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Attività agricola connessa - prestazione servizi

Salve,

un coltivatore diretto, oltre all’attività principale agricola, fornisce servizi in conto terzi, verso altri agricoltori, di mietitrebbiatura e concimazione terreni. Dato che tale attività viene svolta direttamente dal coltivatore diretto che svolge l’attività agricola principale, ed utilizzando prevalentemente attrezzatture e macchinari normalmente impiegate nell’attività agricola principale, questa prestazione di servizi è considerata attività agricola connessa.
Sotto il profilo fiscale, tale fornitura di servizi non è produttrice di reddito agrario, ma è soggetta al regime forfetario di cui all’art. 56-bis, comma 3 (coefficiente di redditività del 25%).

Il mio dubbio nasce dal fatto che, prendendo in considerazione il volume d’affari, quest’ultimo è composto prevalentemente dall’attività connessa (90% servizi da attività connessa, 10% attività agricola principale).

Chiedo se in tale circostanza, da un punto di vista fiscale, valgono le stesse considerazioni di cui sopra. In caso di risposta negativa, come devono essere assoggettate fiscalmente i redditi derivanti dall’attività agricola connessa?
 
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