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Corretto utilizzo del massimale di 96.000 euro x detrazione ristrutturazione edilizia

Tizio83

Utente
Con riferimento alla circolare AE n. 17E del 24 aprile 2015, par. 3.2, avrei un dubbio circa il corretto utilizzo del massimale di 96.000 euro relativo alla detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia.
Il caso riportato è quello di un contribuente che ha iniziato nel 2008 un intervento di recupero del patrimonio edilizio, sulla base di un apposito provvedimento autorizzativo. L’intervento è proseguito nel corso degli anni ed è stato terminato nel 2013. Per questo intervento il contribuente ha beneficiato della detrazione per le spese sostenute nel limite complessivo di 96.000 euro. Il medesimo contribuente nel 2014, sulla base di un altro titolo autorizzativo, distinto e autonomo dal primo, ha iniziato altri interventi di recupero del patrimonio edilizio, diversi da quelli previsti nel primo provvedimento autorizzativo, che termineranno nel 2015.
La risposta dell'AE è che per questi nuovi lavori, trattandosi in interventi autonomi, ossia non di mera prosecuzione, spetta la detrazione sulla base di un ulteriore plafond di euro 96.000, distinto da quello precedentemente utilizzato per i lavori dal 2008 al 2013.

Ciò premesso, la mia situazione è che i lavori afferenti a due diversi titoli autorizzativi (SCIA il primo e Permesso di Costruire il secondo; si tratta quindi di 2 interventi autonomi) hanno entrambi avuto inizio nel 2015 e fine nel 2016.
Dato che l'AE indica nella risposta che non deve trascorrere un periodo di tempo minimo tra i diversi interventi per beneficiare nuovamente della detrazione, ritengo che ogni intervento (autonomo e distinto dagli altri), anche se effettuato contestualmente ma nell'arco di più anni, possa usufruire di un proprio massimale pari a 96.000.
Soltanto due sembrano i limiti richiesti (che rispetto entrambi):
- per tutti gli interventi autonomi effettuati nel medesimo anno deve essere rispettato il limite annuale di spesa ammissibile (96.000 euro);
- il plafond di 96.000 euro deve essere rispettato per ciascun lavoro relativo ad un medesimo titolo autorizzativo che consista nella prosecuzione di interventi iniziati nell'anno/i precedente/i.

Può essere condivisibile la mia interpretazione, oppure l'AE per considerare autonomo un intervento rispetto ad un altro prevede che i lavori (anche se relativi a diversi titoli autorizzativi) non debbano essere effettuati durante gli stessi anni, ma debbano avere inizio (o fine?) in anni diversi?
 

pluto

Utente
Re: Corretto utilizzo del massimale di 96.000 euro x detrazione ristrutturazione edil

Per il 2015 il limite è unico 96.000, per il 2016 essendo sempre gli stessi lavori 2015 il limite resta quello in totale per i due anni e per i due lavori..
E specificato bene:
Limite annuo unico anche per più Lavori,
E per l'anno successivo nuovo limite solo se son dei lavori nuovi rispetto al primo anno.
 
Ultima modifica:

deddo001

Utente
Buonasera. La,mia è un'altra casistica sempre riferita alla interpretazione della circolare 17e/2015.
Ho eseguito nel 2017 un intervento di ristrutturazione ed ampliamento su un fabbricato abitativo con una pratica autorizzativa propria e per la cui parte di ristrutturazione dell'esistente ho raggiunto il limite dei 96000. Entro la fine dell'anno procederò a collaudi e comunicazione di fine lavori.
Nel 2018 procederò invece con apposita autorizzazione a parte alla chiusura di una tettoia garage accatastata come c6. Si tratterà verosimilmente di ristrutturazione e non di nuova costruzione in quanto struttura già esistente, ma comunque con una pratica ovviamente a parte rispetto alla precedente.
Il dubbio è se questo caso rientra legittimamente nell'interpretazione della,circ 17e come lavoro autonomo e quindi detraibile con un limite proprio di nuovi 96000 oppure resta il vincolo del limite unitario per abitazione e pertinenze?
Grazie molte.
Antonio
 

Rocco

Utente
Se il C6 costituisce pertinenza dell'immobile NON è possibile fruire di un'ulteriore agevolazione.
Il limite complessivo di 96.000 euro va riferito all'immobile e alle pertinenze unitariamente considerate (Ris. Ade n. 124/E/2007).
Saluti.
 

deddo001

Utente
Grazie 1000.
Mi permetto di porle due domande per esaurire ogni dubbio:
1/ perché la circolare 17e in questo caso non vale? Perché non lo si interpreterebbe come intervento autonomo e non di mera prosecuzione? Voglio dire: se sulla stessa unità abitativa (che include la pertinenza) la,circolare dice che si possono eseguire lavori di ristrutturazione più volte riutilizzando de novo i 96000 purché siano identificati come autonomi da apposita pratica, perché non nel caso descritto?
2/ cosa identifica la perirnenza? Non mi è chiaro. Il solo atto notarile di acquisto? Cioè deve essere lì specificato? Lo chiedo perché nel mio atto non è specificato. Si declina ciò che acquisto identificandoli catastalmente cioè un a2, un c6 appunto e il bosco ceduo su cui sono posti.
Grazie ancora
Antonio
 

Rocco

Utente
La mia risposta è stata fornita considerando (erroneamente) che gli interventi fossero eseguiti nel medesimo anno.
Poiché nella fattispecie si è in presenza di interventi autonomi tra loro (pratiche edilizie diverse) effettuati in annualità differenti (li limite di 96.000 euro è annuale) si ritiene si possa fruire per una seconda volta del limite di 96.000 euro, anche se l'intervento viene realizzato sul medesimo immobile (l'intervento effettuato sulla pertinenza è da considerarsi effettuato sulla medesima unità immobiliare).
Saluti.
 
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