News Pubblicata il 22/10/2013

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Aliquote Trise: stangata su seconde case e rendite catastali basse

Il nuovo tributo Trise - composto da Tari e Tasi rivoluziona la tassazione sul mattone, e stando alle prime stime con la Tasi sulle prime case si può arrivare al 7 per mille: molto in alto



A che punto arriverà il prelievo fiscale sul mattone?
Si manterrà su questi livelli (già alti) o è destinato a crescere? È al domanda che si è posto il quotidiano Il Messaggero, relativamente alla componente Tasi del nuovo Tributo sui servizi. La Tasi colpirà tutti i fabbricati, e si configura inizialmente con aliquota all’1 per mille. Con l’Imu condivide la base imponibile, e stando alla relazione tecnica al provvedimento dovrebbe apportare ai bilanci comunali 3,7 miliardi.
Ma vista a livello del portafogli, quanto vale?
Per le abitazioni principali vale un discorso diverso rispetto alla generalità degli immobili.
Il tetto d’aliquota per...il tetto degli italiani è impostato, nel 2014, al 2,5 per mille. Ciò dovrebbe comportare un aumento del balzello per le abitazioni con rendita catastale bassa (fino a 1.500-1.600 euro), per effetto della scomparsa della detrazione sulla casa principale.
Dal 2015, però — spiega il giornale della capitale — le cose potrebbero complicarsi fino a toccare il 7 per mille in assenza di altre indicazioni. Vale a dire, l’1 per mille di base più il 6 per mille che equivale alla massima Imu imponibile attualmente per questa categoria.
Gli altri immobili condividono la stessa regola, nonostante continui ad insistere l’Imu.
L’aliquota massima possibile è il 10,6 per mille (Imu e Tasi assieme), dunque si potrebbe arrivare all 11,6 per mille.
Un’altra categoria che non gioisce è quella dei proprietari di seconde case, in ragione dell’opzione, in mano ai sindaci, di elevare le aliquote al massimo su questa categoria. Una mossa che salverebbe i residenti, che corrispondono agli elettori, penalizzando i ‘vacanzieri’.

Fonte: Il Messaggero



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