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Cessione del "pacchetto clientela"

Una società di persone che esercita l'attività di "elaborazione dati contabili e dichiarazioni fiscali", i cui soci non sono professionisti, decide di cedere il proprio pacchetto clienti.
La cessione può essere considerata operazione imponibile ai fini IVA oppure configurata come cessione di ramo d'azienda con applicazione dell'imposta di registro?
Inoltre, il professionista cessionario deve configurare l'acquisto come spesa inerente all'attività professionale oppure come immobilizzazione immateriale procedendo all'ammortamento?
 
Riferimento: Cessione del "pacchetto clientela"

Direi che uno degli elementi necessari affinché possa parlarsi di cessione d'azienda (o ramo di questa), consista nell'intento di proseguirne l'attività da parte dell'imprenditore acquirente.

Quindi chi acquista l'azienda deve avere lo status di imprenditore.

Infatti l'articolo 2555 del codice civile dice che l'Azienda è il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore.

Pertanto se non c'è imprenditore non c'è azienda.

Il libero professionista, esempio ragioniere commercialista collegiato, non ha lo status di imprenditore.

Nel momento in cui il bene (avviamento) passa di proprietà, cessa di essere ramo d'azienda.

Pertanto essa è da considerare cessione soggetta ad iva. per la quale non è necessario stipulare un atto notarile.

La natura del bene acquistato dal professionista, composto da un insieme di elementi tra loro complessamente articolati, tali da non prescindere un collegamento con il passato ed il passaggio di libri contabili, dichiarazioni ecc. fanno si che si possa ritenere che l'utilità prodotta sia da considerarsi pluriennale. Quindi ammortizzabile.

Va però sottolineato che, a differenza di quanto avverrebbe con la cessione d'azienda, il professionista è responsabile solo per eventuali danni compiuti a decorrere dal passaggio della clientela.

ciao
 
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