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Fatturazione artigiani

sasalino

Utente
Salve ho una domanda a cui non non è data risposta univoca.
Verso la fine del 2010 una s.r.l. (A), che stava realizzando in appalto per conto di un'altra s.r.l. (B) una palazzina, a causa di un errore nell'altezza dei parapetti, ordinava a una ditta artigiana (C) la fornitura in opera di passamano in tubolari in ferro zincato e verniciato. La s.r.l. (B) non era entrata nel merito della fornitura in opera in quanto l'appalto alla ditta A era a corpo e non a misura e quindi, una volta ripristinate le mancanze nel Marzo 2011, non aveva neanche proceduto alla misurazione dei tubolari perchè rilievo non di proprio interesse. Nel Giugno 2014, la ditta artigiana (C) procedeva a intimare il pagamento della fornitura citata alla s.r.l. (B) emettendo una fattura per circa 14.000 euro con la dicitura generica '' Prosecuzione dei lavori nel cantiere di...'' per fornitura in opera di ml. 400,00 di tubolari in ferro'' L'incidenza della posa in opera dei tubolari era da considerare risibile rispetto al bene fornito. Naturalmente la ditta B, contestava per iscritto la fattura dicendo che detta fornitura non era mai stata da essa ordinata''. Nei tre anni precedenti non vi era stata alcuna formale richiesta di pagamento nè, dalla ditta artigiana C, era stata emessa alcuna fattura a nome della ditta B.
Peraltro, la ditta B in questi giorni ha proceduto prima a verificare la correttezza delle misure scoprendo peraltro che i ml dei tubolari indicati in fattura sono 325,00 e non 400,00 e poi ha cercato di capire se la fattura, registrata dal solo artigiano nel 2015, trattandosi di fornitura in opera di un bene in cui il valore della posa in opera è risibile rispetto al bene stesso, è compatibile con i tempi di emissione della fattura stessa dopo tre anni dalla posa. L'artigiano poteva emettere dopo tre anni una fattura per la fornitura in opera citata? Non era necessario che tre anni prima fosse stato emesso quanto meno un D.D.T o qualcosa di similare? Avrebbe comunque dovuto registrare un credito nelle more dell'emissione della fattura se questa effettivamente si sarebbe dovuta emettere al momento del pagamento? Dal primo gennaio 2013 è arrivata la nuova fattura "Ue". Con la direttiva n. 2010/45/UE,. La variazione potrebbe avere una qualche attinenza con la questione rappresentata? Grazie
 
Ultima modifica:
L'ordine dei lavori da parte della ditta (A) all'artigiano è stato fatto verbalmente oppure esiste un contratto d'appalto o sub-appalto che ne regola l'esecuzione, i tempi e le modalità di pagamento? Se esiste contratto d'appalto o sub-appalto, a quello ci si riferisce e l'artigiano fattura al committente (A) gli eventuali s.a.l. concordati. Le differenze riscontrate nelle quantità esposte nella fattura possono essere contestate e successivamente regolarizzate con nota di credito.
 
Non esiste un contratto d'appalto tra artigiano e appaltatrice e, naturalmente, neanche tra artigiano e appaltante. Hanno fatto tutto a voce tra di loro i primi due per mettere rimedio a un errore dell'appaltatrice. A mio parere, una volta fallita l'appaltatrice non poteva la ditta artigiana rivolgere, dopo tre anni dalla chiusura del cantiere le sue pretese alla ditta appaltante (B) che non gli aveva mai commesso la fornitura in opera di quei passamano. E' vero peraltro che c'è tempo cinque anni di pretendere un pagamento se dovuto e per l'artigiano la fatturazione potrebbe avvenire nel momento del pagamento se si trattasse di una prestazione di servizi, ma è altrettanto vero che, come riportato in diverse determinazioni, la fornitura di ringhiere rientra tra le cessioni di beni e non l'appalto. Quindi la fatturazione sarebbe dovuta essere anche immediata e se differita, accompagnata da un D.d.T. Inoltre è chiaro che oggi l'appaltante se anche dovesse pagare non potrebbe scaricare la spesa in quanto non potrebbe più seguire il principio di competenza dato il notevole tempo trascorso. Naturalmente questa è una mia interpretazione. Vorrei conoscere anche quella di altri.
 
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