News Pubblicata il 15/07/2020

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Miani, presidente del CNDCEC, chiede proroga del pagamento delle tasse al 30 settembre

Il presidente del CNDCEC chiede a Conte di rinviare a settembre i versamenti delle tasse causa surplus di lavoro anti covid per i commercialisti



 “I nostri colleghi oberati di lavoro e i contribuenti a corto di liquidità, lo slittamento al 20 luglio è insufficiente. Serve urgentemente una proroga ulteriore” questo è quanto riporta l’articolo pubblicato il giorno 13 luglio sul sito del Consiglio Nazionale dei Commercialisti come parte della lettera che il presidente Massimo Miani ha inviato a Conte e a Gualtieri per chiedere il rinvio dei versamenti al 30 settembre.
Secondo Miani sarebbe opportuno un immediato intervento di proroga vista la imminente scadenza del 20 luglio alla quale non ci si può presentare senza la certezza di rinvio dei pagamenti della dichiarazione dei redditi e dell’IRAP 2020.
Miani ricorda il contributo essenziale dei commercialisti durante tutti questi mesi di emergenza, contributo necessario per famiglie e imprese nel vivere e superare le difficoltà economico-finanziarie causate dal lock-down da covid.
Senza i commercialisti i contribuenti non avrebbero potuto neppure avere accesso alle diverse misure di sostegno all’economia decise dal Governo svolgendo un ruolo fondamentale di tenuta del tessuto economico e sociale.
Il presidente Miani aggiunge inoltre “che cittadini e imprese hanno adottato misure efficaci per affrontare la crisi e hanno potuto districarsi tra le numerose novità normative, peraltro, in continua evoluzione e di non certo agevole interpretazione, introdotte dai decreti sull’emergenza e potuto effettuare gli adempimenti necessari per l’accesso ai vari benefici, facilitando il buon fine delle iniziative assunte”.
Gli interventi di consulenza e di controllo svolti e gli adempimenti straordinari che gli studi dei Commercialisti hanno dovuto assicurare in questo periodo hanno riguardato una innumerevole mole di lavoro aggiuntivo a tutto campo: lavoro che i commercialisti hanno svolto come consulenti, revisori, componenti degli organi di controllo e di vigilanza di imprese, enti e istituzioni; lavoro sul fronte effettuando verifiche per il diritto alla sospensione dei versamenti fiscali e contributivi, nonché richieste di finanziamento per l’accesso alle misure per la liquidità delle imprese; domande per cassa integrazione, indennità una tantum e altri bonus in favore dei dipendenti; domande per indennità una tantum erogate dalle casse di previdenza;  assistenza per fruizione dei nuovi crediti oltre che assistenza sui protocolli per la riapertura delle attività.
Tutto ciò ha ovviamente pesato sul tempo sottratto alla predisposizione delle dichiarazioni dei redditi e alla conseguente determinazione dei versamenti dei saldi 2019 e degli acconti 2020.
Perciò il differimento al 20 luglio del termine di effettuazione dei versamenti risultanti dalle dichiarazioni risulta “insufficiente” e se ne chiede la proroga al 30 settembre.
Si resta in attesa della replica del Governo

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Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili



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