavano i bambini, e tutto quello che aveva loro a che fare.
(Io figli di comunisti ne ho visti tanti ma nessuno è sparito, vabbè erano le barzellette d'allora, e c'era pure chi ci credeva).

La storia parte dall'asilo, quando matita alla mano si facevano le aste, ora a 5 anni mio nipote sa contare accendere il pc e giocare, senza essere un genio, comunque lì ho scoperto cosa volevano che facessi, quelle donne con un cappello grande in testa e vestiti lunghi neri, un pò come certe arabe d'oggi, salvo che si vedeva appena, ma si vedeva, il viso.
Erano buone brave e avevano le mani cicciotte.... però ci stavano sui marron clacè quelli che scrivevano con la mano sinistra, appunto la mano del diavolo, e lì è iniziata la mia, e per pochi altri, tortura, pardon barzelletta.
Siccome non sono sicuro di ricordare perfettamente quel periodo, passo direttamente alle elementari dove per il massimo della sfi..ortuna avevo un maestro con due mani cosi.
Non è che le usasse molto preferiva la bacchetta, questo semplicissimo mezzo di tortura, sempre pedagocica ovviamente, veniva elargito con precisione chirurgica, ma probabilmente il maestro aveva una deviazione, oppure una preferenza non so, perchè picchiava sempre sulla mano sinistra, io che già capivo che l'acqua calda scottava zac cambiavo di mano la penna con pennino, alla velocità della luce, ma una o due pacche ogni ora le cuccavo ugualmente, forse servivano a tenermi interessato chissà, la pedagogia allora mi era oscura.
Quasi subito ho capito che dovevo farmi gli affaracci miei, perchè allora era proprio il perfetto contrario di ora, chi insegnava era il capo lo scolaro l'asino, indi tutto quel che ti arrivava era dovuto e se ti lamentavi arrivava il resto.
Seppur una volta, ma non mi è dato sapere i particolari, quell'omone di mio padre si è intrattenuto con il maestro, lui parlava il maestro rosso in viso annuiva, morale, subito dopo e per un certo periodo se la prese solo con altri, insomma la mia mano è stata messa in standby in attesa di una nuova collocazione, nel contempo si sgonfiava;
ma dato che tra il buono e il cattivo non c'era via di mezzo, per non lasciare il lavoro a metà, la cosa dopo un po' di tempo è ricominciata.
Cosi ho imparato a scrivere con la mano di [argomento delicato], la destra, che in verità una mano non me l'ha mai data, la malefatta non è tanto questa, è che cosi facendo mi sono trascinato per tutta la vita una scrittura che se in stampatello è anche leggibile, in corsivo spesso non so neppur io che cavolo ho scritto, non solo ovviamente, perchè anche l'ortografia ne ha sofferto, fino al punto che ancor oggi scrivo degli starfalcioni, non c'è nulla da fare è cosi, per questo motivo ho fatto il tecnico.
Non me ne vogliano i fedeli, non è certo mia intenzione offenderli, ma una cosa ancora non ho capito...
se c'è o no il diavolo, tantomeno la controparte, so però che il primo picchiava forte e il secondo forse era occupato altrove, perchè di miracoli, che so avesse mandato una piccola paresi al braccio o giù di li al maestro, neppure l'ombra.
Con questi dubbi è nata l'altra questione successa al catechismo, domanda: chi ti ha creato? ed io bello come il sole, mio papà e mia mamma, che pasticcio... ma è un altra storia, pardon barzelletta.:yes2:

Bè allegriaaa, non sono mai andato da uno psicologo per questo, tantomeno per altro, tanto si sarebbe messo a ridere, perciò anch'io sono convinto che sia tutta una barzelletta, e rido di gusto. :D

Sempre in forma su con la vita, saluti.;)
 
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