Speciale Pubblicato il 10/10/2012

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Legge di stabilità 2013, l’Irpef scende e l’Iva sale

di Gesuato Elisabetta

“Oggi possiamo vedere e toccare con mano che la disciplina bilancio paga e conviene perché ci si può permettere qualche moderato sollievo come un inizio di riduzione dell'Irpef". Queste le parole di Monti alla fine della conferenza stampa seguita alla riunione del CdM del 9 ottobre.



Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, 9 ottobre, a Palazzo Chigi ed ha approvato il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2013-2015) che consente, come previsto dagli impegni assunti in Europa, di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Queste le principali misure previste, secondo il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri.

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Aumento Iva

L’Iva aumenterà ma solo di un punto percentuale: l’aliquota del 21 passerà al 22% e quella del 10 arriverà all’11%. Uno degli obiettivi del Governo, infatti, è quello di evitare l’aumento di due punti percentuali previsti dalla legislazione vigente.

Taglio Irpef e riordino delle deduzioni e detrazioni

Si ridurranno le aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito: l’aliquota del 23% si ridurrà al 22% per i redditi fino a 15.000 Euro, l’aliquota del 27% scenderà al 26% per i redditi da 15.000 a 28.000 Euro. Questa misura è stata decisa dal Governo per introdurre un elemento di equità nella revisione della tassazione sui redditi, e agevolare i consumi delle famiglie con redditi più bassi.
In tema di Irpef la legge di stabilità prevede un riordino delle agevolazioni ( c.d. 'tax expenditures'), per i redditi superiori a 15.000 Euro:

Per conoscere i nuovi limiti alle detrazioni e deduzioni Irpef, fissate con il ddl stabilità, vai allo speciale del 17.10.2012 aggiornato alla versione "definitiva" del disegno di legge approvato dal Governo.

Spending review

La legge di stabilità prevede il secondo capitolo delle disposizioni per la revisione della spesa pubblica (c.d. spending review), finalizzate alla razionalizzazione della spesa pubblica, con un miglioramento dell’efficienza delle amministrazioni mantenendo inalterata la qualità dei servizi per i cittadini. Le voci di spesa su cui si basa l’intervento del Governo, con lo scopo di ridurne gli sprechi, sono: reingegnerizzazione della rete di illuminazione pubblica, acquisti di beni e servizi non sanitari, trasporto pubblico locale, le università, le consulenze per l’informatica, gli affitti e la gestione degli immobili dello Stato. L’intervento del Governo si è basato su un’analisi del Commissario straordinario per la spending review, Enrico Bondi, che si è avvalsa delle segnalazioni di oltre 135.000 cittadini e associazioni, che hanno partecipato alla consultazione pubblica di maggio, segnalando sprechi e inefficienze.

Controlli dei bilanci delle Pubbliche Amministrazioni

Altro tema affrontato dalla Legge di stabilità è quello dei controlli dei bilanci delle Pubbliche amministrazioni: verrà rafforzata la capacità dei controlli sui bilanci degli enti locali, che farà leva sulla Corte dei Conti, sui servizi ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato e sulla Guardia di Finanza.



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