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Auto a noleggio

A

Andrea C.

Ospite
<HTML>Il professionista che, per motivi di lavoro, va in un'altra città per qualche giorno è lì affitta un'automobile per spostarsi quotidianamente dall'albergo al luogo dove presta la sua opera, può dedurre l'intero costo di noleggio della macchina, o si deve limitare al 50%, come nel caso dell'auto propria?

Grazie a chi mi risponde.</HTML>
 
<HTML>secodo me, se la trasferta può dimostrarsi inerente alla professione si scala al 100%.
Il principio per cui l'auto propria si scala al 50% penso sia dovuta al fatto che si presume che si utilizzi promisquamente.</HTML>
 
<HTML>Non sarei d'accordo. La presunzione di legge non può essere superata. Resta al 50% (ricordando che il costo fiscale massimo è 7 milioni di lire). Se poi il professionista avesse lasciato a casa la sua auto che ammortizza in contabilità ovviamente l'auto noleggiata sarebbe "seconda auto" e quindi interamente indeducibile.</HTML>
 
<HTML>E' VERO. Nominando l'albergo, altra citta ecc, ho pensato a luogo lontano da quello in cui il professionista esercita.
Esempio se dal nord debbo andare a Roma per motivi di lavoro documentabili, per girare affitto un'auto , non mi si potra' dire che è uso promisquo! quindi scalo al 100%.</HTML>
 
<HTML>L'art 121 bis del Tuir regola immanentemente l'uso strumentale dei mezzi di trasporto. Al primo comma cita "i mezzi di trasporto a motore indicati nel presente articolo". Procede quindi nell'elencazione e nell'imposizione delle limitazioni che tutti conosciamo.

Tra queste limitazioni v'è ne una soggettiva, riguardo ai professionisti che non possono dedursi contemporaneamente più di un'autovettura, ed una oggettiva rappresentata dal 50% del costo sostenuto, circoscritto comunque ai limiti lordi imposti (50% dei 7M annui per i noleggi).

Concludendo, l'interpretazione letterale della norma, al professionista che, seppur in missione, noleggiasse un'autovettura, avendone già una in ammortamento, è preclusa la deducibilità del canone di noleggio.

ciao</HTML>
 
<HTML>Ma se il professionista che va in un'altra città - magari all'estero - per prestare la propria opera, può detrarre al 100% le spese di trasporto (aereo, treno) perché non potrebbe detrarre allo stesso modo le spese per il noleggo di un'autovettura quando questa serve a completare quel trasporto.

Se infatti il professionista, una volta in missione, dovesse quotidianamente raggiungere il luogo dove presta la sua opera dal luogo dove temporaneamente risiede (hotel, residence) con un'autovettura presa a noleggio in loco, questa servirebbe proprio per completare l'ultima tratta del viaggio della missione; a maggior ragione se questa servisse per recarsi, quotidianamente, in luoghi situati al di fuori di centri abitati.

Inoltre, se anche il professionista avesse lasciato a casa la sua auto che ammortizza in contabilità, mentre usa quella a noleggio sicuramente non usa quella di proprietà, né di questa ammortizza i costi derivanti dall'assunzione della proprietà ma solo quelli derivanti dall'esercizio, come un bene strumentale.

Ti convinco?</HTML>
 
<HTML>Ci sono presunzioni relative che posso superare dando prove a sostegno che "il fatto" è diverso da come "presunto". Ci sono invece presunzioni assolute contro le quali non è ammessa prova.
L'esempio classico è la partecipazione in società di persona. Anche se gli utili non sono distribuiti il socio dichiara il reddito perchè si presume lo abbia percepito.
Per come la vedo io per l'auto del professionista la presunzione e' assoluta cioè insindacabile tanto per il contribuente che per l'amministrazione.
Scarico il 50% dell'auto sia che abiti a 50km dallo studio sia che abbia lo studio in casa.</HTML>
 
<HTML>Avrei un'ennesima soluzione che scaturisce quando sei carico di adrenalina poichè vedi fare alla grande ciò che ai professioisti non è possibile. Attenzione: nulla di nuovo sotto il sole

1) costituire società di servizi (non possono fare consulenza) ma elaborazione dati - ecc.
2) intestare una macchina per ogni socio (non è nemmeno necessario che sia immatricolata autocarro)
3) scaricare al 100% tutte le spese : benzina- ammortamento- leasing e chi più ne ha più ne metta.
4) spesare al 100% le spse di noleggio, in caso di trasferta.
5) mandare un'e-mail al ministro Tremonti il quale, essendo professionista, queste cose le sa bene e pregarlo di intervenire con leggi che la smettano di considerare il "libero" (sic..) professionista un privilegiato e pertanto "bersaglio" di castighi fiscali
(vedi detrazioni leasing studio ecc. ecc. )</HTML>
 
<HTML>Se non è immatricolata come autocarro (punto 2), come fa la società di servizi a detrarre il 100% delle spese? (punti 3 e 4)

A mio sommesso parere detrae il 50% nei limiti dell'articolo 121 bis Tuir.

ciao</HTML>
 
<HTML>Sono perfettamente d'accordo con ila (---.dialup.tiscali.it) che il 26-Lug-2002 dice che noi poveri professionisti siamo "bersaglio" di castighi fiscali (sigh)
La soluzione proposta mi sembra buona, ma il fatturato dei singoli professionisti costituenti la società di servizi dovrebbe essere abbastanza alto (non di certo 50/60mila euro/anno). Altrimenti il gioco non funziona.
Comunque mandare un'e-mail al ministro Tremonti e pregarlo di intervenire con leggi che permettano al professionista di scaricarsi l'auto come un qualsiasi rappresentante.
Vorrei far notare come alcuni tra i miei amici siano agenti di commercio e quindi liberi di comprarsi una qualsiasi macchina... tanto la scaricano... pur lavorando nel giro di 10 km da casa...
Invece io... liberop professionista super tar-tassato... faccio la bellezza di 100.000km annui... ma nulla scarico (se non quel ridicolo 50% -- dedotta iva e balzelli)</HTML>
 
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