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computer ed attrezzatura posseduti prima dell'apertura della p.iva

R

Rocco

Ospite
<HTML>Salve a tutti,

sono un ingegnere elettronico libero professionista, ho aperto la P.Iva da qualche tempo e mi stavo chiedendo se e come posso detrarre le spese relative ai computer ed all'attrezzatura d'ufficio (che cmq io uso per lavoro nello studio) che già erano in mio possesso prima ke aprissi la partita iva.

Il prezzo complessivo si aggira intorno ai 4.500 euro.

Un grazie anticipato

Saluti
Rocco</HTML>
 
P

paolo-mi

Ospite
<HTML>Personalmente ritengo che non sia possibile esercitare l'ammortamento dei beni acquisiti prima dell'inizio dell'attività professionale. Tuttavia le spese sostenute nell'esercizio dei beni (consumi, software, riparazioni ecc), possono legittimamente essere contabilizzate e messe in deduzione poichè inerenti l'attività.

ciao</HTML>
 
F

Francesco

Ospite
<HTML>secondo me, dando loro un valere reale di mercato, puoi anche ammortizzarle, in quanto fai un apporto di beni dall'area privata a quella professionale d'impresa. Farei una ricevuta di cessione degli stessi tra i due soggetti, sena iva ovviamente; Nel momento in cui gli stessi vengono dismessi, una fattura di cessione, o autofattura se autoconsumati.</HTML>
 
R

Rocco

Ospite
<HTML>Grazie a tutti.

x Francesco... scusami, ma mi sto affacciando ora al mondo delle finanze e, al di là di quello che dicono i commercialisti vorrei capire anche io! (Sono cmq convinto che "ad ogniuno il suo"). Mi potresti spiegare meglio? Non posso fare una autofattura come se l'attrezzatura l'ho acquistata da me stesso? anche perchè effettivamente l'iva l'ho pagata sui pc, annessi e connessi, ke cmq utilizzo nello studio o devo comprare tutto nuovo ed ammortizzarmi le spese?</HTML>
 
F

Francesco

Ospite
<HTML>Non puoi fare una fattura con IVA da Privato (cedente) a Ditta (acquirente), perchè i privati non possono fare fatture in quanto non hanno la P.IVA.
Puoi fare una ricevuta tipo:

Mario Rossi
Via ...
Cod.Fiscale

Mario Rossi
Via ......
P.IVA

Il sottoscritto Mario Rossi apporta nella sua impresa i seguenti
beni:

Computer Euro 1.000 (Valore di mercato attuale)

1.000 euro sarà l'importo che potrai ammortizzare negli anni.</HTML>
 
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Micaela

Ospite
<HTML>Volevo solo complimentarmi con Francesco, sei stato molto sintetico e preciso.</HTML>
 
P

paolo-mi

Ospite
x francesco

<HTML>Perdonami, ma non condivido il consiglio che gentilmente ci hai formulato.

al riguardo hai dei supporti giuridici che possano sostenere la tua tesi?

Il nostro amico Rocco ha affermato che la sua sarà un'attività professionale e non d'impresa. Ora, mentre per la nuova attività d'impresa l'ultimo comma dell'articolo 77 del Tuir, derogando al principio del costo d'impresa di cui all'art 67 1c, ammette la possibilità del conferimento, mediante iscrizione a libro inventari, o al libro beni ammortizzabili se impresa in contabilità semplificata, valorizzando detti beni al valore d'acquisto (e non al valore di mercato - art 5 dpr 23/12/74 n. 689 cui la norma fa riferimento), un comma simile non lo si rinviene nell'art 50 del tuir che detta le regola per i lavoratori autonomi. Il comma secondo dell'art. 50 fa riferimento al principio del costo che, abbinato al principio di "cassa" (adempimento eseguito ad esercizio della professione iniziato) non consentono la deduzione dell'apporto di un bene da parte del professionista. In particolare il principio del costo è inderogabile, come è inequivocabile l'assenza del costo quando un bene viene ceduto a "se stessi".

Ti ringrazio anticipatamente per l'attenzione e l'eventuale cortese risposta, poiché questo è un problema sempre aperto e dispiace talvolta frstrare le attese dei clienti quando pongon richieste come quella di Rocco.

ciao</HTML>
 
R

Roberto

Ospite
RE: x francesco

<HTML>Francesco ha ragione.
Non serve secondo me comunque fare nessuna documentazione.
Si acquista il registro dei beni ammortizzabili, si da un valore di mercato al bene apportato nell'attività e si potrà ammortizzare normalmente.</HTML>
 
P

paolo-mi

Ospite
RE: x francesco

<HTML>Scusa Roberto. Ma Francesco non ha detto che non bisogna "fare" nessuna documentazione, anzi!

Ma ti rivolgo la stessa domanda che fino ad ora inutilmente ho formulato a Francesco: hai documentazione giuridica?, hai riferimenti di prassi?, hai ragioni per smontare la mia tesi?

Quel "secondo me" da te espresso trae fondamento dalle Tue capacità intuitive o da attenta analisi della norma?

E' importante questo affinché reciprocamente ci aiutiamo a ben consigliare i clienti, sottraendoli da sgradite sorprese che possano scaturire da pareri, magari suggestivi, ma troppo frettolosamente espressi.

ciao</HTML>
 
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