parete1839
Utente
Salve a tutti,
avrei bisogno di una consulenza relativa trattamento economico nel periodo di astensione obbligatoria per maternità (5 mesi), in particolare per il CCNL CED.
Nel caso specifico, una persona di mia conoscenza ha una RAL spalmata su 14 mensilità e sia la tredicesima che la quattordicesima sono state erogate in misura ridotta, appellandosi all’art. 115 del CCNL (https://www.ccnlced.it/ccnl-ced-ict...html#:~:text=94 la lavoratrice ha diritto,108) che recita “Per i periodi di assenza obbligatoria per gravidanza e puerperio di cui al precedente art. 94 la lavoratrice ha diritto a percepire dal datore di lavoro la tredicesima mensilità limitatamente all'aliquota corrispondente al 20% (venti per cento) della retribuzione di fatto di cui all'art. 108.”.
A mio parere il 20% di cui sopra è da intendersi ad integrazione dell’80% che dovrebbe erogare, se non erro, INPS (ma sempre a conguaglio, quindi anticipato dal datore di lavoro). Preciso che la retribuzione ordinaria percepita è già stati pari al 100% (80 INPS, 20 datore lavoro), la questione è solo sui ratei dei 13^ e 14^.
Contesto in particolare la riduzione della tredicesima, ma non mi convince nemmeno quella della quattordicesima (del resto è sempre la retribuzione maturata e di cui ho diritto nel corso dell'anno).
Allargherei, infine, il quesito anche ai periodi di astensione per congedo parentale per i quali l’art. 34 comma 5 del Dlgs 151/2001, innovato dal DPR 57/2022, prevede che “i periodi di congedo parentale sono computati nell’anzianità d servizio e non comportano riduzione di ferie, riposi, tredicesima mensilità o gratifica natalizia”.
Possibile che un CCNL possa derogare al legislatore nazionale? O trattasi di errore di interpretazione del datore di lavoro?
avrei bisogno di una consulenza relativa trattamento economico nel periodo di astensione obbligatoria per maternità (5 mesi), in particolare per il CCNL CED.
Nel caso specifico, una persona di mia conoscenza ha una RAL spalmata su 14 mensilità e sia la tredicesima che la quattordicesima sono state erogate in misura ridotta, appellandosi all’art. 115 del CCNL (https://www.ccnlced.it/ccnl-ced-ict...html#:~:text=94 la lavoratrice ha diritto,108) che recita “Per i periodi di assenza obbligatoria per gravidanza e puerperio di cui al precedente art. 94 la lavoratrice ha diritto a percepire dal datore di lavoro la tredicesima mensilità limitatamente all'aliquota corrispondente al 20% (venti per cento) della retribuzione di fatto di cui all'art. 108.”.
A mio parere il 20% di cui sopra è da intendersi ad integrazione dell’80% che dovrebbe erogare, se non erro, INPS (ma sempre a conguaglio, quindi anticipato dal datore di lavoro). Preciso che la retribuzione ordinaria percepita è già stati pari al 100% (80 INPS, 20 datore lavoro), la questione è solo sui ratei dei 13^ e 14^.
Contesto in particolare la riduzione della tredicesima, ma non mi convince nemmeno quella della quattordicesima (del resto è sempre la retribuzione maturata e di cui ho diritto nel corso dell'anno).
Allargherei, infine, il quesito anche ai periodi di astensione per congedo parentale per i quali l’art. 34 comma 5 del Dlgs 151/2001, innovato dal DPR 57/2022, prevede che “i periodi di congedo parentale sono computati nell’anzianità d servizio e non comportano riduzione di ferie, riposi, tredicesima mensilità o gratifica natalizia”.
Possibile che un CCNL possa derogare al legislatore nazionale? O trattasi di errore di interpretazione del datore di lavoro?