Buongiorno,
l'abitazione dove risiedo da maggio 2012 con la mia famiglia dal mese di Agosto del 2012 ha subito interventi di Ristrutturazione. Nella fase di ristrutturazione siamo stati ospitati da parenti (stesso Comune ove si trova l’abitazione in oggetto) è abbiamo fatto domanda per usufruire della riduzione del 50% della tariffa IMU per inagibilità dei locali. Nei calcoli del dovuto al Comune per l’anno 2012 la tariffa del 50% per i mesi di ristrutturazione è stata applicata all’aliquota ridotta.
Ora il Comune ci contesta il pagamento in quanto sostiene che nel periodo di ristrutturazione del 2012 il 50% andasse riferito dell'aliquota ordinaria (come fosse seconda casa in quanto non abitata) e richiede, inoltre, il versamento dell’IMU per il 2013 (lavori conclusi a fine settembre 2013), anno nel quale, non avevamo presentato dichiarazione in quanto abitazione principale.
Io ritengo più giusto e logico per il 2012 applicare il 50% all'aliquota ridotta, come fatto, ed esenzione totale IMU per il 2013.
Mi permetto di segnalare che il comma 2, art. 13 del d.l. n. 201 del 2011 definisce casa principale: " l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente". La mia famiglia dimora abitualmente da maggio 2012 nell’abitazione in oggetto. Chiaramente durante le attività di ristrutturazione, per ovvi motivi, abbiamo dovuta abbandonarla per un lasso di tempo circoscritto.
E' giusta la posizione del Comune o ci sono gli estremi per fare ricorso?
l'abitazione dove risiedo da maggio 2012 con la mia famiglia dal mese di Agosto del 2012 ha subito interventi di Ristrutturazione. Nella fase di ristrutturazione siamo stati ospitati da parenti (stesso Comune ove si trova l’abitazione in oggetto) è abbiamo fatto domanda per usufruire della riduzione del 50% della tariffa IMU per inagibilità dei locali. Nei calcoli del dovuto al Comune per l’anno 2012 la tariffa del 50% per i mesi di ristrutturazione è stata applicata all’aliquota ridotta.
Ora il Comune ci contesta il pagamento in quanto sostiene che nel periodo di ristrutturazione del 2012 il 50% andasse riferito dell'aliquota ordinaria (come fosse seconda casa in quanto non abitata) e richiede, inoltre, il versamento dell’IMU per il 2013 (lavori conclusi a fine settembre 2013), anno nel quale, non avevamo presentato dichiarazione in quanto abitazione principale.
Io ritengo più giusto e logico per il 2012 applicare il 50% all'aliquota ridotta, come fatto, ed esenzione totale IMU per il 2013.
Mi permetto di segnalare che il comma 2, art. 13 del d.l. n. 201 del 2011 definisce casa principale: " l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente". La mia famiglia dimora abitualmente da maggio 2012 nell’abitazione in oggetto. Chiaramente durante le attività di ristrutturazione, per ovvi motivi, abbiamo dovuta abbandonarla per un lasso di tempo circoscritto.
E' giusta la posizione del Comune o ci sono gli estremi per fare ricorso?