Buongiorno a tutti,
nuovo iscritto, mi sono imbattuto in questo organizzatissimo forum che mi vede però poco coinvolto per materia (a me totalmente ostica); solo che essendo hobbysticamente un po' appassionato alla materia legale, mi piace per le mie cose provvedere in proprio, quando possibile e quando ci capisco qualcosina, alla predisposizione di documenti di varia necessità, ed in questo caso per una questione riguardante la fine di un comodato d'uso gratuito di porzione di immobile ho pensato di chiedere il Vs qualificato parere.
In breve,
nell'anno 2018 tra mia suocera, usufruttuaria vitalizia dell'appartamento di sua residenza (la cui nuda proprietà era già stata trasferita alla figlia, mia moglie), e la sua badante, è intercorso un contratto di comodato d'uso gratuito di porzione dell'appartamento da entrambe occupato, contratto regolarmente registrato ADE (€ 200 + bollo).
Riguardo alla previsione di durata del contratto (da me a suo tempo predisposto), faccio prima a postarne le esatte clausole:
_____________
2. DURATA
2.1. La durata e validità del presente contratto è fissata sino al 31.12.2019.
2.2. Lo stesso si rinnoverà automaticamente - salvo diversa volontà del comodante da comunicare al comodatario con preavviso di gg. 15 rispetto alla scadenza della validità iniziale o di rinnovo - per periodi consecutivi di mesi 1 (uno).
2.3. In ogni caso il presente contratto cesserà di ogni efficacia e l’immobile dovrà essere rilasciato immediatamente, al verificarsi anche solo di una delle seguenti condizioni:
- venir meno del titolo di detenzione (usufrutto vitalizio) del comodante;
- venir meno del titolo (permesso soggiorno / altro) autorizzativo alla regolare permanenza nel territorio italiano del comodatario.
______________
Pochi giorni fa mia suocera è venuta a mancare. Di norma, il decesso del comodante dovrebbe da se far cessare il contratto, ma poichè è sempre meglio abbondare, a suo tempo avevo proprio pensato di specificare la fine del diritto di usufrutto del comondante come precisa e prevista condizione di cessazione.
Premesso che non c'è alcun problema con la comodataria con la quale siamo in ottimi rapporti, solo per poter predisporre per tempo i corretti documenti da recapitare a chi si occuperà di definire la procedura presso ADE prima che la badante si sposti verso una nuova dimora e poi debba rincorrerla per qualche firma, googlando un po mi sembra di aver capito possano essere sufficienti:
- una semplice lettera alla comodataria da parte di mia moglie, quale erede del comodante usufruttuario e già nuda proprietaria, con la quale nel dare atto dei fatti (decesso del comodante usufruttuario e correlata clausola di scadenza contrattuale), si conferma la cessazione del contratto e si chiede la restituzione dell'immobile secondo le modalità a suo tempo espressamente previste;
- verbale di rilascio dell'immobile, nel quale, sempre per abbondare e per facile comprensione da parte dell'ADE, ribadire trattarsi di cessazione a "scadenza" per estinzione del titolo di usufrutto del comodante come da previsione contrattuale (e non per per recesso del comodante in caso di bisogno urgente e impreveduto, o per risoluzione consensuale o unilaterale, qualora ciò sia utile ad una diversa determinazione dei costi).
E' corretto, o vi è qualche ulteriore/diverso documento da predisporre?
Quali dovrebbero essere, se corrette le mie considerazioni, i costi ADE per l'incombenza?
Grazie e mi scuso se forse non ho azzeccato l'esatta sezione.
nuovo iscritto, mi sono imbattuto in questo organizzatissimo forum che mi vede però poco coinvolto per materia (a me totalmente ostica); solo che essendo hobbysticamente un po' appassionato alla materia legale, mi piace per le mie cose provvedere in proprio, quando possibile e quando ci capisco qualcosina, alla predisposizione di documenti di varia necessità, ed in questo caso per una questione riguardante la fine di un comodato d'uso gratuito di porzione di immobile ho pensato di chiedere il Vs qualificato parere.
In breve,
nell'anno 2018 tra mia suocera, usufruttuaria vitalizia dell'appartamento di sua residenza (la cui nuda proprietà era già stata trasferita alla figlia, mia moglie), e la sua badante, è intercorso un contratto di comodato d'uso gratuito di porzione dell'appartamento da entrambe occupato, contratto regolarmente registrato ADE (€ 200 + bollo).
Riguardo alla previsione di durata del contratto (da me a suo tempo predisposto), faccio prima a postarne le esatte clausole:
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2. DURATA
2.1. La durata e validità del presente contratto è fissata sino al 31.12.2019.
2.2. Lo stesso si rinnoverà automaticamente - salvo diversa volontà del comodante da comunicare al comodatario con preavviso di gg. 15 rispetto alla scadenza della validità iniziale o di rinnovo - per periodi consecutivi di mesi 1 (uno).
2.3. In ogni caso il presente contratto cesserà di ogni efficacia e l’immobile dovrà essere rilasciato immediatamente, al verificarsi anche solo di una delle seguenti condizioni:
- venir meno del titolo di detenzione (usufrutto vitalizio) del comodante;
- venir meno del titolo (permesso soggiorno / altro) autorizzativo alla regolare permanenza nel territorio italiano del comodatario.
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Pochi giorni fa mia suocera è venuta a mancare. Di norma, il decesso del comodante dovrebbe da se far cessare il contratto, ma poichè è sempre meglio abbondare, a suo tempo avevo proprio pensato di specificare la fine del diritto di usufrutto del comondante come precisa e prevista condizione di cessazione.
Premesso che non c'è alcun problema con la comodataria con la quale siamo in ottimi rapporti, solo per poter predisporre per tempo i corretti documenti da recapitare a chi si occuperà di definire la procedura presso ADE prima che la badante si sposti verso una nuova dimora e poi debba rincorrerla per qualche firma, googlando un po mi sembra di aver capito possano essere sufficienti:
- una semplice lettera alla comodataria da parte di mia moglie, quale erede del comodante usufruttuario e già nuda proprietaria, con la quale nel dare atto dei fatti (decesso del comodante usufruttuario e correlata clausola di scadenza contrattuale), si conferma la cessazione del contratto e si chiede la restituzione dell'immobile secondo le modalità a suo tempo espressamente previste;
- verbale di rilascio dell'immobile, nel quale, sempre per abbondare e per facile comprensione da parte dell'ADE, ribadire trattarsi di cessazione a "scadenza" per estinzione del titolo di usufrutto del comodante come da previsione contrattuale (e non per per recesso del comodante in caso di bisogno urgente e impreveduto, o per risoluzione consensuale o unilaterale, qualora ciò sia utile ad una diversa determinazione dei costi).
E' corretto, o vi è qualche ulteriore/diverso documento da predisporre?
Quali dovrebbero essere, se corrette le mie considerazioni, i costi ADE per l'incombenza?
Grazie e mi scuso se forse non ho azzeccato l'esatta sezione.