Il testo definitivo della manovra di stabilità è approdato in Parlamento, ora inizia l’iter di un provvedimento che molti stanno strattonando e potrebbe pure uscire dall’aula con qualche ritocco. Il quotidiano La Stampa ha compilato la lista dei tagli coi quali il Ddl spiegherà i suoi effetti su fisco, lavoro, salvadanai domestici. Non solo sacrifici, c’è anche spazio per lo sviluppo.
In questa direzione vanno le norme sulla defiscalizzazione Irap per la trasformazione dei contratti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Nei calcoli della Ragioneria dello Stato, potrebbero interessare 135.000 nuovi assunti. La deduzione copre un importo non superiore a 15mila euro e spetta per il periodo d'imposta in cui è avvenuta l'assunzione con contratto a tempo indeterminato e per i due successivi. Riguarda contributi previdenziali, assistenziali e delle assicurazioni obbligatorie.
Più dolorosa sarà la sforbiciata consistente alle detrazioni fiscali. Entro il 31 gennaio 2014 il governo adotterà i provvedimenti normativi per razionalizzare questo comparto, con l’obiettivo di far risparmiare allo Stato 488,4 milioni di euro nel 2014, 772,8 nel 2015 e 564,7 nel 2016. Se il riassetto fallirà, è già pronto il piano B: le detrazioni passeranno in automatico ad un punto percentuale in meno (quindi al 18%) per l'anno 2013 e caleranno di due punti percentuali (al 17%), a partire dal 2014.
Si attende un colpo di scure anche sugli investimenti finanziari, con l'imposta di bollo destinata ad aumentare al 2 per mille su conto titoli, attualmente all'1,5 per mille. Secondo i tecnici del Tesoro dovrebbe portare un incremento di gettito intorno ai 527 milioni di euro annui di competenza, a partire dal 2014.