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Dopo 5 anni da dipendente passo a partita iva.

Slev1n

Utente
Dopo 5 anni da dipendente, attratto principalmente dagli enormi vantaggi del forfettario, ho deciso di passare a p.iva.
Ho 29 anni e lavoro da ormai quasi 5 anni come consulente IT. Il mercato è in forte espansione ed è probabilmente uno dei pochissimi settori dove in Italia non si fa molta fatica a trovare lavoro.

Durante i 5 anni da dipendente ho cambiato tre aziende, sempre al fine di migliorare la mia retribuzione. Purtroppo quello di cambiare azienda è il modo più veloce (e, tranne rari casi, anche unico) per crescere, sia economicamente che professionalmente.

Mi accingevo a fare la stessa cosa adesso, ma una volta terminati i colloqui, ho chiesto, durante la contrattazione, se considerassero un contratto di collaborazione almeno annuale piuttosto che un'assunzione da dipendente. Ho chiesto un compenso pari praticamente al doppio della mia attuale RAL; il massimo al quale avrei potuto puntare da dipendente sarebbe stato 15-20k in meno rispetto a quanto chiesto.

E' un pallino che avevo da tempo; inutile nascondere che, oltre ovviamente alla flessibilità data dal tipo di collaborazione, la cosa principale che mi ha attirato e che mi ha messo la pulce nell'orecchio è il vantaggio fiscale inequivocabile che si ha con il forfettario.

Certo, son consapevole anche degli svantaggi: niente malattia, ferie pagate, tredicesima/quattordicesima, tfr, meno contributi, il "rischio" di rimanere a casa. Ma credo che, per ora, a quest'età, senza figli, mutuo e quant'altro, siano svantaggi accettabili.

Malattia capita raramente e, fin quando son pochi giorni di febbre, la perdita è praticamente irrisoria rispetto al fatturato annuo.
Stesso discorso per le ferie: 20 giorni di ferie all'anno non pagate le ritengo un compromesso più che accettabile per un netto mensile praticamente raddoppiato.
Tredicesima e quattordicesima le ho sempre odiate, onestamente: togliere parte della mia retribuzione ogni mese per darmela poi in una sola volta la vedo una cosa insensata. Campo su 12 mesi, non 13/14.

Facendo i conti, confermati anche dal commercialista, avrò un netto che da dipendente potrei solo sognare. Ci vorrebbe una RAL veramente alta, da manager, per raggiungere lo stesso netto mensile.

Il contratto sarà di almeno un anno, ovviamente rinnovabile, e qualora avessi poi un giorno di venire internalizzato, c'è disponibilità da parte dell'azienda a farlo.

Insomma, mi sento di doverci provare. Ho questo pallino da tempo e devo togliermi il sassolino dalla scarpa. Dovessi capire che essere un libero professionista non fa per me, posso sempre chiudere la partita iva e tornare a cercare come dipendente. La situazione del mercato del lavoro, come già accennato, è fortunatamente a mio favore, e dubito fortemente che cambi nel giro di qualche anno.

Perchè faccio questo post? Perchè vorrei delle opinioni da chi magari ha già esperienza; parlandone con familiari e amici, che nella stragrande maggioranza dei casi non conoscono le dinamiche e dato che si son sempre sentiti dire che la p.iva è l'inferno e l'indeterminato il paradiso, ottengo quasi sempre reazioni diffidenti, sguardi sorpresi, come se stessi dicendo che voglio buttarmi da un grattacielo. C'è ancora gente che crede che da dipendente le tasse non si paghino, ignorando il fatto che vengono scalate a monte. E son pure parecchie.

Ho fatto mille volte i conti e analizzato i vari pro e contro, e mi sembra che stia facendo una mossa giusta. E mi ripeto che se dovessi sbagliarmi o rendermi conto che non fa per me, ho 29 anni ed ho tutto il tempo del mondo per tornare indietro.

Cosa ne dite? Sto facendo una scelta troppo azzardata?
 
Buongiorno:
1) buona fortuna, sinceramente;
2) sei giovane, elastico, senza figli e senza mutui, ipotizzo disponibile con facilità a spostamenti;
3) conosco gli stipendi dei dipendenti della mia zona (€ 1200/1500 netti x 13 mensilità) non conosco i termini contrattuali che ti hanno proposto - attento ai limiti quantitativi del forfettario;
4) se il gioco vale la candela, lo decidi solo tu
5) per essere imprenditore/libero professionista, a mio discutibile parere, occorre essere predisposti fin dall'inizio della carriera lavorativa, te lo scrive uno che è sempre stato dipendente...
6) la formazione/aggiornamento professionali, se sono importanti per i dipendenti - per un libero professionista sono FONDAMENTALI.
7) i soldi sono importanti (soprattutto quando si è giovani), ma il bene più prezioso è il tuo tempo.

buona giornata
 
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