A
antonio
Ospite
<HTML>Buongiorno a tutti,lavoro in uno studio associato di ragionieri/cons.lavoro e vorremmo cortesemente avere contributi informativi riguardo il seguente punto:
un nuovo cliente dello studio ha dichiarato di aver assunto una colf rientrando nelle agevolazioni art.7-l-388/2000 e di aver fruito del credito d'imposta relativo;il problema e' che il contratto da lui fatto e'un contratto per ore 05 alla settimana e quindi il credito andava riproporzionato all'orario standard previsto dal ccnl lavoro domestico.Invece il cliente in questione lo ha utilizzato pienamente nel 730 compilato da se'.
Alla luce di cio' e delle ultime novita'in materia e'emersa l'esigenza di chiudere la partita in oggetto regolarizzando il tutto.I punti controversi sono i seguenti:
1-Per cio'che riguarda l'orario pieno di riferimento,nel ccnl si parla per i rapporti non a tempo pieno-colf non conviventi-di orario da concordare tra le parti limitandosi a fissare un massimale di 08 h giornaliere per un tot.di 48 h settimanali mentre su testi di dottrina si e' letto che l'orario standard per il personale domestico e'quello delle 25 h settimanali seguendo i criteri Inps che assimilano le 25 h ad 01 contributo settimanale.E'nato un piccolo dibattito in studio con schieramenti opposti e divisi per la riproporzione:i ragionieri sono per le 48 h,i consulenti per le 25.C'e'qualcuno in grado di sbrogliare la matassa?
2-per la restituzione delle somme indebite come ci si sta regolando negli studi?In attesa di nuove circolari o ribaltoni oppure gia' operativi ?
Cordiali saluti</HTML>
un nuovo cliente dello studio ha dichiarato di aver assunto una colf rientrando nelle agevolazioni art.7-l-388/2000 e di aver fruito del credito d'imposta relativo;il problema e' che il contratto da lui fatto e'un contratto per ore 05 alla settimana e quindi il credito andava riproporzionato all'orario standard previsto dal ccnl lavoro domestico.Invece il cliente in questione lo ha utilizzato pienamente nel 730 compilato da se'.
Alla luce di cio' e delle ultime novita'in materia e'emersa l'esigenza di chiudere la partita in oggetto regolarizzando il tutto.I punti controversi sono i seguenti:
1-Per cio'che riguarda l'orario pieno di riferimento,nel ccnl si parla per i rapporti non a tempo pieno-colf non conviventi-di orario da concordare tra le parti limitandosi a fissare un massimale di 08 h giornaliere per un tot.di 48 h settimanali mentre su testi di dottrina si e' letto che l'orario standard per il personale domestico e'quello delle 25 h settimanali seguendo i criteri Inps che assimilano le 25 h ad 01 contributo settimanale.E'nato un piccolo dibattito in studio con schieramenti opposti e divisi per la riproporzione:i ragionieri sono per le 48 h,i consulenti per le 25.C'e'qualcuno in grado di sbrogliare la matassa?
2-per la restituzione delle somme indebite come ci si sta regolando negli studi?In attesa di nuove circolari o ribaltoni oppure gia' operativi ?
Cordiali saluti</HTML>