Commento alla Sentenza della Cassazione n. 26260 del 29 Dicembre 2010

I versamenti effettuati dal titolare sui conti correnti aziendali risultanti in contabilità come “finanziamenti del titolare” sono elementi sufficienti per legittimare l’accertamento analitico basato sulla presunzione che i versamenti stessi, non giustificati diversamente, siano in realtà ricavi aziendali.
Questo quanto afferma la Sentenza n. 26260 della Corte di Cassazione del 29 dicembre 2010.

Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione n. 25614 del 17 Dicembre 2010

La nullità di una sentenza, ex art. 161 cpc, è rilevata davanti al giudice superiore secondo il principio di conversione dei motivi di nullità in motivi di gravame, con la conseguenza che la cartella di pagamento, impugnabile solo per vizi propri, non salva il contribuente dalla decadenza dell’impugnazione, tranne nel caso in cui egli venga a conoscenza della pretesa impositiva e dell’atto solo tramite la stessa. Questo quanto affermato dalla sentenza n. 25614 del 17/12/2010

Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione n. 23996 del 26 Novembre 2010

Le dichiarazioni di terzi approdate nel processo verbale di constatazione sono indizi liberamente valutabili dal giudice tributario anche se, autonomamente, non sono considerate prove piene. Con la sentenza n. 23996 del 26 Novembre 2010 la Cassazione ribadisce la giurisprudenza anche recente sul tema.

Commento alla Sentenza della Corte di Cassazione n.22553 del 5 Novembre 2010

La Corte di Cassazione afferma che la dichiarazione dei redditi è un atto modificabile da parte del contribuente anche se:

• nel caso di modifica prima della liquidazione, l’Ufficio accertatore deve rispettare i nuovi valori indicati;
• nel caso di modifiche successive alla liquidazione il contribuente deve provare la correttezza del suo operato.
  

Commento alla Sentenza della Cassazione n. 21942 del 27 Ottobre 2010

In tema di notificazione di atti a una persona giuridica, opera a livello probatorio la presunzione per la quale, salvo prova contraria, la persona trovata nella sede della società è da considerarsi predisposta alla ricezione degli atti diretti alla società stessa. Si ribadisce perciò l’equiparazione della sede legale e della sede effettiva come luogo valido ed idoneo per effettuare le notificazioni dirette alla società.
Questo quanto chiarito dalla Corte di Cassazione con Sentenza del 27/10/2010 n. 21942

Commento all'Ordinanza della Cassazione n. 21665 del 22 ottobre 2010

Tutte le notizie e i dati non trasmessi dal contribuente e gli atti, i documenti, i libri e i registri non esibiti come risposta agli inviti dell’Agenzia delle Entrate non sono considerati a favore del contribuente per l’accertamento, tranne nel caso di dichiarazione da parte del contribuente stesso di non aver potuto adempiere alle richieste degli uffici per causa a lui non imputabile.
Questo quanto chiarito dalla Corte di Cassazione con Ordinanza n. 21665 del 22/10/2010.

Commento alla Sentenza della Cassazione n. 23000 del 12 novembre 2010

La persona fisica che ha rivestito l’incarico di amministratore e legale rappresentante di una società di capitali ma è stato interdetto, non può far valere in giudizio un diritto spettante alla società. Il potere di far valere la nullità di una notificazione eseguita presso un soggetto non legittimato, compete esclusivamente alla persona giuridica destinataria della notificazione; questo è quanto chiarito dalla Sentenza della Cassazione - Sez. Tributaria n. 23000 del 12/10/2010.

Commento alla Sentenza della Cassazione n. 10802 del 5 maggio 2010

L’avviso di accertamento emanato senza contraddittorio è valido se il vizio di nullità dell'avviso non è stato rilevato d'ufficio o dedotto dalla parte interessata durante il giudizio di primo grado; questo è quanto chiarito dalla Sentenza della Cassazione n. 10802 del 5/05/2010.

Commento alla Sentenza della Cassazione n. 19545 del 24 maggio 2010

Il commercialista risponde di bancarotta fraudolenta se assume la “guida tecnica” di operazioni di distrazione di beni dalla disponibilità dei creditori anche non partecipandovi direttamente ma conoscendone la finalità criminosa; questo quanto sancito dalla Sentenza della Corte di Cassazione, Sez. V penale, del 24/05/2010 n. 19545

Commento alla Sentenza della Cassazione n. 7813/2010

Anche in caso di contabilità ordinaria, gli indizi che fondano presunzioni gravi, precise e concordanti compromettono l’attendibilità delle scritture contabili. Si autorizza, inoltre, la Guardia di Finanza all’accesso domiciliare, se l’abitazione risulta sede reale dell’attività commerciale; questo quanto sancito dalla Corte di Cassazione con Sentenza n. 7813/2010.