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E ora come andrà a finire????

no limits

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da "IL ROMANISTA" (D.GALLI) - Inter e Genoa sono nei guai.
Moratti e Preziosi sono stati deferiti dalla Procura Federale per avere trattato in prima persona, nel 2009, le operazioni che hanno portato Thiago Motta e Milito in nerazzurro e Acquafresca in rossoblù (poi ceduto in prestito all’Atalanta). Peccato che non potessero: Preziosi era inibito dal 27 maggio 2005. Secondo la Procura Federale, che ha deferito le due società per responsabilità diretta, le trattative sarebbero state gestite in prima persona proprio da Preziosi e Moratti, che non poteva non essere a conoscenza, per l’accusa, della inibizione del numero uno del Genoa. Inter e Genoa rischiano grosso. Tra le sanzioni sono comprese la retrocessione in B e la revoca dello scudetto. Spieghiamo. Il 31 maggio, il Procuratore federale Stefano Palazzi spedisce alla Commissione Disciplinare Nazionale, a Genoa e Inter, alla Figc, e per conoscenza alla Lega Calcio, il procedimento numero 8430/139. È un atto di deferimento. In parole povere, un atto d’accusa. Nonostante venga protocollato il 31 maggio, il procedimento passa sotto silenzio. Almeno fino a ieri, quando Mario Corsi pubblica tutto sul suo sito "marione.net". Ma qual è l’accusa di Palazzi? La Procura federale sostiene, e lo farà anche nel processo che si aprirà a luglio davanti alla Disciplinare, che Preziosi e Moratti si incontrarono per negoziare, e poi concludere, una serie di trattative incrociate. Gli incontri avvengono alla luce del sole, tanto che nel deferimento si fa riferimento a degli articoli apparsi tra il 19 e il 21 maggio 2009 su un sito, "telenord.it" e sui quotidiani "Gazzetta dello Sport", "Corriere dello Sport", "Repubblica" e "Il Secolo XIX". È lì che vengono riportati i contenuti dei tete-a-tete. L’oggetto? «Accordi - se spiega nel procedimento - per la cessione ed acquisto di calciatori». L’articolo più interessante è quello di "telenord.it". Sul sito dell’emittente viene pubblicato un virgolettato di Preziosi: «Ho visto Moratti a colazione, abbiamo raggiunto un accordo sulla valutazione dei due giocatori (Motta e Milito, ndr) e ci siamo stretti la mano. (...). Dell’affare - prosegue il patron del Genoa - fa parte Acquafresca».

La Procura Federale convoca Preziosi e il presidente, davanti a un collaboratore di Palazzi, conferma quelle dichiarazioni. Moratti fa lo stesso. Il presidente dell’Inter dice «di avere invitato a colazione Preziosi un giorno della fine di maggio» (...), «ma di non aver parlato con lui di mercato di calciatori». Il passaggio chiave è appena successivo. Secondo Moratti, quanto detto da Preziosi nell’intervista a "telenord.it" «doveva riferirsi ai “contatti ed incontri che si tenevano tra le dirigenze dell’Inter e del Genoa e non di quanto ci siamo detti io e Preziosi nel corso dell’incontro del maggio scorso”. Ma la Procura non gli crede: «Gli altri tesserati ascoltati (...) hanno evidenziato - viene spiegato nel deferimento - che gli incontri relativi alla cessione reciproca dei calciatori tra le due società sono avvenuti nel successivo mese di giugno». È su questo che si fonda il teorema accusatorio. Per Palazzi, l’affare Milito- Motta-Acquafresca sarebbe stato definito già a maggio. Da Moratti e da Preziosi e non dai dirigenti, che avrebbero avuto, quindi, solo un ruolo secondario. Ripetiamo: Moratti non poteva chiudere alcuna operazione direttamente con l’inibito Enrico Preziosi. Per la Procura, Moratti e Preziosi hanno violato gli articoli 1, comma 1 e l’articolo 10, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva (Preziosi, anche l’articolo 19, comma 2, lettera a). L’Inter è stata deferita per responsabilità diretta, il Genoa per responsabilità oggettiva. Se le accuse saranno provate, i rossoblù pagheranno un’ammenda. Mentre i nerazzurri rischieranno addirittura la B. Altrimenti, se la caveranno con una multa e una mini-inibizione. Come dire, con un buffetto.
 
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