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Conto corrente ed eredità?

LisaMap

Utente
Buon pomeriggio a tutti,
Vi espongo brevemente il mio problema, sperando di poter ricevere delle risposte utili: un anno fa mia sorella è deceduta e circa cinque mesi fa io e la mia famiglia abbiamo avviato le pratiche per ereditare le liquidità presenti sui suoi conti correnti, un cc bancario ed un cc postale.
Il cc bancario di mia sorella era cointestato con il suo compagno, non so se con firma congiunta o disgiunta, e la somma presente ammontava a 22.000 €, metà dei quali era intestata a mia sorella, così come è stato dichiarato sulla pratica di successione.
Per quanto riguardo il conto corrente postale non ci sono stati problemi, ma dopo aver presentato in banca tutta la documentazione per ottenere l'eredità, io e la mia famiglia abbiamo scoperto che la somma presente sul cc non c'era più, poiché il giorno della morte di mia sorella, avvenuta il 20 luglio 2018, alle ore 14:30, il suo compagno si era presentato in banca prima delle ore 14:30 e aveva spostato l'intera somma su un suo conto corrente personale, senza informarci in merito a questo suo comportamento.
Preciso che mia sorella era gravemente malata e il giorno 16 luglio 2018 è stata ricoverata in ospedale in seguito a tre arresti cardiaci: è rimasta per quattro giorni, da lunedì notte fino a venerdì pomeriggio in coma irreversibile, per cui il suo compagno sapeva che non si sarebbe mai svegliata e non avrebbe mai più potuto autorizzarlo o impedirgli di fare movimenti sul cc a loro cointestato.
Ciò che vorrei sapere è se, in seguito al comportamento tenuto dal compagno di mia sorella, sia possibile configurare un reato, poiché i soldi sono stati spostati quando mia sorella era ancora virtualmente in vita, ma in realtà era già cerebralmente morta, anche se al momento in cui lui si è recato in banca l'Istituto non era a conoscenza delle sue condizioni di salute incompatibili con la vita.
È possibile quindi che lui abbia commesso il reato di appropriazione indebita?
Aggiungo che io e la mia famiglia abbiamo saputo che i soldi presenti sul cc non c'erano più in data 5 luglio 2019, ossia più di anno dopo la morte di mia sorella, senza che per tutto questo tempo il suo compagno o anche l'Istituto di credito ci informassero di questa azione, anche se la banca aveva saputo della data del suo decesso tre giorni dopo la sua morte, il 23 luglio 2018, e aveva avuto pertanto tutto il tempo di avvisarci di ciò che era successo.

Gradirei riceverei dei pareri in merito alla questione.

Vi ringrazio,
Buona giornata!
 
Buongiorno Lisa: se il conto è a firma disgiunta, credo si possa far poco... se il conto è a firma congiunta, è perseguibile la banca (se ha autorizzato l'operazione senza la firma della signora) o il beneficiario nell'eventualità riusciate a dimostrare che abbia falsificato una firma...
Il consiglio, banale, è di sentire un avvocato: quello di spostare la somma di denaro il giorno del decesso, è pratica assai diffusa, proprio per evitare le beghe della successione... l'appropriazione indebita va dimostrata...
Ti sia chiaro che le mie sono semplici riflessioni di uomo della strada, sono ragioniere e non avvocato quindi prendi quanto da me riferito con la dovuta cautela, attendi altri pareri.
Gianni
 

STUDIOCEL

Utente
concordo, molto difficile recuperarli....devi agire nei confronti del compagno con scarse probabilità di ottenere un risultato positivo...bisogno andare in giudizio e vedere cosa dice il giudice...
la banca se son prelevati prima della morte non può aver colpa, a meno che abbia "truccato" le date per non trovarsi poi colpevole di aver permesso un prelievo dopo la morte...
...mi sento anche di fare una riflessione sulle intenzioni di tua sorella nel caso fosse successo qualcosa e sul rapporto col compagno...riflettete...
 
Per recuperarli, occorre instaurare un giudizio civile, nei confronti del cointestario che ha sottratto la quota di denaro, pari al 50% che sarebbe dovuta entrare in successione.
Siccome il denaro è stato prelevato prima del decesso del de cuius, non si configura il reato di appropriazione indebita, come meglio specificato nella seguente consulenza:


E' assolutamente inutile presentare una denuncia penale nei confronti del compagno. Occorre procedere con atto di citazione al tribunale civile.
Saluti
 
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