Con il parere n. 355 del 25 Febbraio il Consiglio di Stato si è espresso in merito all’utilizzo dell’anagrafe dei conti correnti per individuare i “depositi dormienti” (cioè non movimentati da almeno dieci anni dai relativi titolari) ed il conseguente trasferimento delle risorse ad un fondo destinato alle vittime dei dissesti finanziari. Secondo i giudici amministrativi lo schema di decreto del ministero dell’Economia che dovrebbe fornire le regole operative appare lacunoso e contraddittorio in termini di ripartizione delle competenze tra i vari soggetti coinvolti (GdF, Commissione di gestione del fondo, intermediari finanziari) e di definizione della tempistica degli eventi correlati.
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