S
stefano
Ospite
Alla attenzione di tutti i dottori commercialisti partecipanti al forum.
A nessuno di Voi sfugge la circostanza che sotto assoluto silenzio – e con modalità da lasciare quantomeno fortemente perplessi – la Camera dei Deputati ha approvato il d.d.l. 3744 AC, portante la fusione degli Albi e delle professioni, in parità di condizioni, fra noi dottori commercialisti che siamo provvisti di laurea ed abbiamo superato l’esame di Stato e i circa 40.000 ragionieri, che nella stragrande maggioranza sono in possesso del solo diploma di scuola media superiore e senza aver affrontato alcun esame di Stato. Tutti confluiremo nella stessa sezione A dell’Albo col titolo unico di “commercialista” (mentre nella Sezione B andranno iscritti i laureati triennali col titolo di “esperto contabile” dopo aver effettuato il praticantato e dopo aver superato gli esami di Stato). Il tutto col rischio di veder fuse (e confuse) anche le rispettive Casse di previdenza pratrimonialmente diverse fra loro, in base anche a quanto comunicato dalla stampa specializzata, quindi con l’ipotesi che i nostri risparmi frutto di decenni di sacrifici possono essere posti a rischio. I “revisori contabili” restano là dove sono, sfuggendo all’accorpamento e al controllo totale del nuovo Albo, la cui nascita giova esclusivamente ai ragionieri che da anni non avendo più quasi iscritti nel loro Albo (oggi necessita la laurea e l’esame di Stato e il laureato abbiamo visto che sceglie l’Albo dei dottori commercialisti) sono ad esaurimento.
Questa operazione vede la luce con l’avallo dei vertici delle categorie, la nostra “contro” il volere della base, che in democrazia è sovrana, e che si è già pronunciata col noto referendum nazionale (il congresso straordinario sul tema è stato negato) dando chiaro mandato al Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti a rispettare le inderogabili condizioni poste, e dal medesimo Consiglio Nazionale accolte ma ora inspiegabilmente bocciate. A cosa serve un unico Albo con i Ragionieri se non a creare per i dottori commercialisti solo danni e solo utilità per i Ragionieri?.
Se ritenete ingiusto e penalizzante tutto ciò e credete sia giusto rappresentare i fatti al Senato della Repubblica per evitare che si ripeta quanto incredibilmente è successo alla Camera dei Deputati, fornite il vostro contributo propositivo partecipando al dibattito assembleare e comunicando liberamente al Consiglio nazionale (fax 06/47863349 ) al Senato (fax 06/67062022) e a questo Comitato (fax 045/8007605; 0931/37426) le vostre opinioni in merito
A nessuno di Voi sfugge la circostanza che sotto assoluto silenzio – e con modalità da lasciare quantomeno fortemente perplessi – la Camera dei Deputati ha approvato il d.d.l. 3744 AC, portante la fusione degli Albi e delle professioni, in parità di condizioni, fra noi dottori commercialisti che siamo provvisti di laurea ed abbiamo superato l’esame di Stato e i circa 40.000 ragionieri, che nella stragrande maggioranza sono in possesso del solo diploma di scuola media superiore e senza aver affrontato alcun esame di Stato. Tutti confluiremo nella stessa sezione A dell’Albo col titolo unico di “commercialista” (mentre nella Sezione B andranno iscritti i laureati triennali col titolo di “esperto contabile” dopo aver effettuato il praticantato e dopo aver superato gli esami di Stato). Il tutto col rischio di veder fuse (e confuse) anche le rispettive Casse di previdenza pratrimonialmente diverse fra loro, in base anche a quanto comunicato dalla stampa specializzata, quindi con l’ipotesi che i nostri risparmi frutto di decenni di sacrifici possono essere posti a rischio. I “revisori contabili” restano là dove sono, sfuggendo all’accorpamento e al controllo totale del nuovo Albo, la cui nascita giova esclusivamente ai ragionieri che da anni non avendo più quasi iscritti nel loro Albo (oggi necessita la laurea e l’esame di Stato e il laureato abbiamo visto che sceglie l’Albo dei dottori commercialisti) sono ad esaurimento.
Questa operazione vede la luce con l’avallo dei vertici delle categorie, la nostra “contro” il volere della base, che in democrazia è sovrana, e che si è già pronunciata col noto referendum nazionale (il congresso straordinario sul tema è stato negato) dando chiaro mandato al Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti a rispettare le inderogabili condizioni poste, e dal medesimo Consiglio Nazionale accolte ma ora inspiegabilmente bocciate. A cosa serve un unico Albo con i Ragionieri se non a creare per i dottori commercialisti solo danni e solo utilità per i Ragionieri?.
Se ritenete ingiusto e penalizzante tutto ciò e credete sia giusto rappresentare i fatti al Senato della Repubblica per evitare che si ripeta quanto incredibilmente è successo alla Camera dei Deputati, fornite il vostro contributo propositivo partecipando al dibattito assembleare e comunicando liberamente al Consiglio nazionale (fax 06/47863349 ) al Senato (fax 06/67062022) e a questo Comitato (fax 045/8007605; 0931/37426) le vostre opinioni in merito