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Italia ferma nell'ingorgo degli "EX"!

Gio.

Utente
Un personaggio segnato dalle rughe s’aggira fra i palazzi del potere. Non ha un nome, benché in gioventù ebbe un nome altisonante. Non ha una carica, o almeno non così solenne come quelle che rivestì in passato. Non ha più lustro, né energie per lustrare la sua targa d’ottone. Tuttavia non si contenta affatto dei ricordi. No: traffica, cospira, confabula, almanacca, e in conclusione non esce mai di scena. È l’ex.

La politica italiana trabocca di questi pluridecorati, perennemente a caccia di trofei per rimpolpare il proprio medagliere. E non c’è troppa differenza fra sinistra e destra, fra estremisti e moderati. Pensateci: con chi deve vedersela tutti i santi giorni il segretario del Pd Bersani? Con gli ex segretari D’Alema, Franceschini, Veltroni. Tutti lì, ancora e sempre in prima fila. Ma d’altronde quel partito ha affidato il Dipartimento Riforme all’ex presidente della Camera Violante, nonché ex magistrato, ex docente, ex parlamentare, ex capogruppo, ex presidente dell’Antimafia. Siccome di riforme non ne parla più nessuno, almeno in questo caso la poltrona dell’ex è un’ex poltrona.

E a destra? Solo per citare le figure più eminenti, ci trovi per esempio Fabrizio Cicchitto, già deputato e senatore socialista. O Giulio Tremonti, che fin qui ha girato il Psi, Alleanza democratica, il Patto Segni, la Federazione liberaldemocratica, Forza Italia, il Pdl. Senza dire del centro, dove il riciclo è come l’usato garantito. Tanto per dire, la nuova formazione politica fondata da Rutelli (Alleanza per l’Italia) è la sua quinta creatura.

Infatti, il fondatore è stato via via eletto in Parlamento con i Radicali, i Verdi arcobaleno, la Margherita, il Pd, mentre adesso rappresenta per l’appunto l’Api.

È la tragedia dell’Italia: un Paese immobile, come le sue classi dirigenti. Al più cambiano le sigle, mai le facce. È anche il fallimento della seconda Repubblica, che nei primi Anni Novanta aveva allevato la speranza d’un ricambio generazionale. Ci guadagnò una rispettabile pensione Giulio Andreotti, 7 volte presidente del Consiglio, 26 volte ministro. Esordirono in politica uomini nuovi, a partire da Silvio Berlusconi. Dopo quasi vent’anni, dopo cinque elezioni vinte o perse, anche lui è diventato un ex. Ma la sua età rimane in media con quella della classe politica italiana: secondo il Rapporto Luiss 2008 il 60% ha più di settant’anni, mentre nella Penisola iberica lo stesso dato s’arresta al 4,3%. D’altronde in Spagna Aznar e Zapatero avevano entrambi quarant’anni, quando ottennero le chiavi del governo. E il primo ha lasciato la politica dopo una sconfitta elettorale, al pari di John Major, Tony Blair, Michail Gorbaciov, Al Gore, Carl Bildt. Tutti cinquantenni, mica vecchi come il cucco.

Ma in Italia nessuna sconfitta è mai definitiva. Specialmente con questa legge elettorale, che toglie agli elettori ogni potere sugli eletti. Decidono loro, i capibranco, i signori dei partiti; e decidono in base alla ferrea regola della cooptazione. Significa che promuovono se stessi, o al più i loro maggiordomi. Poi capita talvolta che non si mettano d’accordo (gli oligarchi sono molto suscettibili); e allora smembrano le truppe, vanno in sartoria a cucirsi una divisa tutta nuova, la indossano insieme ai propri soldatini. Ma le parole no, quelle sono sempre uguali, come le bocche che gli danno fiato.

Sarà probabilmente questo lo scenario che ci consegneranno le prossime elezioni: qualche nuovo partito, nessuna faccia nuova. Eppure c’è una volontà di cambiamento in giro per l’Italia, un senso di stanchezza per le litanie e le risse di palazzo, la voglia di respirare un vento fresco, anche a costo di buscarsi un raffreddore. La politica, invece, spranga le finestre. Tuttavia stavolta non potrà arricciare il naso se gli italiani, chiamati a celebrare il trionfo dell’ex, trasformeranno il loro voto in un ex voto.
 
Riferimento: Italia ferma nell'ingorgo degli "EX"!

Ciao Gio, mio caro amico, fortunatamente almeno tu non ex!!!
Ma noi siamo una ex colonia, un ex stato feudale, un ex dominaszione di potenze straniere, ma soprattutto un EX GRANDE IMPERO!!! E proporio li ci siamo fermati all'impero romano; e da buoni ex, sempre "romani" rimaniamo, infatti il paludoso mondo del Palazzo Romano non permette a nessuno di diventare post. Tutti gli ex si riciclano in post, sperando che gli ex elettori diventino post elettori dimenticando di essere ex. Vedi è tutto fatto di EX!!! EX ante, EX post, Ex lege, Ex articolo xy, EX, EX, EX. Vicino Roma Montefiascone è famosa per il suo vino che viene preceduto nelle etichette da EST,EST EST, perchè un fido collaboratore di un papa tanti anni fa, anticipando la sua carrozza in cerca di un posto dove si potesse ben mangiare e bere, dopo aver bevuto il vino del luogo, mandò incontro al convoglio papale un messo con un messaggio riferito al vino ritenuto eccellente che diceva "Santità, est,est, est". Oggi dovremmo mandare in giro qualcuno dal Presidente non so di che, con la dicitura "eccellenza non ne possiamo più, ce so solo ex,ex,ex!!!" Ma anche lui è un esponente degli EX!!!
Ciao carissimo, tornato dalle ferie?:mad:
 
Riferimento: Italia ferma nell'ingorgo degli "EX"!

E si caro Maurizio, l'Italia dei cachi da' i suoi frutti.... a proposito e cambiare frutto?
Spiccioli di vacanze martedi' a pieno regime si parte.-
Ciao e buon fine settimana.-
 
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