Ciao a tutti!
Stavo pensando di fare per la prima volta un ISEE Corrente 2025 e avrei bisogno di un vostro parere sulla correttezza della procedura, alla luce della mia situazione.
L’ISEE ordinario, compilato correttamente (ho anche escluso buoni e libretti secondo quanto previsto dal decreto), è risultato pari a 30.800 €, quindi ''appena'' sopra la soglia dei 30.000 € che l’Università utilizza per l'applicazione della fascia massima di contribuzione. Tuttavia, quella cifra non rappresenta proprio la mia reale situazione economica.
Nel 2023, mio padre ha ricevuto diverse tranche di arretrati (stipendi non pagati in anni precedenti, recuperati, in parte, dopo una causa), che hanno portato il suo CU 2024 (redditi 2023) a circa 39.000 €.
Io, sempre nel 2023, ho lavorato per circa 7 mesi con contratto a tempo determinato, mentre frequentavo l’università, percependo un CU di circa 15.000 €.
Il risultato è stato un ISR di oltre 48.000 € e un ISEE superiore ai 30.000 €, che purtroppo mi fa rientrare nella fascia più alta per le tasse universitarie.
Nel corso del 2024, mio padre ha ricevuto altri arretrati e anche una donazione familiare, che ha comportato un aumento del patrimonio mobiliare superiore al 20% rispetto a quanto risultava nell’ISEE ordinario.
Ad oggi la situazione è diversa: lo stipendio di mio padre è tornato ai livelli normali (circa 1.600 € netti al mese, di cui alcuni già saltati dal datore, ma questo è un altro discorso), anche se non rientra nella casistica della riduzione del 25% dei redditi, perché le somme più consistenti le ha ricevute proprio tra fine 2023 e fine 2024, quindi rientrano negli ultimi 12 mesi.
Io, invece, non percepisco alcun reddito da maggio 2024.
Il mio contratto a tempo determinato è scaduto il 31 dicembre 2023. Ho percepito NASpI fino ad aprile 2024, e da allora non ho più ricevuto né stipendi né trattamenti assistenziali.
Quindi:
La mia domanda è:
È corretto procedere in questo modo?
Anche se il patrimonio mobiliare familiare è effettivamente aumentato di oltre il 20%, non ho trovato indicazioni che obblighino ad aggiornare anche la componente patrimoniale, se si sta richiedendo una variazione solo reddituale.
Tuttavia, vorrei evitare di commettere errori o trovarmi in situazioni spiacevoli più avanti.
Se qualcuno ha avuto un’esperienza simile o sa darmi qualche chiarimento basato su prassi INPS o normativa aggiornata, ve ne sarei davvero grato.
Grazie mille in anticipo
Stavo pensando di fare per la prima volta un ISEE Corrente 2025 e avrei bisogno di un vostro parere sulla correttezza della procedura, alla luce della mia situazione.
L’ISEE ordinario, compilato correttamente (ho anche escluso buoni e libretti secondo quanto previsto dal decreto), è risultato pari a 30.800 €, quindi ''appena'' sopra la soglia dei 30.000 € che l’Università utilizza per l'applicazione della fascia massima di contribuzione. Tuttavia, quella cifra non rappresenta proprio la mia reale situazione economica.
Nel 2023, mio padre ha ricevuto diverse tranche di arretrati (stipendi non pagati in anni precedenti, recuperati, in parte, dopo una causa), che hanno portato il suo CU 2024 (redditi 2023) a circa 39.000 €.
Io, sempre nel 2023, ho lavorato per circa 7 mesi con contratto a tempo determinato, mentre frequentavo l’università, percependo un CU di circa 15.000 €.
Il risultato è stato un ISR di oltre 48.000 € e un ISEE superiore ai 30.000 €, che purtroppo mi fa rientrare nella fascia più alta per le tasse universitarie.
Nel corso del 2024, mio padre ha ricevuto altri arretrati e anche una donazione familiare, che ha comportato un aumento del patrimonio mobiliare superiore al 20% rispetto a quanto risultava nell’ISEE ordinario.
Ad oggi la situazione è diversa: lo stipendio di mio padre è tornato ai livelli normali (circa 1.600 € netti al mese, di cui alcuni già saltati dal datore, ma questo è un altro discorso), anche se non rientra nella casistica della riduzione del 25% dei redditi, perché le somme più consistenti le ha ricevute proprio tra fine 2023 e fine 2024, quindi rientrano negli ultimi 12 mesi.
Io, invece, non percepisco alcun reddito da maggio 2024.
Il mio contratto a tempo determinato è scaduto il 31 dicembre 2023. Ho percepito NASpI fino ad aprile 2024, e da allora non ho più ricevuto né stipendi né trattamenti assistenziali.
Quindi:
- sono passati più di 12 mesi senza alcun reddito,
- sono ancora entro i 18 mesi dalla cessazione del contratto,
- nel 2023 ho lavorato più di 120 giorni,
- e se escludo il mio reddito dal calcolo, l’ISR scende di oltre il 25%.
La mia domanda è:
È corretto procedere in questo modo?
Anche se il patrimonio mobiliare familiare è effettivamente aumentato di oltre il 20%, non ho trovato indicazioni che obblighino ad aggiornare anche la componente patrimoniale, se si sta richiedendo una variazione solo reddituale.
Tuttavia, vorrei evitare di commettere errori o trovarmi in situazioni spiacevoli più avanti.
Se qualcuno ha avuto un’esperienza simile o sa darmi qualche chiarimento basato su prassi INPS o normativa aggiornata, ve ne sarei davvero grato.
Grazie mille in anticipo