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Dubbio su dichiarazione dei redditi in regime forfettario

stemav

Utente
Un mio amico commerciante ha aperto partita IVA nel 2019 in regime forfettario. Nel 2020 il commercialista gli ha fatto la dichiarazione dei redditi che ho guardato insieme al mio amico nell'apposita sezione sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
Siccome sono allergico ai commercialisti, a causa di pessime esperienze passate, mi sono messo a capire se fosse possibile fare autonomamente la dichiarazione dei redditi al mio amico (io personalmente sono un dipendente e mi faccio il 730 precompilato).

Leggendo la sua dichiarazione dei redditi ho cominciato a non raccapezzarmi su determinate voci:

Campo RS376: si devono indicare i costi sostenuti per le materie prime. facendo la sommatoria di tutte le fatture di acquisto di materie del 2019, non si arriva alla cifra indicata dal commercialista. Nemmeno sommando i costi di luce e telefono (che comunque non si devono inserire) si arriva a quella cifra. Interpellato il commercialista, ha scritto che n on si tiene conto delle vere fatture di acquisto, ma si indica circa il 60% senza specificare di cosa. E sicuramente non è il 60% delle vere fatture di acquisto perché il valore in quel campo è superiore alla sommatoria delle fatture di acquisto. Vi risulta a cosa sia riferito questo 60%?

Campo RS377: le istruzioni dicono "occorre indicare i costi sostenuti per il godimento di beni di terzi, quali canoni di locazione, leasing, noleggio o affitto d'azienda". Io ho pensato che si potesse inserire il canone di affitto del negozio, ma quel campo è vuoto perché il commercialista dice che non va indicato perché si è in regime forfettario. Allora a che serve quel campo?

F24 che doveva essere versato entro il 30/11/2020, quello con codice tributo 1791: guardando sul sito dell'AdE risultano due F24 versati a dicembre (quindi oltre la scadenza e già qui non so se ci potrebbero essere sanzioni) in date diverse, ma la cosa preoccupante è che sono due anziché uno e sono entrambi identici nei valori, ossia con il codice tributo 1791 riportano lo stesso identico valore dell'F24 di giugno 2020 dove c'era codice tributo 1792 (e su questo il commercialista ha detto che è giusto così, ossia l'acconto per l'anno successivo è identico al saldo dell'anno precedente) e in più contengono entrambi il residuo del credito di imposta sugli affitti con il quale veniva compensato l'F24 stesso. Facendo due F24 identici, è successo che con il primo c'è stata la compensazione con esaurimento del credito di imposta, con il secondo è stato indicato che c'è un ulteriore credito di imposta che in realtà non c'è. Interrogato a riguardo, il commercialista ha risposto che non si erano accorti che il primo invio fosse andato a buon fine e quindi lo hanno rifatto qualche giorno dopo. Inoltre dice che sistemerà tutto nella prossima dichiarazione dei redditi (se la farà lui, a questo punto).

A me sembra una situazione spaventosa che può portare a sanzioni perché è stato dichiarato il falso. Come si può intervenire? Si può annullare o rettificare un F24 mandato ormai più di due mesi fa? Oppure è davvero possibile sistemare la cosa nella prossima dichiarazione dei redditi? E come?
Considerate che l'obiettivo è sbarazzarsi del commercialista, dato che ha fatto questo casino, ma ha fatto anche altri pasticci in precedenza, meno gravi, senza sostituirlo con un altro commercialista, ma facendo tutto in modo autonomo (alla fine non è complicato fare la sua dichiarazione dei redditi).
 
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