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Dismissione cespiti

Ciao a tutti
anch'io ho il medesimo problema a causa passaggio nuovo sistema gestionale.
Quindi se il cespite esiste fisicamente ma completamente ammortizzato deve essere presente nel nuovo libro cespiti; mentre se il cespite non esiste, poiché rottamato, posso non trasferirlo nel nuovo gestionale. E' corretto?

Grazie mille
 
mentre se il cespite non esiste, poiché rottamato, posso non trasferirlo nel nuovo gestionale. E' corretto?
buongiorno Francesca: se il cespite non è presente fisicamente in azienda, non deve esserci nemmeno contabilmente... ti chiedo, perchè è ancora presente? Se rottamato devi procedere all'eliminazione contabile. Questo a prescindere dal gestionale vecchio o nuovo.
Ciao - Gianni
 
Ciao Gianni
Contabilmente non esistono, sono presenti solo nella anagrafica del gestionale poiché tecnicamente non si possono eliminare. Tuttavia sono indicati come dismessi per cui visto che ne sono 411 vorrei non trasferirli nel nuovo gestionale per fare pulizia.
Grazie mille
 

alex81x

Utente
Buongiorno a tutti: vi invito a leggere il seguente link:
Se fiscalmente il loro valore è pari a zero (costo storico = fondo ammortamento), ma gli stessi hanno un loro valore di mercato? Ad esempio, un furgone si ammortizza fiscalmente in 5 anni: all'inizio del 6° anno è un cespite che ha valore di mercato?

Buon lavoro - Gianni
Buonasera a tutti,
Salvo mia svista noto che il dubbio di Gianni che è anche il mio è rimasto non chiarito.
Se l'ipotetico furgone, dopo essere stato totalmente ammortizzato al 6 anno ha ancora un discreto valore di mercato, che si fa? Lo si valorizza in bilancio in qualche modo al valore attuale di mercato oppure resta a valore zero oppure ad un valore simbolico come ha consigliato Giuseppe?

Qualcuno conosce la procedura da seguire?

Grazie a tutti
 
A mio avviso, nell'esempio del furgone, occorre conoscere il valore di mercato al termine dei 6 anni - quindi ipotizzando (dalla lettura ad es. di Quattroruote) che il furgone valga € 1000,00 - occorrerebbe parametrare il coefficiente di ammortamento in maniera tale che, al termine della vita utile, costo storico meno fondo ammortamento porti € 1000,00
Questo determinerà un'aliquota di ammortamento inferiore a quella tabellare, e l'erario non obietterà nulla... del resto le aliquote ministeriali sono la misura massima deducibile dal reddito, nulla vieta di adottare misure diverse, al massimo saranno parzialmente deducibili dal reddito. Ribadisco, l'ammortamento è un obbligo civilistico prima che fiscale. L'importante è rispettare prima il Codice Civile, poi il TUIR.
 

STUDIOCEL

Utente
Non complichiamoci la vita...
Non c'è nessuna procedura particolare
Valore acquisto nei cespiti
Valore ammortamento nel fondo
Quando lo venderai, se lo venderai, azzeri cespiti, azzeri fondo amm, contabilizzi plusvalenza..
 
Non complichiamoci la vita...
Non c'è nessuna procedura particolare
Valore acquisto nei cespiti
Valore ammortamento nel fondo
Quando lo venderai, se lo venderai, azzeri cespiti, azzeri fondo amm, contabilizzi plusvalenza..
Ciao Studiocel, ben ritrovato - io la penso perfettamente come te e, in 30 anni di lavoro, ho sempre operato come da te indicato e come del resto mi è stato insegnato a scuola. Tale impostazione è di carattere puramente fiscale.
Per puro piacere di discussione ti allego i paragrafi 62-63 del OIC 16 ovvero:

62. Le immobilizzazioni materiali sono ammortizzate sistematicamente. La sistematicità dell’ammortamento è definita nel piano di ammortamento, che deve essere funzionale alla residua possibilità di utilizzazione dell’immobilizzazione. La determinazione del piano di ammortamento presuppone la conoscenza dei seguenti elementi: (a) valore da ammortizzare, (b) residua possibilità di utilizzazione, (c) metodi di ammortamento.
Il valore residuo dell’immobilizzazione, inizialmente stimato nel momento della redazione del piano di ammortamento in base ai prezzi realizzabili sul mercato attraverso la cessione di immobilizzazioni simili sia per caratteristiche tecniche che per processo di utilizzazione cui sono state sottoposte, deve essere rivisto periodicamente al fine di verificare che la stima iniziale sia ancora valida. Tale valore va considerato al netto dei presumibili costi di rimozione. Detto valore di realizzo è spesso così esiguo rispetto al valore da ammortizzare che di esso non si tiene conto. Se il costo di rimozione eccede il prezzo di realizzo, l’eccedenza è accantonata lungo la vita utile del cespite iscrivendo, pro quota, un fondo di ripristino e bonifica o altro fondo analogo. L’ammortamento va interrotto se, in seguito all’aggiornamento della stima, il presumibile valore residuo risulta pari o superiore al valore netto contabile.

63. La residua possibilità di utilizzazione non è legata alla “durata fisica” dell’immobilizzazione, bensì alla sua “durata economica”, cioè al periodo in cui si prevede che il cespite sarà utile alla società. Tale periodo è normalmente inferiore alla durata fisica ed è ragionevolmente stimato sulla base dei seguenti fattori: − deterioramento fisico legato al trascorrere del tempo; − grado di utilizzo; − esperienza relativa alla durata economica dei cespiti dell’impresa e del settore in cui questa opera; − stime dei produttori del cespite; − perizie; − obsolescenza del cespite (ricorrenza dei cambiamenti tecnologici, nuove tecnologie prevedibili al momento della stima, ecc.) e del prodotto per cui viene usato; − correlazione con altri cespiti: se un cespite è acquisito per migliorare la funzionalità di un altro cespite originario, ma non ne prolunga in modo apprezzabile la vita, il nuovo cespite deve essere ammortizzato sulla residua possibilità di utilizzazione del cespite originario; − piani aziendali per la sostituzione dei cespiti; − fattori ambientali; − condizioni di utilizzo, quali i turni di produzione, il corretto utilizzo, il livello tecnico del personale addetto, i luoghi di utilizzo (aperti o chiusi, umidi o asciutti) ecc.; − politiche di manutenzione e riparazione: un’inadeguata manutenzione può ridurre la durata economica del cespite, una manutenzione diligente può prolungarla, ma non indefinitamente; − fattori economici o legali che impongono limiti all’uso del cespite.

Ciao - Gianni
 
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