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Diritto di Abitazione e cambio di residenza

pise1975

Utente
Buongiorno a tutti,
chiedo aiuto su questa situazione a mio giudizio paradossale.

Anni fa mio suocero viene a mancare, gli succedono la figlia (mia moglie) e il figlio (cognato) mentre mia suocera rinuncia all'eredità. Mio suocero e mia suocera abitavano nell'appartamento A, mia suocera era già proprietaria di un appartamento B in separazione dei beni, il figlio dopo la successione e divisione ereditiera diviene proprietario dell'appartamento A, dove vivevano i miei suoceri e dove mia suocera aveva il diritto di abitazione.

Nel 2016 il figlio e mia suocere si accordano di spostarsi nelle rispettive abitazioni di proprietà, ovvero mia suocera lascia la casa coniugale e va nel suo appartamento B spostando lì la residenza, il figlio prende possesso del suo appartamento A spostandoci anche lui la residenza. Questo senza nessun atto notarile o scrittura privata registrata di rinuncia al diritto di abitazione, mai avremmo pensato che fosse necessario dato che i due soggetti si sono spostati nelle rispettiva abitazioni di proprietà.

Il Comune di Genova dove viviamo ora inizia a chiedere a mia suocera il mancato pagamento dell'IMU come seconda casa dell'appartamento A dal 2016, abbiamo fatto ricorso ma è stato rigettato perchè lo avrebbe lasciato senza alcun atto di rinuncia registrato.

Ho letto che la giurisprudenza in merito è molto articolata, molti sostengono che l'atto scritto registrato sia indispensabile, alcuni invece che il cambio di residenza implichi automaticamente la perdita del diritto di abitazione, ma in ogni modo la posizione presa dal Comune fa perdere il senso dell'imposta IMU: siamo di fronte a due soggetti che vivono e sono residenti nelle proprie case di proprietà, come il Comune può pretendere che una delle due debba essere pagata come seconda casa?

Avete mai affrontato un problema tale? Come ci possiamo difendere? Se scrivessimo ora una scrittura privata datata 2016 e la registrassimo? (se ho scritto una castroneria abbiate pazienza)

Molte grazie anticipatamente.
 

Rocco

Utente
Il diritto di abitazione va rinunciato espressamente e pertanto non esiste la perdita "automatica" a seguito del cambio di residenza.
Ciò significa che la soggettività passiva ai fini IMU per l'appartamento A resta in capo alla suocera poiché (ancora) titolare del diritto di abitazione. Avendo spostato però la residenza nell'appartamento B verrebbero meno i requisiti per considerare l'immobile abitazione principale (contemporanea residenza e dimora nell'immobile). Ecco perché il comune pretende il tributo.
A mio avviso se ne potrebbe (forse) venir fuori dimostrando in un contenzioso che nella sostanza sebbene manchi formalmente la rinuncia al diritto di abitazione, in realtà nell'immobile A, oltre a risiedere, chi dimorava era il figlio (ad es. producendo utenze a quest'ultimo intestate, TARI, documentazione inerente gli oneri condominiali da questo sostenuti, ecc.) e che pertanto il soggetto passivo era sostanzialmente da consdierarsi il figlio in qualità di proprietario.
Non è comunque chiaro se un contenzioso vi è già stato, visto che si parla di rigetto del ricorso (vi è una sentenza emessa dal giudice tributario?).
Saluti.
 

pise1975

Utente
Grazie Rocco.
E' stato fatto un ricorso da privato cittadino al Comune e questo ha risposto con le motivazioni che ho indicato.

A questo diniego come si può ri-controbattere? sempre direttamente al Comune o in una sede diversa?
 
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