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Atto giudiziario per infrazione Codice della Strada

alccad

Utente
Buongiorno,

Non so se è questo il posto giusto per chiedere supporto in merito ad un problema del genere, ma ci provo nel caso in cui qualche legale, o persona bene informata, possa aiutarmi.

In data 7/2/20217 sono passato erroneamente col semaforo rosso in un incrocio, cosa che non discuto.
In data 18/5/2017 ho ricevuto il tagliandino della raccomandata nella casella postale e in data 29/5 ho potuto andare a ritirare la raccomandata in posta con la constatazione della multa e la possibilità di pagare il dovuto in forma ridotta entro 5 giorni dalla "notificazione" di 140,30€, invece di 189,20€.
Il giorno seguente, il 30/5/2017 ho pagato la contravvenzione per ottenere la sanzione ridotta e pensavo di essere a posto.
Da allora non ho ricevuto alcuna comunicazione.

Attorno al 20/12/2022, ho ricevuto una notifica cartacea sempre nella casella postale, che presso il mio Comune era presente un atto proveniente dal Comune dove si è svolta l'infrazione, da andare a ritirare.

Una volta ritirato, ho scoperto essere un atto giudiziario datato 1/10/2021 (si un anno prima!) proveniente da una società uninominale di riscossione crediti incaricata dal Comune dove è avvenuta la trasgressione per 671,27€ per:
- differenza dovuta 358,15
- maggiorazione di legge 260,80
- diritti di riscossione 37,14
- spese di procedura 10,00
- spese postali di notificazione 5,18.
Su questo documento è riportato inoltre che non avrei corrisposto "nei tempi previsti" le somma di 358,15€ (grossomodo il doppio della cifra iniziale non ridotta per pagamento immediato).

Contattata la società di riscossione crediti, ritengono che:
- i 5 giorni di tempo per pagare in forma ridotta partivano dal momento in cui la notifica della raccomandata era stata lasciata nella cassetta della posta e non quando la si è potuta andar ea ritirare all'ufficio postale, motivo per cui è tutto lecito e non conta nulla il fatto che io abbia pagato il giorno successivo al ritiro in posta.
- che il fatto di aver già pagato 140,30€ non fa alcuna differenza (e non si capisce perchè non vengano almeno stornati, ma venga chiesto il doppio della sanzione comunque);
- che è regolare che l'atto giudiziario sia stato mandato quasi 5 anni dopo perchè quello è il limite massimo di tempo a loro disposizione per gestire la pratica.

A me personalmente sembra che ci siano molte forzature in questa richiesta, prima fra tutti quella che i giorni decorrano dal momento in cui il tagliando è lasciato in cassetta della posta (se uno è in vacanza, malato o semplicemente non può assentarsi dal lavoro?).

Inoltre, ho notato che la polizia locale del comune dove è avvenuta la contravvenzione il 7/2/2017, ha affidato all'ufficio postale la raccomandata di infrazione il 16/5/2017.
Leggendo su Internet, ho trovato che la polizia locale dovrebbe affidare agli uffici postali i verbali in raccomandata entro 90 giorni dalla data di infrazione, che sarebbero scaduti l'8/5/2017.
Questo può significare che la stessa sanzione iniziale non fosse dovuta per superamento dei termini previsti di notifica?

A me sembra assurdo che per un'infrazione non contestata, che ha attivato una sanzione di 140€, pagati regolarmente il giorno dopo il ritiro della raccomandata, a distanza di 4 anni e mezzo io debba pagare ben 671€.
Mi puzza molto al contrario di forzatura della società di recupero crediti (uninominale, mah..) che prenderà una percentuale da quanto riesce a recuperare, magari forzando un po' la mano alle persone che la contattano per chiarimenti.

Vi ringrazio in anticipo per eventuali consigli.
 
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