Buongiorno.
Ho un dubbio che vorrei sottoporre e cioè: fino all'anno scorso ero un'insegnante precaria con supplenza annuale, da ques'anno le cose sono cambiate, cioè niente più supplenze lunghe (solo 1 mese e mezzo) e le prospettive non sono delle migliori. Ebbene, a marzo ho aperto la P.I. perchè volevo aprire un'attività commerciale di vendita al dettaglio di intimo, dopo aver preso accordi verbali con il locatore di un immobile da affittare. Le cose, purtroppo, non sono andate bene con questa persona, tant'è che sono in causa per questo.
Vorrei sapere, visto che le trattative con il locatore erano ad un punto tale da ipotizzare il buon esito di queste, avendo fatto spese per il futuro negozio, tutte comprovate da fatture, e non avendo trovato nel frattempo altro locale idoneo a svolgere la mia attività, se a questo punto mi conviene chiudere la P.I. come mi ha consigliato il commercialista.
Si tenga conto che:
- adesso non ho supplenze in corso;
- ho pensato di esercitare la mia attività in casa, ho lo spazio e non pagherei affitti assurdi per locali non a norma. Il commercialista mi ha detto che sarebbe un'attività di vendita "a porta a porta" e si dovrebbe cambiare il codice attività. Però, mi chiedo: visto che il fisco non vede di buon occhio la chiusura e la riapertura di una nuova P.I., è possibile cambiare il codice dell'attività senza chiudere questa P.i.? Mi iscriverei naturalmente alla Camera Commercio e mi pagherei i contributi e quant'altro...
Tra l'altro se il fisco dovesse chiedermi conto di ciò, posso sempre dimostrare che c'è una causa in corso che non mi ha consentito di svolgere l'attività prevista, giustificando il cambiamento.
Però forse, ai fini della causa, la chiusura della P.I. è la soluzione migliore, tanto però da richiederne la chiusura?
Che mi consigliate?? Sono nel pallone... :dead:
Ci sarebbero altre soluzioni?
Spero di essere stata chiara
Grazie anticipatamente per l'eventuale risposta.
Ho un dubbio che vorrei sottoporre e cioè: fino all'anno scorso ero un'insegnante precaria con supplenza annuale, da ques'anno le cose sono cambiate, cioè niente più supplenze lunghe (solo 1 mese e mezzo) e le prospettive non sono delle migliori. Ebbene, a marzo ho aperto la P.I. perchè volevo aprire un'attività commerciale di vendita al dettaglio di intimo, dopo aver preso accordi verbali con il locatore di un immobile da affittare. Le cose, purtroppo, non sono andate bene con questa persona, tant'è che sono in causa per questo.
Vorrei sapere, visto che le trattative con il locatore erano ad un punto tale da ipotizzare il buon esito di queste, avendo fatto spese per il futuro negozio, tutte comprovate da fatture, e non avendo trovato nel frattempo altro locale idoneo a svolgere la mia attività, se a questo punto mi conviene chiudere la P.I. come mi ha consigliato il commercialista.
Si tenga conto che:
- adesso non ho supplenze in corso;
- ho pensato di esercitare la mia attività in casa, ho lo spazio e non pagherei affitti assurdi per locali non a norma. Il commercialista mi ha detto che sarebbe un'attività di vendita "a porta a porta" e si dovrebbe cambiare il codice attività. Però, mi chiedo: visto che il fisco non vede di buon occhio la chiusura e la riapertura di una nuova P.I., è possibile cambiare il codice dell'attività senza chiudere questa P.i.? Mi iscriverei naturalmente alla Camera Commercio e mi pagherei i contributi e quant'altro...
Tra l'altro se il fisco dovesse chiedermi conto di ciò, posso sempre dimostrare che c'è una causa in corso che non mi ha consentito di svolgere l'attività prevista, giustificando il cambiamento.
Però forse, ai fini della causa, la chiusura della P.I. è la soluzione migliore, tanto però da richiederne la chiusura?
Che mi consigliate?? Sono nel pallone... :dead:
Ci sarebbero altre soluzioni?
Spero di essere stata chiara
Grazie anticipatamente per l'eventuale risposta.