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CAPITALIZZAZIONE COSTI

MANUELA01

Utente
Buonasera,
nel caso di una capitalizzazione di costi a rimanenze , a fine anno ci sara' contabilmente uno storno dal conto economico di tali costi che non figureranno , quindi, piu' nel Conto
Economico e una rilevazione nello Stato Patrimoniale? e' corretta la procedura?
Ringrazio per chi puo' chiarire
 
nel caso di una capitalizzazione di costi a rimanenze
Buonasera Manuela: nel corso dell'anno acquisti merce che, al 31/12, rimane in parte nel tuo magazzino; procedi all'inventario valutando gli articoli - per prudenza - al minore fra il costo di acquisto e il valore di mercato. Quindi rilevi

31/12/2024 - RIMANENZE FINALI (SP) @ RIMANENZE FINALI (CE) - il valore impatta sul conto economico perchè aumenta i ricavi, quindi è abitudine più o meno corretta agire sulle rimanenze per far crescere l'utile (se serve per avere un finanziamento bancario) o per ridurlo (politica fiscale).

01/01/2025 - RIMANENZE INIZIALI (CE) @ RIMANENZE FINALI (SP) - al primo di gennaio chiudi le rimaenze dell'attivo patrimoniale rilevate l'anno precedente e, in contropartita, quelli che erano ricavi il giorno prima diventano costi il giorno dopo - ergo le politiche allegre di valutazione rimanenze di cui al punto precedente, rimandano il problema di un anno... quindi prudenza.
 
Buongiorno Gianni,
ti ringrazio per la tua risposta.
Il criterio che mi dici e' di valutazione delle rimanenze, ok.
Io, ti chiedo nel caso di una procedura di capitalizzazione di costi, contabilmente devono essere stornati a fine anno dal Conto Economico ?
quindi inseriti nello SP e' esatto? e' possibile un esempio?
Grazie se puoi chiarirmi
 
Buongiorno Gianni,
ti ringrazio per la tua risposta.
Il criterio che mi dici e' di valutazione delle rimanenze, ok.
Io, ti chiedo nel caso di una procedura di capitalizzazione di costi, contabilmente devono essere stornati a fine anno dal Conto Economico ?
quindi inseriti nello SP e' esatto? e' possibile un esempio?
Grazie se puoi chiarirmi
Buongiorno Manuela, ti faccio un esempio scolastico che poi ho anche trovato nella realtà aziendale ove lavoro, ovvero le COSTRUZIONI INTERNE IN ECONOMIA. Ipotizziamo che si facciano dei lavori di miglioramento su un macchinario aziendale.

Nel corso dell'anno occorrerà avere un resoconto dettagliato dei lavori effettuati, del personale impiegato, del numero delle ore lavorate per questo miglioramento. Chiaramente i dipendenti impiegati nei lavori sono stipendiati normalmente, i fornitori presso cui abbiamo comprato il materiale per i lavori sul macchinario sono stati regolarmente pagati, idem per elettricità e quant'altro. Tutti questi costi (dipendenti + fornitori + utenze) sono a conto economico sotto i rispettivi mastri di costo quindi
SPESE ENERGIA ELETTRICA
SALARI E STIPENDI
MERCI C/ACQUISTI
ecc.

Se al 31/12 i lavori non sono completati dovrai stornare la quota dei costi succitati ad un conto del tipo INCREMENTO MACCHINARIO INDUSTRIALE che inserirai fra i cespiti dello STATO PATRIMONIALE ma che non ammortizzerai in quanto il macchinario è non funzionante perchè ancora incompleto.
A lavori completati, giroconterai il tutto al cespite quindi MACCHINARIO INDUSTRIALE @ INCREMENTO MACCHINARIO INDUSTRIALE - inserisci il valore nel libro cespiti e cominci il relativo ammortamento. Così facendo, un singolo costo di esercizio è stato capitalizzato inserendolo nel valore del cespite che è un bene a lungo ciclo di utilizzo. I suddetti costi di esercizio quindi diventano costi pluriennali da ammortizzare secondo le tabelle ministeriali.
 
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