Speciale Pubblicato il 24/06/2014

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L'analisi della crisi di impresa

di Dott. Gentili Giorgio

Sintomi e cause della crisi d'impresa : una analisi dettagliata per l'intervento tempestivo del collegio sindacale e dei revisori legali



1. Le cause della crisi - gli squilibri economici e finanziari
In relazione alle origini, è possibile distinguere le seguenti tipologie di declino e di crisi dell'azienda:
• Situazioni di crisi a matrice esterna, in cui l'influenza dei fattori non controllabili dal vertice aziendale è dominante . A d esempio crisi economiche: calo della domanda, incremento della disoccupazione, aumento del prezzo delle materie prime;crisi ecologiche: esplosione di una centrale nucleare , riversamento di petrolio nel mare; crisi catastrofiche: terremoti, inondazioni.
• Situazioni di crisi a matrice interna in cui la causa determinante è rappresentata da errori strategici ed organizzativi del vertice aziendale: errore strategico: errata definizione del mix di portafoglio degli investimenti; crisi di posizionamento: errori nella scelta dei segmenti o delle nicchie di mercato;crisi dimensionali: sottodimensionamento o sovradimensionamento ; crisi da inefficienze: squilibrio tra costi sostenuti e risultati ottenuti
A seconda dell'origine, si posso distinguere squilibri che nascono dal conto economico (economici), rispetto a quelli che derivano dallo stock del debito (finanziari). In realtà essi sono sempre collegati, dal momento che, nel tempo, uno squilibrio economico genera debiti, i quali aumenteranno gli oneri finanziari, i quali ingrandiranno le perdite, che creeranno ulteriori debiti, ecc., seguendo un effetto a catena. In presenza di entrambi gli squilibri, si può parlare di crisi mista. Ogni crisi, a un certo livello, rischia di diventare mista. Gli squilibri di tipo economico tendono ad essere più difficili da curare rispetto a quelli di tipo finanziario.
Vediamone alcuni esempi, suddivisi per tipologia:
Squilibri di natura economica:
Squilibri di natura finanziaria:
 L’aumento del debito incrementa gli oneri finanziari. L’aumento degli oneri finanziari incrementa poi lo squilibrio reddituale e le perdite.
1.1 Prodotto- Mercato Tecnologia
Gli squilibri economici derivano molto spesso da errori nell'interpretazione di uno di questi tre fattori:
• prodotto: magari superato o troppo costoso
• mercato : maturo o con altri costi di trasporto, con problemi di andamento nella valuta delle vendite
• tecnologia: costosa ,obsoleta , inquinante o fuori norma
1.2 Aumenti dei costi variabili
Tra gli squilibri relativi al prodotto tipico è l'aumento dei costi variabili. Tipicamente per i mercati ciclici, i margini delle imprese dipendono dall’andamento dei prezzi delle materie prime (petrolio (ed energia in generale), acciaio (ed altri metalli), carta, grano (ed altri generi alimentari). Tale aumento, se non viene immediatamente trasferito al consumatore più a valle (o finale), può generare un sensibile abbassamento dei margini. Inoltre, così come per le vendite, anche per gli acquisti l’andamento di una valuta di riferimento può condizionare sensibilmente i margini.
1.3. Aumento dei costi di struttura
La diminuzione dei margini di contribuzione ha come effetto non secondario quello di aumentare il livello dei costi fissi aziendali, se non vengono prese immediatamente delle contromisure.
Poiché i costi fissi sono composti principalmente da capitale e lavoro, uno dei primi interventi è il ricorso alla cassa integrazione (CIG) od ai contratti di solidarietà.
Più difficile è il ricorso alla chiusura completa o alla dismissione di uno stabilimento o di un ramo d’azienda.
1.4 Perdite straordinarie
Risultati negativi possono anche essere generati da avvenimenti di tipo straordinario, quali : Insolvenza di un cliente chiave (da valutare se straordinario). Cause intentate da clienti, dipendenti, terzi in generale o accertamenti fiscali; Distruzioni derivanti da incendi e furti non coperti da assicurazione; Scioperi, ecc.

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fa parte della Circolare mensile del Revisore

La circolare del revisore n. 5 - Maggio 2014
Indice
COLLEGIO SINDACALE
L’analisi della crisi d’impresa
G. GENTILI
 
ATTESTAZIONI
I principi di attestazione dei piani di risanamento: una guida per il revisore
V. TOSI
 
NORMATIVA E PRASSI
Il falso in prospetto art. 2326 C.C. e art. 173 Tuf
V. CRISTARELLA
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TAG: Amministrazione e Controllo