Luigia
Amministratore
Ci segnala una nostra lettrice una protesta in atto per l'esercito iscritto alla gestione separata, che vogliamo segnalare per aprire una discussione e per sensibilizzare i nostri legislatori:
Ci scrive la nostra lettrice:
Sono una traduttrice con una partita IVA, iscritta alla Gestione Separata.
Vorrei informarVi che con colleghi dell’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti (AITI, AITI - Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) e dell’ACTA (Home), stiamo bombardando la casella postale del Ministro Sacconi con messaggi di protesta o proposta, dopo aver saputo che alla camera è in discussione l’aumento dell’aliquota della Gestione Separata dell’INPS. Potete sapere i dettagli visitando la pagina: Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 288 del 24/11/2009 che riporta l’intervento del professor Ichino.
La ragione di questa rivolta è che paghiamo già 25,72% a proprio carico senza avere prestazioni (indennità di malattia diversa da quella di ricovero, indennità di disoccupazione, ecc) perché noi professionisti con partita Iva, siamo messi insieme ai lavoratori co.co.pro., veri parasubordinati che invece ricevono l’indennità di malattia e che pagano 1/6 del contributo. Quindi non possiamo più accettare l’aumento di 2,2% oltre 1% già previsto.
Prima di tutto, l’aumento dell’aliquota significa per me aumento della mia tariffa, ciò non aiuta a stare nel mercato è globale, in concorrenza con paesi asiatici e dell’Europa orientale.
Ho scritto anche alla Corriere della Sera per fare notare questa differenza tra chi ha partita IVA e chi non l’ha.
LA TRADUTTRICE - Basta aumenti Inps per i parasubordinati con partita Iva. Dal blog Generazione Pro Pro di Dario Di Vico. Corriere Della Sera
Paghiamo anche l’IRAP e la consulenza come i liberi professionisti con ordine e cassa previdenziale, o commercianti. Loro pagano però un percentuale molto inferiore al nostro: 25,72% e alcuni possono separare la rivalsa previdenziale dall’imponibile ai fini dell’IVA o dell’Irpef.
Ci scrive la nostra lettrice:
Sono una traduttrice con una partita IVA, iscritta alla Gestione Separata.
Vorrei informarVi che con colleghi dell’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti (AITI, AITI - Associazione Italiana Traduttori e Interpreti) e dell’ACTA (Home), stiamo bombardando la casella postale del Ministro Sacconi con messaggi di protesta o proposta, dopo aver saputo che alla camera è in discussione l’aumento dell’aliquota della Gestione Separata dell’INPS. Potete sapere i dettagli visitando la pagina: Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 288 del 24/11/2009 che riporta l’intervento del professor Ichino.
La ragione di questa rivolta è che paghiamo già 25,72% a proprio carico senza avere prestazioni (indennità di malattia diversa da quella di ricovero, indennità di disoccupazione, ecc) perché noi professionisti con partita Iva, siamo messi insieme ai lavoratori co.co.pro., veri parasubordinati che invece ricevono l’indennità di malattia e che pagano 1/6 del contributo. Quindi non possiamo più accettare l’aumento di 2,2% oltre 1% già previsto.
Prima di tutto, l’aumento dell’aliquota significa per me aumento della mia tariffa, ciò non aiuta a stare nel mercato è globale, in concorrenza con paesi asiatici e dell’Europa orientale.
Ho scritto anche alla Corriere della Sera per fare notare questa differenza tra chi ha partita IVA e chi non l’ha.
LA TRADUTTRICE - Basta aumenti Inps per i parasubordinati con partita Iva. Dal blog Generazione Pro Pro di Dario Di Vico. Corriere Della Sera
Paghiamo anche l’IRAP e la consulenza come i liberi professionisti con ordine e cassa previdenziale, o commercianti. Loro pagano però un percentuale molto inferiore al nostro: 25,72% e alcuni possono separare la rivalsa previdenziale dall’imponibile ai fini dell’IVA o dell’Irpef.