News Pubblicata il 24/10/2013

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Seconde case sfitte, se ce l’hai nel tuo Comune rischi di pagare il doppio di tasse

Maxi batosta per i proprietari di seconde case sfitte nel comune di residenza. Col ritorno dell’Irpef fondiaria e la Trise, aumenti superiori al 100%



Abbiamo parlato della quasi certa stangata che interesserà i proprietari di seconde case in un comune diverso da quello di residenza, le ‘case vacanze’ per semplificare. Purtroppo il cielo fiscale volge al grigio anche per chi tiene una casa a disposizione (non importa se volontariamente o meno) nel comune in cui possiede anche l'abitazione principale: rischia di pagare il doppio di imposte.
È l’indagine sviluppata dal Corriere della Sera di oggi, che mette a fuoco il combinato disposto della Legge di Stabilità 2014 nel quadro di riassetto della fiscalità sulla casa. Il diktat politico sventolato da mesi è l’abolizione dell’Imu, perciò scatta l’imperativo di trovare i fondi da altre parti.
Anche, ed è questo il caso, attraverso il ritorno della cosiddetta ‘Irpef fondiaria’, sia pure ridotta al 50%, per le case sfitte.
Nel 2011 — ricorda il quotidiano di via Solferino — si pagava l'Ici più l'Irpef fondiaria per intero, nel 2012 si è passati all'Imu che ha eliminato l'Irpef ma con una base imponibile del 60% più alta dell'Ici e con aliquota massima dell'1,06% (contro il 9% che i Comuni con il vecchio tributo potevano applicare agli immobili sfitti).
L’Irpef viene reintrodotta a partire da quest'anno di imposta sugli immobili sfitti e andrà saldata la prossima primavera dopo la compilazione del modello Unico o del 730.
Insomma, siamo alle soglie di una vera e propria escalation dei tributi per la seconda casa. Se consideriamo, e come dimenticarlo, l’aumento d’imposta determinato dall’introduzione della Tasi — il balzello che copre i costi dei servizi indivisibili dei Comuni — e della Tari, nuovo nome della vecchia tassa rifiuti. Insieme sono le due anime della Trise, in precedenza conosciuta come Service Tax.
Il Corriere ha provato a simulare qualche cifra, considerando che la Tasi richiederà un ulteriore esborso dello 0,1% calcolato sulla medesima base imponibile dell'Imu. Il modello di abitazione è un modesto trilocale e un quadrilocale più signorile in area residenziale. Pesando un valore forfettario per l’Irpef (addizionali incluse), a Roma il trilocale passerebbe da 1.376 euro del periodo di imposta 2011 ai 2.742 del 2014. Equivale a un clamoroso + 99,3%. Il quadrilocale salirebbe da 2.517 a 4.288 euro.
A Milano si passerebbe a 2.186 euro contro gli 882 del 2011, un incremento del 148% per la casa di minor valore; mentre il quadrilocale toccherebbe quota 4.581 euro, +102,3%.

Fonte: Il Corriere della Sera



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