Come previsto dalla nuova formulazione dell’art. 74, si applica il meccanismo del c.d. reverse charge / autofattura e pertanto gli adempimenti da parte degli operatori possono essere così schematizzati:
Il cedente:
1. Emette una fattura senza addebito dell’imposta, specificando che l’operazione rientra nel disposto dell’art. 74, comma 8; sarà comunque opportuno che il cedente, oltre a riportare sulla fattura gli estremi della norma in esame, evidenzi che il tributo è dovuto dalla controparte (con una dizione del tipo “Cessione senza addebito di IVA ai sensi dell’art. 74, comma 8, del DPR 633/1972,. Iva assolta dal cessionario”);
2. Annota la fattura nel registro delle fatture emesse.
Il cessionario (se soggetto passivo IVA in Italia):
1. Deve integrare la fattura ricevuta, indicando sulla stessa, l’aliquota, la relativa imposta e la dicitura di integrazione ai sensi dell’art. 74 comma 8 del DPR 633/1972, così come indicato nell’esempio seguente:
“Integrazione della fattura di vendita, ai sensi dell’art. 74 co. 8 del DPR 633/72”:
Imponibile 900,00 +
IVA 20 % 180.00 +
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Totale fattura 1.080,00 =
2. Annota la stessa:
- sia nel registro degli acquisti;
- sia nel registro delle fatture emesse (registrazione ai soli fini IVA) entro il mese di ricevimento ovvero successivamente, ma comunque entro quindici giorno dal ricevimento (si ritiene opportuno dare una numerazione separata e specifica per le fatture riguardanti l’art. 74).
Il meccanismo di addebito dell’IVA presuppone che il cessionario sia un soggetto passivo d’imposta, pertanto qualora la cessione sia effettuata, nei confronti di un privato, l’IVA sarà dovuta dal cedente con i metodi “tradizionali”, vale a dire: fatturazione con IVA, registrazione, versamento, ecc.
spero di essere stato chiaro
ciao
nicola
