spacerabbit
Utente
Buonasera,
da luglio sono iscritta all'AIRE (Anagrafe Italiani residenti all'estero), poiché mi sono trasferita a Londra sove il mio compagno a trovato lavoro.
Io sono web-designer free-lancer e continuo a lavorare per i miei clienti italiani, da Londra.
Essendomi iscritta all'AIRE sono a tutti gli effetti residente in UK, e ció comporta che non posso piú avere P.IVA italiana. Quindi sono stata costretta a chiuderla.
Nel Regno Unito, per ricavi inferiori ai 70,000£ non e necessario registrare la partita iva (VAT) ma é possibile fatturare semplicemente col proprio nome.
Purtroppo peró la maggiornaza dei miei clienti sono Italiani, e non riesco a trovare informazioni certe su come mi devo comportare, anche in seguito all'entrata in vigore della direttiva europea 2008/8/CE.
Alcuni dicono che dovrei avere una partita iva inglese, e "fatturare" con quella, specificando che la fattura non necessita di IVA, e consigliando al cliente di eseguire un reverse charge (si auto-tassano dell'iva, e poi la cancellano, cosí da non pagarla effettivamente - scusate il mio lessico poco tecnico).
Altri invece mi hanno detto che dovrei avere un "rappresentante" al quale fare aprire una nuova p.iva italiana. Cosa che spero non sia vera e che mi lascia basita.
Qualcuno puó consigliarmi? sono veramente smarrita.
Grazie
da luglio sono iscritta all'AIRE (Anagrafe Italiani residenti all'estero), poiché mi sono trasferita a Londra sove il mio compagno a trovato lavoro.
Io sono web-designer free-lancer e continuo a lavorare per i miei clienti italiani, da Londra.
Essendomi iscritta all'AIRE sono a tutti gli effetti residente in UK, e ció comporta che non posso piú avere P.IVA italiana. Quindi sono stata costretta a chiuderla.
Nel Regno Unito, per ricavi inferiori ai 70,000£ non e necessario registrare la partita iva (VAT) ma é possibile fatturare semplicemente col proprio nome.
Purtroppo peró la maggiornaza dei miei clienti sono Italiani, e non riesco a trovare informazioni certe su come mi devo comportare, anche in seguito all'entrata in vigore della direttiva europea 2008/8/CE.
Alcuni dicono che dovrei avere una partita iva inglese, e "fatturare" con quella, specificando che la fattura non necessita di IVA, e consigliando al cliente di eseguire un reverse charge (si auto-tassano dell'iva, e poi la cancellano, cosí da non pagarla effettivamente - scusate il mio lessico poco tecnico).
Altri invece mi hanno detto che dovrei avere un "rappresentante" al quale fare aprire una nuova p.iva italiana. Cosa che spero non sia vera e che mi lascia basita.
Qualcuno puó consigliarmi? sono veramente smarrita.
Grazie
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