Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

Finanziamento soci

P

piero

Ospite
Un mio amico intende costituire una srl immobiliare per l'acquisto di una serie di immobili per un valore di circa 2milioni di euro.
A tal proposito ipotizzavo di costituire la società con un capitale di 10.000 e fare contestualmente un finanziamento soci infruttifero per coprire il debito che nascerebbe dall'acquisto dei suddetti immobili. In tal modo eviterei di pagare due volte il notaio (costituzione e riduzione del capitale sociale). Ma a questo punto mi sorgono una serie di dubbi:
1)Il conferimento è soggetto ad imposta di registro?In tal caso ci sono modi per evitarla di pagare?
2)Un'operazione così delineata si configura come "raccolta del risparmio" con i suoi risvolti addirittura penali?
Vi ringrazio e saluto tutti i lettori del forum
 
Il dettato normativo non è chiarissimo, ma se la compagine sociale e ridotta non si configurerebbe alcun problema (recente pronuncia del Cicr), purchè sia previsto statutariamente e si proceda con scambio di corrispondenza senza busta per vincere la presunzione di cui all'art. 47 comma 1....t.u. per gli interessi...Niente imposta perchè non si tratterebbe di capitale ma di debito della società soggetto a restituzione.
Ma procedi con cautela. Perchè non pensare ad un versamento in conto futuro aumento sottoponendola ad una condizione temporale......?
 
Grazie Carmine della risposta ma attraverso un finanziamento in conto futuro aumento sarei comunque obbligato a destinare questi fondi ad incremento del capitale per poi procedere alla sua diminuzione per pagare il debito che verrà contratto immediatamente con l'impresa costruttrice degli immobili
 
Fai confusione. Il versamento andrebbe ad altre riserve (voce VII) del patrimonio, quale parte dello stesso, non già in aumento. La delibera non è neanche obbligatoria ma è consigliabile per dare termine certo alla condizione. Se la condizione non si verifica i soci hanno diritto alla restituzione (cioè si trasforma in debito). E' altrettanto ovvio che in nota integrativa bisogna spiegare il perchè delle altre riserve e la condizione non dev'essere indefinita/infinita.
 
ho letto un pò di roba sui versamenti in conto capitale da destinare nelle "altre riserve"...credo effettivamente che un utilizzo di questa procedura sia più congeniale alla questione...grazie per la delucidazione
 
C’è da fare attenzione sulle conseguenze riguardanti tali versamenti.
La giurisprudenza è divisa: c’è anche la tesi che ritiene che se il prestabilito aumento non viene deliberato o se una volta deliberato non viene attuato, in mancanza di specifiche contrarie pattuizioni i versamenti non sono rimborsabili a richiesta dei singoli soci durante la vita della società. Il rimborso ai soci può avvenire solo dopo lo scioglimento della società, sempre che residui un attivo netto di liquidazione (Cfr. Cass. 3 dicembre 1980 n. 6315, App. Bologna 16 febbraio 1991, Trib. Milano 5 dicembre 1988, Trib. Milano 17 maggio 1990).

Quindi, se non si vogliono correre rischi di questa natura, io credo che la soluzione del versamento in conto finanziamento non sarebbe da scartare… a meno che espressa previsione statutaria (sarebbe preferibile) operi la condizione risolutiva dei versamenti e, conseguentemente, l’obbligo, per la società, di restituzione delle somme versate dai soci nel caso di mancato avverarsi dell’aumento.
 
Giusto quanto dici, ma le ultime tendenze soprattutto giuriscommercialistiche (non essendoci una normativa applicabile neanche per similitudine) tendono a riconoscere la restituibilità di tali somme se la condizione non si avvera (come dicevo espressa in sede assembleare), specificando anche che (ovvio) non si tratterebbe di distribuzione di utili e quindi non tassabile. L'unico effetto immediato concreto sarebbe l'aumento del valore della partecipazione ed la conseguente diminuzione all'atto della restituzione. Importante accorgimento se, invece, dovesse esserci uno squilibrio finanziario e si dovesse procedere alla restituzione (ad esempio con perdite manifestatesi o sostanziosi debiti da estinguere, ma nessun problema per una società a posto da questo punto di vista.
Diverso il discorso per versamenti a fondo perduto o in conto capitale.
 
Leggendo quello che avete scritto mi ritornano i dubbi. A questo punto vi riformulo il quesito: secondo voi volendo costituire una srl immobiliare con due soci per acquistare immobili per circa 2 milioni di euro(liquidità in possesso dei due soci)è meglio imputare questa cifra a capitale sociale, a patrimonio - altre riserve, o fare un finanziamento soci?
 
Ti consiglio un finanziamento, se poi sarà necessario, con la rinuncia al rimborso da parte dei soci, potrai convertirlo in conferimento.
 
Alto