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Guida sulla disciplina fiscale agevolata degli enti non commerciali e delle Onlus:
Aggiornato alla riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali - Decreto Milleproroghe 2024
eBook in pdf di 138 pagine.
Questo e-book tratta la disciplina fiscale di base delle organizzazioni non profit, cioè di tutte quelle organizzazioni di diritto privato che non hanno scopo di lucro, escluse quelle che hanno forma giuridica di impresa, ma non hanno scopo di profitto e producono beni e servizi di utilità sociale, vale a dire le imprese sociali e le cooperative sociali. Questa disciplina fiscale di base è quella prevista specificamente per gli enti non commerciali dal TUIR (artt. 143 – 149) e dalle altre leggi fiscali. Gli “enti non commerciali” sono quegli enti pubblici e privati (essenzialmente: associazioni, fondazioni e comitati) che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, come prevede la lettera c) del 1°comma dell’art. 73 del TUIR.
Oltre alla normativa fiscale degli enti non commerciali è trattata in questo e-book anche la disciplina delle ONLUS – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, qualifica tributaria che identifica quelle organizzazioni non profit (comprese le cooperative sociali, che sono trattate in un apposito e-book dello stesso autore) che maggiormente garantiscono l’assenza dello scopo di lucro e, di conseguenza, la serietà degli scopi solidaristici od altruistici e, pertanto, sono reputate dalla legge meritevoli di usufruire di un regime fiscale particolarmente agevolato, con agevolazioni maggiori rispetto a quello previsto per gli enti non commerciali (già abbastanza agevolato), che riguarda una pluralità di imposte ed a cui si accede attraverso l’adozione della qualifica fiscale di ONLUS.
La struttura del testo è la seguente:
Infine, oltre a non trattare gli ETS – Enti del terzo settore, che sono trattati nell’e-book sulla riforma del terzo settore dello stesso autore, questo e-book non esamina la particolare categoria di associazioni costituita dalle organizzazioni di volontariato, anch’essa trattata in un apposito e-book sempre dello stesso autore del presente testo.
1. La disciplina fiscale degli enti non commerciali che non hanno la qualifica di onlus o di ente del terzo settore
1.1 Gli enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS: le associazioni non riconosciute e quelle riconosciute, le fondazioni ed i comitati
1.2 La definizione degli “enti non commerciali” e la loro disciplina tributaria ai fini dell’imposta sul reddito (IRES)
1.3 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) e gli obblighi contabili per le attività commerciali eventualmente svolte
1.3.1 La disciplina tributaria degli enti non commerciali ai fini dell’IVA che viene abrogata il 31 Dicembre 2024
1.3.2 La riforma della disciplina dell'IVA per gli enti non commerciali che entra in vigore il 1° Gennaio 2025
1.3.3 Gli obblighi contabili per le attività istituzionali e per quelle commerciali eventualmente svolte dagli enti non commerciali
1.4 L’IRAP, l’IMU e l’Imposta comunale sulla pubblicità per gli enti non commerciali. La locazione a canone agevolato di immobili dello Stato. L’art. 2645-ter del Codice Civile
1.5 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali che non hanno la qualifica di ONLUS o di ETS
1.5.1 Le agevolazioni fiscali previste dal TUIR per le erogazioni liberali a favore di enti non commerciali. In particolare: l’Art bonus e lo School bonus
1.5.2 La disciplina fiscale agevolata delle erogazioni liberali ai partiti ed ai movimenti politici
1.6 La disciplina delle cessioni gratuite di merce alle organizzazioni senza scopo di lucro: la Legge n° 166 del 2016 riformata dalla Legge n° 205 del 2017
2. Il regime fiscale agevolato delle onlus - organizzazioni non lucrative di utilità sociale
2.1 Le Organizzazioni non Lucrative di utilità sociale (ONLUS): definizione e caratteristiche. La sostituzione di esse da parte degli enti del terzo settore (ETS) disciplinati dal Dlgs 117/2017
2.2 Le ONLUS: il perseguimento esclusivo di finalità di solidarietà sociale ed il divieto di distribuzione degli utili
2.3 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS. La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe nel Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.3.1 L’iscrizione nell’anagrafe unica delle ONLUS
2.3.2 La migrazione degli enti iscritti nell’anagrafe unica delle ONLUS al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS)
2.4 Le ONLUS “ex lege” o “di diritto”
2.5 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS: l’imposta sul reddito (IRES)
2.6 Le agevolazioni fiscali previste per le ONLUS in materia di IRAP e di IVA
2.7 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse (per gli anni di imposta dal 2018 al 2021 e finché la qualifica di ONLUS sarà attiva) previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017. L’IMU. Gli obblighi contabili
2.7.1 Le altre agevolazioni fiscali previste per le ONLUS dal Dlgs 460/1997 e quelle che si applicano in via transitoria ad esse previste dall’art. 82 del Dlgs 117/2017
2.7.2 L’esenzione delle ONLUS dall’IMU
2.7.3 Gli obblighi contabili delle ONLUS 4
2.8 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017. Le lotterie filantropiche. Il Social bonus. Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS. Il cinque per mille dell’IRPEF
2.8.1 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS (negli anni dal 2018 al 2022) disciplinate dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.2 Le lotterie filantropiche degli ETS e delle ONLUS fino a quando saranno attive
2.8.3 Il Social Bonus previsto dall’art. 83 del Dlgs 117/2017
2.8.4 Le cessioni gratuite di merce alle ONLUS disciplinate dalla Legge n° 166 del 2016
2.8.5 Le erogazioni liberali destinate alle ONLUS: il cinque per mille dell’IRPEF
2.9 L’affidamento alle ONLUS (fino al 2021) di beneficienza di trust o di fondi speciali o di beni vincolati finalizzati a garantire l’assistenza a persone disabili prive del sostegno familiare: gli articoli 1 e 6 della Legge n° 112 del 2016 (c.d. Legge sul “dopo di noi”). Le relative agevolazioni fiscali
Allegati normativi
La presente Guida in pdf di 84 pagine esamina, adottando come filo conduttore l’operatività, le modalità di indicazione nella dichiarazione dei redditi delle persone fisiche delle principali categorie reddituali ottenute all’estero da tali persone.
Aggiornato al Decreto sulla Fiscalità Internazionale e al provv. AdE del 28.02.2024 n. 68472
In primis si analizzerà da un punto di vista teorico pratico la modalità di valutazione che devono tenere gli operatori nell’esame delle tematiche relative a redditi esteri ottenuti da persone fisiche. Quindi, si procederà ad un’analisi della disciplina della residenza delle persone fisiche, le convenzioni contro le doppie imposizioni e le modalità di tassazione dei soggetti residenti.
Successivamente, si analizzeranno le modalità di indicazione delle principali categorie di reddito percepiti dalle persone fisiche e la modalità di eliminazione della doppia imposizione.
Infine, si daranno i cenni sulla normativa del monitoraggio fiscale, disciplina solitamente molto legata al possesso di redditi esteri
Premessa
1. Tassazione dei redditi esteri in Italia
1.1 Quadro normativo
1.2 La residenza delle persone fisiche
1.2.1 Criteri di individuazione della residenza fiscale delle persone fisiche
1.3 Trasferimento della residenza in paradisi fiscali
1.4 La residenza nelle Convenzioni contro le doppie imposizioni
1.5 La tassazione dei soggetti residenti per i redditi prodotti all’estero
1.6 La doppia imposizione
1.7 Le Convenzioni internazionali
2. I redditi di lavoro dipendente
2.1 Principi generali
2.1.1 Criteri generali di tassazione secondo la normativa italiana
2.1.2 I lavoratori frontalieri
2.1.3 Frontalieri in Svizzera con nuovo regime fiscale
2.1.4 Le retribuzioni convenzionali
2.1.5 Addizionale del 10% per i dirigenti del settore finanziario
2.2 Convenzioni contro le doppie imposizioni
2.3 Credito per le imposte pagate all’estero
2.4 Indicazione del reddito nel quadro RC del modello REDDITI
2.4.1 Redditi tassati nei modi ordinari o secondo le retribuzioni convenzionali
2.4.2 Redditi dei lavoratori frontalieri
2.5 Territorialità dei redditi di lavoro dipendente incerta in epoca COVID
2.6 Prestazioni rese in via straordinaria in remote working
3. I redditi degli immobili esteri
3.1 Premessa
3.2 Reddito degli immobili situati all’estero
3.2.1 Immobili non produttivi di reddito
3.2.2 Immobile non locato e lo Stato estero prevede una tassazione
3.2.3 Immobile locato e lo Stato estero non prevede una tassazione
3.2.4 Immobile locato e lo Stato estero prevede una tassazione
3.2.5 Disallineamento dei periodi d’imposta
3.2.6 Cedolare secca - esclusione
3.3 Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni
3.4 La cessione degli immobili esteri per i soggetti non imprenditori
3.5 Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni
3.6 Credito per le imposte pagate all’estero
3.7 Indicazione nel modello REDDITI
3.7.1 Immobile concesso in locazione in Spagna
3.7.2 Immobile in Svizzera adibito ad abitazione principale non di lusso
3.7.3 Immobile concesso in locazione in Germania
4. Pensioni
4.1 Premessa
4.2 Le Convenzioni contro le doppie imposizioni
4.3 Modalità di tassazione
4.4 Credito per le imposte pagate all’estero
4.5 Rimborso delle imposte applicate all’estero
4.6 Indicazione del reddito nel quadro RC del modello REDDITI
4.6.1 Pensione tassata nei modi ordinari
4.6.2 Pensione tassata nei modi ordinari e non applicazione ritenute dal Paese erogante
4.6.3 Pensione tassata nei modi ordinari e applicazione ritenute dal Paese erogante
5. I dividendi
5.1 Criteri di territorialità
5.2 Convenzioni contro le doppie imposizioni
5.3 Dividendi esteri derivanti da partecipazioni non black list
5.3.1 Principio del netto frontiera
5.3.2 Percezione diretta dei dividendi di fonte estera
5.4 Credito per le imposte pagate all’estero
5.5 Dividendi esteri derivanti da partecipazioni black list
5.5.1 Rilevanza del periodo di maturazione per i dividendi da Paesi black list
5.5.2 Disapplicazione della tassazione integrale dei dividendi
5.5.3 Detassazione degli utili provenienti da soggetti a fiscalità privilegiata
5.5.4 Dividendi distribuiti da società conduit
5.5.5 Distribuzione degli utili da parte della CFC
5.5.6 Affrancamento degli utili delle partecipate a regime privilegiato
5.6 Indicazione in dichiarazione
5.6.1 Dividendo da Stato a fiscalità ordinaria
5.6.2 Dividendo percepito direttamente all’estero
6. Gli interessi e altri redditi di capitale
6.1 Imposizione sui redditi di fonte estera
6.2 Credito per le imposte pagate all’estero
6.3 Convenzioni contro le doppie imposizioni
6.4 Indicazione in dichiarazione
6.4.1 Interessi di conto corrente
6.4.2 Obbligazioni estere
7. Il credito per le imposte pagate all’estero
7.1 Premessa
7.2 Redditi di fonte estera per i quali compete il credito
7.3 Concorso del reddito alla formazione del reddito complessivo
7.4 Imposte estere accreditabili
7.4.1 Imposta non espressa in euro
7.4.2 Carattere definitivo dell’imposta estera
7.4.3 Documentazione dell’imposta estera pagata
7.5 Determinazione del credito per le imposte pagate all’estero
7.5.1 Quota d’imposta italiana
7.5.2 Limite dell’imposta netta
7.6 Periodo d’imposta in cui deve essere richiesta la detrazione
7.7 Per country limitation
7.8 Redditi che concorrono solo parzialmente alla formazione della base imponibile italiana
7.9 Indicazione in dichiarazione
8. Il monitoraggio fiscale
8. Il monitoraggio fiscale
8.1 Il quadro RW
8.1.1 Soggetti tenuti alla compilazione del quadro RW
8.1.2 Ambito oggettivo
8.1.3 Attività estere di natura finanziaria
8.1.4 Attività patrimoniali situate all’estero
8.1.5 il nuovo quadro W nel modello 730
8.2 Valori da indicare all’interno del quadro RW
8.3 Importi in valuta estera
8.4 Esonero dalla compilazione del quadro RW
8.4.1 Esonero per gli immobili esteri che non hanno subito variazioni
8.5 Esempi di compilazione del modello REDDITI
8.5.1 Immobile in un Paese europeo
8.5.2 Immobile in un Paese extra UE
8.5.3 Immobile in comproprietà
8.5.4 Conto corrente in comproprietà
8.5.5 Obbligazioni
9. Le imposte patrimoniali estere
9.1 IVIE
9.1.1 Soggetti passivi
9.1.2 Aliquota e base imponibile
9.1.3 Esclusione dall’IRPEF degli immobili esteri non locati
9.1.4 Abitazione principale all’estero
9.1.5 Determinazione dell’imposta e del credito di imposta
9.1.6 Versamento, liquidazione, accertamento e riscossione
9.1.7 Esempio calcolo IVIE
9.1.8 Brexit ed effetti sull’IVIE
9.2 IVAFE
9.2.1 Ambito oggettivo
9.2.2 Aliquota e base imponibile
9.2.3 Conti correnti e depositi di risparmio
9.2.4 Credito di imposta
9.2.5 Versamento, liquidazione, accertamento e riscossione
9.2.6 Aliquota dello 0,4% sui prodotti finanziari in Stati black list
9.2.7 Imposta sul valore delle cripto-attività
9.2.8 Esempi di calcolo IVAFE
Riferimenti normativi
Legislazione
Prassi
Manuale delle associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD) dopo la riforma dello sport: profili amministrativi e fiscali.
eBook in pdf di 192 pagine.
Secondo Nelson Mandela “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni”.
In linea con tale prospettiva, ritengo che il mondo sportivo dilettantistico debba essere considerato un importante strumento di educazione, inclusione sociale, aggregazione e, più in generale, di sviluppo sociale della comunità.
Questo giustifica il rinnovato interesse del Legislatore verso tale settore con l’intenzione di migliorarne e ampliarne la diffusione e la fruibilità.
L’attività sportiva dilettantistica, esercitata sia nella forma giuridica di associazioni che in quella di società è, infatti, un campo in continua espansione e ha raggiunto dimensioni simili a quelle del settore economico commerciale.
Permangono, invero, ancora talune criticità connesse alla mancata considerazione a livello legislativo della difficoltà per gli operatori del settore di reperire entrate e fonti di finanziamento, quali anche investimenti privati, atti sia a garantire il perseguimento dei predetti scopi di utilità sociale, sia a soddisfare le potenzialità di un settore che, invero, sotto alcuni profili trova ancora numerosi ostacoli burocratici, amministrativi e normativi sparsi nel nostro ordinamento.
Il passo in avanti fatto dal Governo è senz’altro teso a ridurre la complessità e la rigidità di un sistema fiscale che, troppo spesso, invero, è apparso estraneo alle logiche imprenditoriali che sottendono tale comparto.
In quest’ottica si vuole fornire una panoramica fiscale della legislazione di settore con l’auspicio di fornire un utile strumento di analisi e di discussione futura per aprire un dibattito valutativo e migliorativo del quadro normativo e regolamentare di riferimento.
Prefazione
1. Quadro normativo di riferimento delle ASD e delle SSD: le novità recate dalla riforma dello sport
1.1. Premessa
1.2. L’ordinamento sportivo nazionale ed i suoi principali attori (cenni)
1.3. La riforma dello sport: brevi cenni introduttivi
1.4. La definizione di sport. L’attività sportiva e le declinazioni dilettantistiche e professionistiche
1.5. Gli enti sportivi dilettantistici: le forme giuridiche ammesse
1.6. (Segue…) Gli enti del Terzo settore (cenni)
1.7. Riconoscimento ai fini sportivi
1.8. (Segue…) Certificazione della natura sportiva dilettantistica dell’ente: la struttura e le modalità di iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche
1.9. Il Registro CONI
2. Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD)
2.1. L’associazione riconosciuta e l’associazione non riconosciuta: disciplina generale (cenni)
2.2. La responsabilità per gli atti compiuti dall’associazione e la responsabilità tributaria
2.3. Diritti ed obblighi dell’associato
2.4. Modalità di costituzione e requisiti statutari
2.4.1 Sede legale
2.4.2 Denominazione
2.4.3 Oggetto sociale
2.4.4 La rappresentanza legale dell’associazione
2.4.5 Assenza di fini di lucro
2.4.6 Le norme sull’ordinamento interno
2.4.7 I rendiconti economico-finanziari
2.4.8 Le modalità di scioglimento dell’associazione
2.4.9 La devoluzione ai fini sportivi del patrimonio
2.5. (Segue…) Ulteriori requisiti statutari
2.6. L’esercizio in via stabile e principale dell’organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche, ivi comprese la formazione, la didattica, la preparazione e l’assistenza all’attività sportiva dilettantistica
2.7. (Segue…) la possibilità di svolgere attività secondarie e strumentali accanto all’attività principale
2.8. L’assenza di fini di lucro ed il divieto di distribuzione degli utili. La devoluzione ai fini sportivi del patrimonio in caso di scioglimento
2.9. Le incompatibilità
2.10. I locali utilizzabili
3. Gli adempimenti delle associazioni sportive dilettantistiche
3.1. La costituzione dell’associazione riconosciuta e la conformità degli statuti
3.2. (Segue…) La costituzione dell’associazione non riconosciuta
3.3. Il codice fiscale, la Partita Iva e l’iscrizione al Repertorio economico amministrativo
3.4. Richiesta di iscrizione al registro CONI
3.5. L’iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD): requisiti e procedura
3.6. L’istituzione e conservazione dei libri sociali e delle scritture contabili
3.7. L’obbligo di rendicontazione delle associazioni sportive dilettantistiche
3.8. La compilazione e l’invio del Modello EAS
4. Le società sportive dilettantistiche (SSD)
4.1. Le società in generale
4.2. (Segue…) le società a responsabilità limitata e le società a responsabilità limitata semplificata
4.3. La società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata: le modalità di costituzione e i requisiti statutari
4.4. L’assenza di fini di lucro e la deroga al divieto di distribuzione degli utili
5. Gli adempimenti delle società sportive dilettantistiche
5.1. La costituzione della società sportiva dilettantistica
5.2. Il codice fiscale, la Partita Iva e l’iscrizione al Repertorio economico amministrativo
5.3. Richiesta di iscrizione al Registro CONI e al RASD
5.4. L’istituzione e conservazione dei libri sociali e delle scritture contabili 0
5.5. L’obbligo di rendicontazione delle SSD
5.6. La compilazione e l’invio del Modello EAS
6. Imposizione diretta delle ASD e delle SSD tra TUIR e riforma del Terzo settore
6.1. Introduzione
6.2. Il regime fiscale del cd. “Terzo settore”. Cenni generali
6.2.1 Il regime forfetario degli enti non commerciali (art. 145 TUIR)
6.2.1.1 Connotazioni generali
6.2.1.2 L’opzione per il regime forfettario
6.2.1.3 Il nuovo regime forfettario previsto dal Codice per gli enti del Terzo settore
6.2.2 La de-commercializzazione dei corrispettivi specifici (art. 148 TUIR)
6.2.3 La perdita della qualifica di ente non commerciale: in particolare, nei casi di continuata prevalenza dell’attività commerciale
6.3. Il regime fiscale delle Associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e delle Società sportive dilettantistiche (SSD)
6.3.1 Premessa
6.3.2 Il regime fiscale normale delle Associazioni sportive dilettantistiche
6.3.3 I requisiti di non lucratività ed effettività del rapporto associativo
6.3.4 La raccolta occasionale di fondi e le attività commerciali connessi a scopi istituzionali
6.3.5 (Segue…) le attività che secondo l’Amministrazione finanziaria non sono coerenti con gli scopi istituzionali
6.4. Il divieto di distribuzione degli utili in favore di dipendenti e collaboratori
6.5. Il corretto trattamento fiscale delle sponsorizzazioni
6.6. Estensione della disciplina delle ASD anche alle SSD
6.7. La disciplina IRAP delle ASD e delle SSD
7. Il regime forfetario di cui alla legge n. 398 del 1991
7.1. Profili generali del regime agevolativo
7.2. Adempimenti formali
7.3. Limiti reddituali per l’accesso al regime agevolato
7.4. La violazione della disciplina dei limiti al contante e l’ammissione al regime forfetario ex legge 398/1991
7.5. La possibile rilevanza penal-tributaria dell’indebita fruizione del regime “398”
7.6. Rapporto tra regime forfetario 398 e riforma del Terzo settore
8. La riforma del regime IVA delle ASD e delle SSD
8.1. Premessa
8.2. L’attuale assetto della disciplina IVA per gli enti non commerciali
8.2.1 Il regime di esclusione da IVA di cui all’art.4 del D.P.R. n. 633/1972
8.2.2 Il regime forfetario IVA di cui alla legge n. 398/1991
8.2.3 Il regime cd. “Super-forfetario IVA” per gli spettacoli sportivi in favore di soggetti con volume d’affari ridotto
8.3. Il nuovo regime di esenzione IVA per le attività sportive dilettantistiche
8.3.1 Il passaggio dal regime di esclusione a quello di esenzione IVA
8.3.2 Le disposizioni interpretative contenute nel decreto cd. “PA-bis”
8.3.3 Le “prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport”
8.3.4 I servizi didattici e formativi
8.3.5 Decorrenza e applicazione medio tempore del nuovo regime IVA
8.4 La cessione dei contratti sportivi
8.5 Tassazione del premio di addestramento e formazione tecnica
9. Altre agevolazioni e prescrizioni nel settore sportivo dilettantistico
9.1 Erogazioni liberali in favore dello sport: deduzioni e detrazioni fiscali
9.2 Il cd. “Social bonus”
9.3 Esenzione IRES e IRAP degli utili per le Federazioni riconosciute dal CONI
9.4 L’Imposta di registro nel settore dello sport
9.5 L’esenzione dell’Imposta di bollo
9.6 Esenzione dall’IVAFE
9.7 Possibilità di distribuire dividendi per le società sportive
9.8 Le scritture contabili: esoneri e prescrizioni sostituite
9.9 L’obbligo del rendiconto/bilancio degli enti sportivi dilettantistici
9.10 Il Modello EAS
10. L’esenzione IMU per gli immobili utilizzati in ambito sportivo dilettantistico
10.1 Quadro normativo generale di riferimento
10.2 Il problema dell’utilizzazione mista dell’immobile e il cd. “Decreto Grilli”
10.3 Criticità applicative della disciplina di esenzione nel caso di immobili utilizzati promiscuamente
10.4 La peculiare soluzione adottata dal Comune di ROMA CAPITALE
10.5 Considerazioni conclusive
Bibliografia
Bilanci 2023 - Guida Pratica per società revisori e sindaci per la redazione del bilancio per società, revisori e sindaci.
Aggiornato con la conversione in legge del "Decreto Milleproroghe"
eBook in pdf di 75 pagine.
Corredato da pratiche formule per la nota integrativa, la relazione sulla gestione e le relazioni di sindaci e revisori.
L’emergenza sanitaria e la conseguente emergenza economica dell’anno 2020 hanno avuto una ovvia e pesante ricaduta anche sui bilanci, non solo sotto il profilo dei risultati economici ma anche in relazione alle regole e ai postulati rilevanti per la loro redazione.
Nei primi mesi dell’emergenza, l’esigenza principale è stata la messa in sicurezza dei bilanci al 31 dicembre 2019, mediante disposizioni che sterilizzassero gli effetti depressivi dei fatti e delle circostanze successivi alla data di riferimento del bilancio; nel corso dell’anno 2020 le norme, che erano affette da imprecisioni dovute alla fretta e all’emergenza, sono state migliorate e rese più logiche ed efficaci ed il legislatore si è potuto dedicare a costruire gli strumenti di difesa sul bilancio 2020, confidando in una risoluzione della crisi sanitaria e della crisi economica nel corso del 2021.
Anche nei primi mesi dell’anno 2021 si è purtroppo dovuto assistere alla chiusura di interi settori produttivi, a chiusure forzate, a ingressi contingentati e addirittura al coprifuoco, così che anche l’esercizio 2021 è un anno che, per molte aziende, è stato di sofferenza o, al massimo, di resistenza.
Quando si pensava finalmente di poter uscire dall’emergenza, l’invasione dell’Ucraina e l’aumento incontrollato dei costi per gas ed energia elettrica hanno impedito che il 2022 fosse finalmente l’anno in cui potessero essere riattivate le normali regole in ordine alla stesura dei bilanci e alle conseguenti deliberazioni e quindi il legislatore è stato costretto a confermare anche per quest’anno discipline speciali.
A questo si aggiunge anche, per quel che riguarda le società e i sindaci, l’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, che ha incrementato gli obblighi di verifica, anche infrannuale, dell’equilibrio economico, finanziario e patrimoniale delle società e le responsabilità degli organi di controllo.
L’anno 2023 ha ancora strascichi delle normative emergenziali, in tema di ammortamenti e in ambito di riporto delle perdite, principalmente. Inoltre, è stata introdotta una norma concernente il riallineamento del magazzino, che può comportare criticità, anche rilevanti, per revisori e sindaci.
Vogliamo quindi esaminare qui le norme specifiche che impattano sul bilancio 2023 e le novità in termini di obblighi per le società e gli organi di controllo.
Verranno quindi esaminati i compiti, i doveri e le criticità che si trovano e si troveranno davanti le società di capitali, i loro consulenti, i sindaci ed i revisori.
Si procederà dapprima ad esaminare in generale il principio di continuità, per poi procedere ad esaminare le norme specifiche per il bilancio 2023 in tema di continuità, ammortamenti, perdite rilevanti e riallineamento di magazzino.
Verrà inoltre commentata la disciplina del sistema dei controlli nell’ambito della prevenzione della crisi d’impresa.
Premessa
1. Il principio di continuità. Obblighi e doveri di sindaci e revisori
1.1 La valutazione delle voci di bilancio nella prospettiva della continuazione dell’attività
1.2 I controlli del collegio sindacale sulla continuità aziendale
1.3 Le verifiche del revisore sulla continuità aziendale
2. L’applicazione del principio di continuità nei bilanci 2019 e 2020 e gli effetti sui bilanci successivi
2.1 L’art. 38-quater della L. 77/2020
2.2 Il Documento interpretativo n. 8 dell’OIC
3. Il ruolo dei sindaci nell’ipotesi di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario
3.1 Gli adeguati assetti e lo squilibrio
3.2 L’intervento del Massimario della Cassazione
3.3 Il ruolo dell’organo di controllo
4. La disciplina speciale degli ammortamenti
4.1 La facoltà di deroga
4.2 Il documento interpretativo dell’OIC
4.3 La deroga sugli ammortamenti in più esercizi
4.4 Il ruolo del collegio sindacale per il bilancio 2023
4.5 Il ruolo del revisore per il bilancio 2023
5. La disciplina speciale delle perdite. Impatto sul bilancio 2023
5.1 La disciplina speciale delle perdite e la sua applicazione per l’esercizio 2020
5.3 La disciplina straordinaria delle perdite per gli anni 2021 e 2022
5.4 Le perdite nel bilancio 2023
5.5 Il ruolo dei sindaci
5.5 Il ruolo dei revisori
6. Il riallineamento del magazzino
6.1 La disciplina del riallineamento del magazzino
6.2 Criticità per sindaci e revisori
Enti del Terzo settore: Regimi contabili, Iva e Imposte dirette
Aggiornato con la conversione in legge del “Decreto Milleproroghe” 2024
eBook in pdf di 152 pagine.
Alla luce di una riforma che di fatto sotto taluni profili ha già subito molteplici modifiche e che su impulso degli addetti ai lavori, previsionalmente subirà altre correzioni o proroghe (ad esempio in materia di iva) nella direzione (si spera) di ulteriori semplificazioni e razionalizzazione del sistema fiscale degli ETS, il presente lavoro utilizzando un approccio operativo, sulla base di un’analisi sistematica delle disposizioni del Codice e le buone pratiche, si propone di:
Premessa
1. L’Ente “no profit “ nel paradigma del Codice del Terzo settore
1.1 Nozione di “Terzo settore” e classificazione degli Enti
1.2 Requisiti
1.2.1 Il vincolo sul patrimonio
1.3 Attività “di interesse generale”, attività “diverse” e “strumentalità”
1.4 Controllo ammnistrativo , contabile e dei risultati: responsabilità
1.4.1 La revisione degli ETS ed il RUNTS: nodi interpretativi e chiarimenti applicativi
1.4.2 Adeguatezza degli assetti ed assenza di lucro
1.4.3 Responsabilità del Collegio sindacale, Codice civile e Crisi d’impresa
1.5 La rilevanza dell’ informativa di bilancio
1.6 Appendice normativa
1.6.1 Check list
2. Gli assetti contabili: enti “non piccoli” e “piccoli”
2.1 Introduzione al quadro normativo
2.2 Assetti contabili e dimensione degli enti
2.2.1 La scelta del regime contabile tra “volontary” o “mandatory”
2.3 La rendicontazione contabile dell’ETS nel post-riforma
2.3.1 Principi generali e Modelli di bilancio
2.3.2 “Introduzione” e “Glossario”
2.3.3 Le tecniche di rilevazione contabile
2.3.4 Implicazioni fiscali: la lettura congiunta degli artt. 79, 87, CTS
2.3.5 Regimi forfettari. Novità nella Delega fiscale 2023
2.4 Appendice normativa
2.4.1 Check list
3. Gli obblighi di tenuta delle scritture e libri contabili
3.1 L’obbligo di tenuta delle scritture contabili
3.1.1 Il piano dei conti , PDC e Modello di bilancio
3.1.2 Deroghe e decorrenza bilancio degli ETS
3.1.3 Casi specifici: l’attività volontaristica: costi e proventi figurativi
3.1.4 I libri contabili
3.2 La (non) commercialità art. 79, CTS e regimi fiscali
3.2.1 I test della commercialità
3.2.2 La scomposizione contabile: nota metodologica
3.2.3 Mutamento della natura di ETS: implicazioni
4. Il principio contabile OIC35
4.1 L’ OIC 35: criteri, postulati e finalità
4.2 Le transazioni non sinallagmatiche: classificazione
4.2.1 Le erogazioni liberali
4.2.2 La classificazione nel “Glossario”
4.3 La regola del fair value
4.4 Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
4.4.1 Casi esemplificativi
4.5 I proventi del 5 per mille
4.6 La raccolta pubblica o privata di fondi, RF
4.6.1 Il rendiconto separato
4.7 Le quote associative dei soci fondatori
4.8 La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
4.9 Il rendiconto gestionale la relazione di missione
4.10 Le semplificazioni di prima applicazione: emendamenti OIC 35 marzo 2023
5. ETS nella forma associativa costituzione e scritture ordinarie
5.1 La scelta della veste giuridica di ETS
5.1.1 ODV
5.1.2 Elementi strutturali
5.1.3 Governance
5.2 APS
5.2.1 Costituzione
5.2.2 Elementi strutturali
5.2.3 Governance
5.3 Enti filantropici
5.3.1 Costituzione
5.3.2 Elementi strutturali
5.4 ETS neocostituito: atto costitutivo e scritture contabili
5.4.1 Statuto ed adeguamento: contenuti i e norme
5.4.2 Nuova costituzione, altre ipotesi: scritture e mutamento dei regimi contabili
5.5 Case study
6. Novità IVA e regime forfettario
6.1 Le novità IVA dal 1° luglio 2024
6.1.1 Il passaggio delle operazioni dall’esclusione o imponibilità IVA all’esenzione: gli effetti pratici del nuovo quadro normativo
6.1.2 I requisiti dell’esenzione IVA
6.2 Regime forfettario dal 1° gennaio 2024 per ODV e APS, obbligo o facoltà?
6.3 Gli effetti della Legge Delega 111/2023 in attesa dell’Autorizzazione Europea
Fonti. Bibliografia
Manuale completo per i Bilanci e Rendiconti degli Enti del terzo settore.
Aggiornato con la conversione in legge del “Decreto Milleproroghe” 2024.
eBook in pdf di 228 pagine.
La Riforma del Terzo Settore è un tema di sommo interesse per le associazioni ed i professionisti, nonché per il tessuto economico sociale del nostro Paese, come dimostrano i numerosi convegni e la stampa specializzata . La riforma, di fatto, rivede la disciplina del mondo no profit, la cui complessità, peraltro, sta rendendo necessaria una transizione più articolata rispetto a quanto previsto dal legislatore e la necessità di delineare il quadro in modo ordinato.
Il presente lavoro si propone di:
A parere di chi scrive, la Riforma non ha prodotto l’effetto della semplificazione tanto auspicata dal legislatore, anzi sembrerebbe di voler spingere nella direzione una netta differenziazione di trattamento tra:
Al riguardo, il recente Decreto Correttivo, D.lgs. 5 ottobre 2022, n. 163, recante disposizioni integrative e correttive del D.lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 – con entrata in vigore il 1° luglio 2023 - Decreto Milleproroghe, conv. in L. 14/2023, in tema di riordino e riforma delle disposizioni di enti sportivi e di lavoro sportivo, introduce la novella al testo dell’art. 6, D.lgs. n. 36/2021, per la quale gli enti sportivi dilettantistici possono assumere la forma giuridica di ETS (ai sensi dell’art. 4, comma 1, D.lgs. n. 117/2017) quando esercitano come attività di interesse generale l’«organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche» e sono iscritti sia al Registro Unico Nazione del Terzo Settore (RUNTS), sia al nuovo Registro delle Attività Sportive (RAS), di cui all’art. 10, D.lgs. n. 36/2021. Ciò avrà come effetto sotto il profilo qui trattato, l’allargamento della platea di Enti del Terzo Settore rientranti nel perimetro degli obblighi di compliance propri degli ETS.
Non meno rilevanti sono le questioni sul discusso tema del restyling dell’IVA dal 1° gennaio 2025 (Decreto Milleproroghe 2024).
Al riguardo, si ricorda che, con un emendamento approvato in commissione Bilancio al Senato, viene introdotta una modifica al Dl 146/2021 (convertito in legge 215/2021) che prevede l’attrazione in campo Iva di alcune delle principali entrate delle realtà non profit. Si tratta di una modifica che prende le mosse da una procedura di infrazione aperta da parte dell’UE nei confronti dell’Italia e che porta gli enti non commerciali ad attrarre in campo Iva, seppure in regime di esenzione, le operazioni rese a fronte di corrispettivi specifici e contributi supplementari nei confronti di soci, associati e partecipanti.
Una novità che interessa anche il mondo dello sport dal momento che vengono considerate esenti le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport, rese dalle associazioni sportive dilettantistiche alle «persone che esercitano lo sport e l’educazione fisica». Le sole organizzazioni di volontariato, ODV e le associazioni di promozione sociale, APS che conseguono ricavi annui non superiori a 65mila euro, in attesa dell’entrata a regime della riforma del Terzo settore, potranno applicare ai soli fini Iva le disposizioni concernenti il regime forfettario dal 1° gennaio 2024.
Il tema fiscale è stato riportato tra l’altro in auge, dalla Riforma dello Sport giacché gli enti sportivi dilettantistici che rivestono la qualifica di APS ed iscritti in entrambi i registri ( Registro Nazionale Attività Sportive, RAS e Registro unico Nazionale Terzo Settore, RUNTS) si troveranno a dover applicare la disciplina fiscale del Codice del Terzo Settore che come noto, ancora non ha trovato attuazione.
Nel frattempo, il legislatore è già intervenuto più volte sulle norme che disciplinano la (non) commercialità delle attività della natura dell’ETS .
Il D.L. Semplificazioni n. 73/2022, pubblicato in G.U. il 19 agosto 2022, con entrata in vigore il 20 agosto, modifica i parametri quantitativi dell’articolo 79, mentre la Legge Delega 111/2023 interviene prevedendo alcune semplificazioni a favore di eventuali sgravi fiscali per effetto del mutamento della natura da non commerciale a commerciale (e viceversa) delle attività dell’ente a seguito dell’ingresso (o uscita) al RUNTS.
Ricordiamo anche che, l’adozione dei nuovi principi di revisione dei bilanci degli ETS con Determina n. 219019 della Ragioneria Generale dello Stato, del 1° settembre 2022, segna una linea divisoria a partire dai bilanci 2022. In particolare, la citata Determina - ritenuto doveroso l’adeguamento dei principi di revisione al D.lgs. 117/12 “Codice del Terzo Settore a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera b), della legge 6 giugno 2016, n. 106” - , ha inteso recepire le previsioni normative aventi ad oggetto la disciplina della revisione legale del bilancio degli ETS.
A conclusione si può affermare che la Riforma lascia aperte ancora alcune questioni rilevanti, tra le quali:
Premessa
1. Enti del terzo settore aspetti definitori
1.1 La definizione di Ente del Terzo settore secondo la Riforma fiscale
1.1.1 Le attività di interesse generale: aspetti definitori e specificità
1.1.2 Attività secondarie e raccolta fondi
1.1.3 Patrimonio e personalità giuridica
1.1.4 L’attestazione del patrimonio minimo nei recenti documenti di prassi
1.1.5 Distribuzione di utili e destinazione del patrimonio
1.2 L’entrata in vigore del RUNTS, il 23 novembre 2021
1.2.1 L’iter di iscrizione degli Enti senza personalità giuridica
1.2.2 L’iter di iscrizione di Enti con personalità giuridica
1.2.3 La trasmigrazione e le differenze di trattamento
1.2.4 Il passaggio al RUNTS di ONLUS e ONG
1.2.5 Le Associazioni Sportive Dilettantistiche, ASD
1.2.6 L’adeguamento statutario al 31 dicembre 2023:il nuovo termine del Decreto Milleproroghe
1.2.7 La trasmigrazione dell’ente già dotato di personalità giuridica: il silenzio- assenso del RUNTS e gli oneri di compliance. La nota MLPS 18655 del 2.12.2022
1.2.8 Rami ETS di enti religiosi civilmente riconosciuti: Nota MLPS 10376 del 20 settembre 2023
2. L’accountability dell’ente commerciale e non commerciale
2.1 Adempimenti ed obblighi: analisi normativa
2.2 Il ruolo centrale dell’accountability e della rendicontazione nella Riforma
2.3 L’equiparazione normativa di Ente “commerciale” e “non commerciale”
2.3.1 Le modifiche del DL Semplificazioni n. 73/2022 all’articolo 79 e semplificazioni successive (Legge Delega 111/2023)
2.3.2 Semplificazioni successive Legge Delega 111/2023
2.3.3 Il test di commercialità dell’ETS: natura retrospettiva e prospettica nel novellato articolo 79
2.3.3 Gli effetti del mutamento: la retrocessione
3. Le linee guida per la redazione del bilancio
3.1 Rendicontazione e trasparenza informativa: i principi cardine
3.1.1 L’Introduzione ed il Glossario
3.2 Le tecniche di rilevazione contabile
3.3 La data di prima applicazione del bilancio
3.3.1 Obblighi contabili ed aspetti fiscali: il doppio binario
3.4 Enti “piccoli” e passaggio da un “regime” ad un “altro” e viceversa
3.5 Indicazioni, deroga e decorrenza bilancio degli ETS: i chiarimenti della nota del MLPS n. 5941 di Aprile 2022
3.5.1 La trasmigrazione al RUNTS: l’impatto sull’adempimento del bilancio ed il principio di trasparenza
3.5.2 Semplificazione e sgravio di oneri amministrativi per il bilancio 2021 e per il rendiconto per cassa
3.5.3 I chiarimenti della Nota MLPS n. 17146 del 15.11.2022: trasparenza e deposito volontario del bilancio
3.5.4 Quando la facoltà dell’ETS di adottare il rendiconto “di cassa “o “gestionale” pesa sulla responsabilità dell’amministratore
4. Gli schemi di bilancio degli enti “non piccoli”
4.1 La modulistica del Decreto Ministero lavoro Politiche Sociali (MLPS)
4.2 La struttura del bilancio
4.2.1 Lo Stato Patrimoniale
4.2.2 Lo schema Modello A, DM 39/2020, i contenuti delle singole Voci, la lettura in chiave finanziaria
4.2.3 Case study: Green Peace il bilancio al 31.12.2020
4.2.4 Tavole di raccordo voci di bilancio MLPS e OIC 98
5. Il rendiconto gestionale
5.1 Lo schema B) del D.M. 39/2020 per aree di gestione
5.1.1 Case Study: Green Peace Onlus il rendiconto gestionale
5.2 La relazione di Missione
5.2.1 Il principio di rilevanza delle informazioni
5.2.2 L’identikit dell’Ente
5.2.3 Le informazioni patrimoniali-finanziarie e l’OIC 28
5.5.4 L’analisi del prospetto Oic 28 e 7-bis dell’articolo 2427, co.1, c.c.
5.2.5 Le informazioni su impegni e reinvestimento fondi
5.2.6 Le informazioni sul funzionamento sociale
5.2.7 L’informazione sull’andamento economico ed il raggiungimento dello scopo sociale
5.2.8 L’attività volontaristica, il peso dei costi e proventi figurativi: calcoli e criticità
6. Gli schemi di bilancio degli ETS “piccoli”
6.1 Il limite dimensionale
6.2 Case study: Proloco Zimone
7. La gestione del passaggio dal piano dei conti al bilancio
7.1 L’obbligo di tenuta delle scritture contabili
7.2 Dal piano dei conti al bilancio
7.2.1 I libri contabili degli ETS
7.3 La raccolta fondi: in Cabina di Regia le nuove Linee Guida, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale
7.3.1 Gli aspetti definitori secondo l’ art. 7, comma 1, CTS: trasparenza, verità e correttezza
7.3.2 L’OIC 35 e aspetti definitori: limiti e criticità
8. La revisione legale degli ETS
8.1 Gli obblighi della revisione legale: i principi ISA Italia 2022
8.2 L’ ISA Italia 315 e l’attività di “conforming amendments”: i principi ISA Italia ETS
8.2.1 L’ identificazione e la valutazione del rischio
8.2.2 La valutazione dei rischi di errori significativi
8.2.3 Lo “spettro del rischio intrinseco” ed il rischio identificato
8.2.4 La scalabilità e le specificità dell’ente
8.2.5 L’imparzialità del revisore
8.2.6 La comprensione del contesto dell’ente e il quadro normativo sull’informazione finanziaria
8.2.7 La natura e l’attività dell’ ETS
8.2.8 La comprensione del sistema di controllo interno
8.3 Il Codice del Terzo Settore e la revisione legale dei bilanci degli ETS: obbligo di legge e volontarietà
8.3.1 La separazione tra controllo ammnistrativo, controllo contabile e controllo dei risultati: gli effetti del processo di aziendalizzazione
8.3.2 La revisione degli ETS ed il RUNTS: nodi interpretativi e chiarimenti applicativi
8.3.3 Il conferimento dell’incarico di revisione e governance degli ETS
8.4 Il principio SA Italia 250B applicato agli ETS: maggiori responsabilità per il revisore
8.4.1 La pianificazione ed il contenuto delle verifiche periodiche
8.4.2 I risultati e la documentazione
8.4.3 Check list Disposizioni CTS e attività del revisore
8.4.4 Uno schema tipo di relazione di revisione al bilancio
9. L’OIC 35 il principio contabile degli Enti del Terzo Settore
9.1 Il Decreto MLPS e le motivazioni alla base di un principio contabile ad hoc per gli ETS
9.2 L’approvazione del principio contabile OIC 35: criteri, finalità e postulati
9.3 La rilevazione ed il trattamento delle transazioni non sinallagmatiche
9.3.1 La definizione e l’analisi contabile ripresa dal Glossario
9.3.2 La determinazione del fair value
9.3.3 Alcune considerazioni sulle transazioni non sinallagmatiche
9.3.4 Casi esemplificativi
9.3.5 I proventi del 5 per mille
9.3.6 La raccolta pubblica o privata di fondi, RF
9.3.7 I chiarimenti della Nota MLPS 17146 del 15.11.2022 e lo schema tipo
9.3.8 Schema tipo di rendiconto di raccolta fondi D.M. 9 giugno 2022
9.4 Quote associative dei soci fondatori
9.5 La svalutazione delle immobilizzazioni materiali ed immateriali
9.6 Il rendiconto gestionale la relazione di missione
9.7 Le semplificazione di prima applicazione: gli emendamenti OIC di marzo 2023
9.7.1 La data e le disposizioni di prima applicazione nel testo originario
9.7.2 I paragrafi 31 e 33 dell’OIC 35
9.8 Tabella di sintesi e raccordo OIC 35, art.13, commi 1,2 CTS, obbligo alla revisione legale
10. Novità IVA e fiscalità: aspetti contabili e adempimenti
10.1 Le novità IVA dal 1° luglio 2024
10.1.1 Il passaggio delle operazioni dall’esclusione o imponibilità IVA all’esenzione: gli effetti pratici del un nuovo quadro normativo
10.1.2 I requisiti dell’esenzione IVA
10.2 IVA (dal 1° gennaio 2024) e trattamento fiscale speciale per ODV e APS
10.2.3 Semplificazioni e razionalizzazione fiscale dalla Legge Delega 111/2023
11. Compliance: check list
Fonti
Bibliografia
Decreti Note Direttoriali e altri atti
Risposte a quesiti
Guida completa sulle agevolazioni in agricoltura 2024.
Aggiornato con la conversione del Milleproroghe L. n. 18/2024 G.U. n.49 del 28.02.2024
Un utile supporto a professionisti del settore e agli imprenditori agricoli al fine di conoscere le modalità di approccio alla ricerca dei fondi più attinenti alle proprie esigenze e conseguentemente al reperimento delle giuste informazioni, così da poter individuare tempestivamente le opportunità più adatte alle proprie necessità.
eBook in pdf di 197 pagine.
Data la complessità del panorama delle agevolazioni in agricoltura che richiede molto spesso una conoscenza approfondita dell’intero ambito, sia in termini di sostegni diretti che indiretti all’intero settore, obiettivo di quest’opera è quello di fornire uno strumento utile, una vera e propria guida nella ‘giungla’ delle agevolazioni nel comparto agricolo, che consenta a professionisti del settore e direttamente all’imprenditore agricolo di conoscere in maniera ordinata le modalità di approccio alla ricerca dei fondi più attinenti alle proprie esigenze e, conseguentemente, al reperimento delle giuste informazioni, così da poter individuare tempestivamente i sostegni più adatti alle proprie necessità.
Ulteriore obiettivo è quello di illustrare perché il panorama delle agevolazioni nel settore primario è così variegato, complesso e, talvolta, contradditorio. La complessità può addebitarsi sia alle molteplici tipologie di incentivi che si susseguono nel tempo, sia ai diversi soggetti chiamati a gestire tali sostegni. Si vuole parallelamente evidenziare che le diverse misure che sono analizzate in questo testo risentono indubbiamente di una programmazione che si dipana nel medio-lungo periodo, tenuto conto dei provvedimenti di attuazione necessari al fine di concretizzarle.
In quest’ottica, l'e-book si prefigge di fornire un’informazione quanto più dettagliata e ragionata possibile circa gli incentivi posti in essere sia dall’attuale Legge di Bilancio sia dai settori dell’internazionalizzazione e dell’accesso ai finanziamenti europei.
Come nelle precedenti versioni, nel testo sono riportati appositi capitoli dedicati alle agevolazioni fiscali e contributive per giovani agricoltori e per le donne, alle misure a sostegno del reddito e dell’occupazione in agricoltura (pesca, APE sociale), specifici focus sul Tuir e sull’esenzione Irpef per redditi dominicali e agrari, sulla qualifica di imprenditore agricolo, sul fondo indennizzo risparmiatori, sulle misure per la liquidità messe in campo.
Una porzione di testo viene infine riservata alle novità introdotte dal Decreto Milleproroghe (D.L. n. 215 del 30 dicembre 2023,) che quest’anno sono rappresentate da poche ma importanti disposizioni in favore del settore agricolo, quali la possibilità di rinviare i controlli sulla regolarità contributiva, da parte delle Amministrazioni competenti, al momento del saldo in caso di erogazione di aiuti e contributi pubblici e in materia di inadempienza rispetto all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, la proroga dei termini per la revisione delle macchine agricole e la previsione, anche per l’anno 2024, dell’applicabilità delle disposizioni che consentono al proprietario, al conduttore o al detentore a qualsiasi titolo di terreni, il reimpianto di piante riconosciute come tolleranti o resistenti alla “Xylella fastidiosa” (anche se di specie vegetali diverse da quelle estirpate in deroga alle disposizioni vincolistiche ed alle procedure valutative normativamente previste).
È dedicata, infine, una specifica sezione alle misure di emergenza per il settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura, nella quale vengono illustrati i decreti- legge convertiti in legge, i quali recano iniziative normative di particolare interesse per il comparto agricolo.
Fermo restando che la struttura di quest’opera è ormai consolidata, nella seconda parte dell'e-book vengono illustrate esclusivamente le forme di finanziamento agevolato continuative o derivanti da precedenti leggi di bilancio.
La terza parte si sofferma su quali sono i finanziamenti europei per l’agricoltura e sulle relative modalità di accesso (in merito ai quali, come ulteriore approfondimento, può essere consultata la seconda edizione del manuale "Aprire un’azienda agricola, guida pratica e business plan", dove un intero capitolo è dedicato al tema dei finanziamenti, ma dove è stato ulteriormente sviluppato uno strumento operativo personalizzato di tipo previsionale, il Business Plan, in grado di aiutare gli attuali e futuri operatori del settore agricolo nelle decisioni gestionali attraverso la dotazione di un efficace ed efficiente piano aziendale).
All’internazionalizzazione dei prodotti agricoli e ai fondi PNRR destinati al comparto agricolo sono poi dedicate la quarta e la quinta parte del volume, che precede la sesta parte esclusivamente focalizzata sulle ulteriori forme di finanziamento agevolato di sostegno alle misure agricole derivanti da programmi e attività pluriennali storiche, anche derivanti da programmi di altri enti o ministeri.
L’ultima e settima parte si concentra sulle misure di emergenza derivanti da conversione in legge di diversi decreti recanti da iniziative normative di interesse per il settore agricolo e della pesca.
Al termine di alcuni paragrafi selezionati, troverete una serie di focus che, oltre a soddisfare l’appetito dei più curiosi, rafforzano ulteriormente l’approccio concreto che la presente guida di natura operativa propone in tutto il suo percorso: analizzare la norma o l'opportunità, chiarire tutti gli aspetti normativi, spiegare dove reperire i fondi e, laddove possibile, informare sui tempi, inquadrare la tematica e approfondirla ove opportuno.
L'obiettivo è fare in modo che il lettore sia in grado di capire, in ogni parte del percorso espositivo, dove si trova, da dove è partito e dove dovrà arrivare.
Il lavoro si conclude con una ricca proposta di siti e un’appendice normativa cui fare ulteriore riferimento.
Prefazione
Parte Prima - Le novità della legge di bilancio 2024 per il settore agricolo
1. Misure per lo sviluppo delle filiere
1.1 Rifinanziamento dei Contratti di Sviluppo
1.1.1 Focus: la disciplina dei contratti di sviluppo
1.2 Rifinanziamento del Fondo per l’innovazione in agricoltura
1.2.1 Focus: l’innovazione in agricoltura nelle leggi di bilancio
1.3 Prestiti ISMEA
1.4 Rifinanziamento Nuova Sabatini
1.4.1 Focus: Normativa dell’accesso al credito per investimenti “Nuova Sabatini”
2. Misure a difesa delle produzioni agricole
2.1 Fondo per la gestione delle emergenze in agricoltura
2.1.1 Focus: Le misure di emergenza per eventi atmosferici adottate nel 2022 e 2023
2.2 Rifinanziamento agevolazioni per l’acquisto di generi di prima necessità
3. Misure di sostegno fiscale e contributivo
3.1 Decontribuzione delle lavoratrici con figli
3.2 Differimento delle disposizioni relative a sugar tax e plastic tax
3.3 Rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni e partecipazioni
3.3.1 Focus: approfondimento normativo
4. Misure a sostegno del reddito e dell’occupazione
4.1 Rifinanziamento del fondo sociale per occupazione e formazione e relativi utilizzi (indennità per i lavoratori del settore della pesca)
4.1.1 Focus: sistema duale apprendistato e alternanza scuola lavoro
4.2 Potenziamento obiettivi Fondo Nazionale di Solidarietà
5. Le misure di implementazione delle attività del Ministero e degli Enti vigilati
5.1 Indennità personale del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
5.1.1 Focus Disposizioni precedenti sul tema
5.2 Potenziamento strutture AGEA
5.2.1 Focus: Potenziamento strutture MASAF
5.3 Misure di sostegno finanziario alle attività in ambito agricolo
5.3.1 Focus: Misure di semplificazione e razionalizzazione degli organismi operanti per il MASAF
5.3.2 Focus: Stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste
Parte seconda – Ulteriori agevolazioni continuative
6. Finanziamenti agevolati continuativi o derivanti da precedenti bilanci dello Stato
6.1 Fondo per la Sovranità Alimentare
6.1.1 Focus: origine del termine sovranità alimentare
6.1.2 Focus: Aggiornamenti operatività del Fondo
6.2 Funzionalità degli impianti ippici
6.3 Fondo per il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite
6.4 Fondo per gli imprenditori agricoli per la raccolta di legname depositato nell’alveo dei fiumi
6.4.1 Focus: agroenergia e Pnrr
6.5 Fondo per misure di contenimento del cosiddetto mal secco di agrumi
6.6 Modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali
6.7 Reddito Alimentare
6.8 Controllo e contenimento della fauna selvatica
6.8.1 Focus: Direttiva 92/43/CEE cd. direttiva "Habitat”
Parte Terza - Finanziamenti europei diretti e indiretti
7. Quali e come accedere ai Finanziamenti Europei
7.1 Le principali fonti di finanziamento per sostenere un’impresa
7.2 I finanziamenti europei
7.2.1 I Fondi europei diretti
7.2.1.1 Focus: opportunità della commissione europea per agricoltura e sviluppo rurale e per affari marittimi e pesca
7.2.1.2 Focus: promozione dei prodotti agricoli dell’UE - AGRIP
7.2.1.3 Focus: premi dell’UE per la produzione biologica
7.2.2 I Fondi europei indiretti e a gestione concorrente
7.2.2.1 Focus: sovvenzioni, contributi, sussidi, vantaggi economici del MASAF
7.2.2.2 Focus: le politiche chiave della commissione europea: politica agricola comune (PAC), politica di sviluppo rurale (PAR), politica comune della pesca (CFP)
7.2.2.3 Focus: la politica agricola comune (PAC) 2023 – 2027: sostegni PAC agenzia per le erogazioni in agricoltura - AGEA
Parte Quarta – Internazionalizzazione dei prodotti agricoli
8. Le opportunità per internazionalizzare i prodotti agricoli
8.1 Cabina di regia per l’internazionalizzazione, posizioni dirigenziali ICE e unificazione fondi ICE
8.2 Sostegno finanziario all’internazionalizzazione
8.2.1 Perché internazionalizzare i prodotti agricoli?
8.2.2 Gli aspetti agevolativi (sostegno finanziario all’internazionalizzazione)
8.2.3 Attività promozionale realizzata con ICE (fondi per il Made in Italy)
8.2.3.1 Focus: ministero, società, agenzia, enti di sostegno alle imprese nel processo di internazionalizzazione
8.2.4 Ulteriori strumenti di finanziamento
8.2.4.1 Focus: politiche industriali di filiera e internazionalizzazione nel PNRR
8.2.4.2 Focus: il piano di promozione straordinaria del made in Italy e per l'attrazione degli investimenti
8.2.4.3 Focus: export.gov.it portale di accesso ai servizi per l’export
Parte Quinta – I fondi del Pnrr per il comparto agricolo
9. Il Pnrr in Agricoltura
9.1 Incremento dotazione Fondo per l’attuazione degli interventi del PNRR
9.2 Missione 2 Componente 1 : Economia circolare e agricoltura sostenibile
9.3 Missione 2 Componente 1: Green Communities
9.4 Missione 2 Componente 2 : Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
9.5 Missione 2 Componente 4 : Tutela del territorio e della risorsa idrica
9.6 Missione 1 Componente 3 : Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio religioso e rurale
9.7 Missione 5 Componente 2: Rigenerazione urbana e housing sociale
9.8 Dimensioni trasversali del Pnrr in Agricoltura
9.9 Previsione di Riforma previste dal Pnrr per l’Agricoltura e andamento del Piano
Parte Sesta – Ulteriori agevolazioni in agricoltura e Decreto Milleproroghe
10. Altre misure di sostegno al settore agricolo e Disposizioni urgenti in materia di termini normativi (Decreto Legge 30 dicembre 2023 , n. 215 cd Decreto Milleproroghe)
10.1 Resto al Sud
10.2 Banca delle Terre Agricole
10.3 Fondo di Garanzia PMI
10.3.1 Focus: Normativa Legge di Bilancio anno 2023
10.4 Contratti di sviluppo Invitalia
10.5 Fondo nuove competenze 2024
10.6 Fondo per il recupero e la cura della fauna selvatica
10.7 Credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno
10.8 Garanzie ISMEA per capitalizzazione imprese agricole
10.9 Microcredito Rurale
10.10 Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici
10.11 Rifinanziamento Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura
10.11.1 Focus: rifinanziamento del fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura
10.11.2 Focus: credito e assicurazioni in campo agroalimentare
10.12 Fondo per il controllo delle specie esotiche invasive
10.12.1 Focus: regolamenti UE specie esotiche invasive
10.13 Qualifica di imprenditore agricolo e indennità personale dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari
10.13.1 Focus: calamità, definizione di imprenditore agricolo, personale dell’ispettorato e cura Italia
10.14 Proroga Bonus Verde
10.15 APE Sociale
10.15.1 Focus: quadro normativo APE sociale
10.16 Interventi finanziari dell’Ismea per favorire gli investimenti e la competitività delle imprese agricole e agroalimentari
10.17 Sostegno dell'imprenditoria femminile in agricoltura e del ricambio generazionale
10.18 Nuovi interventi fondiari ISMEA dedicati ai giovani – Generazione Terra
10.18.1 Focus: applicabilità delle misure agevolative per lo sviluppo dell'imprenditorialità in agricoltura e del ricambio generazionale
10.19 Programma nazionale di sostegno al vino
10.20 Filiera apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio
10.21 Fondo per lo sviluppo delle colture di piante aromatiche e officinali biologiche
10.22 Fondo per dare attuazione alla Strategia Forestale Nazionale
10.22.1 Focus: testo unico in materie di foreste e filiere forestali
10.23 Proroga dei termini in ambito agricolo (Decreto Milleproroghe)
10.23.1 Misure di contrasto Xylella fastidiosa
10.23.2 Focus: batterio della Xylella fastidiosa
10.23.3 Proroga dei termini per i controlli sulla regolarità contributiva (DURC)
10.23.4 Proroga dei termini per la revisione delle macchine agricole
10.23.5 Focus: Differimento del termine per la revisione generale periodica delle macchine agricole
10.23.6 Esenzioni ai fini Irpef redditi dominicali e agrari
10.23.7 Programma Nazionale triennale della pesca ed acquacoltura 2022-2024
10.23.8 Procedure di reclutamento di personale dirigenziale e non dirigenziale del ruolo Agricoltura e del ruolo dell’ICQRF)
10.23.9 Riutilizzo di acque reflue
11. Altre misure di sostegno al settore agricolo mediante conversione dei Decreti Legge a partire dal 22 ottobre 2022
11.1 Decreti Legge convertiti in Legge di interesse per il settore agricolo e della pesca
11.1.1 Decreto-legge 144/2022 (Aiuti-ter)
11.1.2 Decreto-legge 173/2022 (Ministeri)
11.1.3 Decreto-legge 176/2022 (Aiuti-quater)
11.1.4 Decreto-legge 198/2022 (Proroga termini)
11.1.5 Decreto-legge 5/2023 (Carburanti)
11.1.6 Decreto-legge 13/2023 (Attuazione PNRR e coesione)
11.1.7 Decreto-legge 20/2023(Immigrazione Cutro)
11.1.8 Decreto-legge 34/2023(Energia, salute e altro)
11.1.9 Decreto-legge 39/2023 (Siccità)
11.1.10 Decreto-legge 44/2023 (Rafforzamento P.A.)
11.1.11 Decreto-legge 51/2023 (enti pubblici e proroghe)
11.1.12 Decreto-legge 61/2023 (Alluvioni)
11.1.13 Decreto-legge 69/2023 (salva infrazioni europee)
11.1.14 Decreto-legge 75/2023 (assunzioni 2 e sport)
11.1.15 Decreto-legge 98/2023 (cassa integrazione calore)
11.1.16 Decreto-legge n. 124/2023 (coesione, mezzogiorno, immigrazione)
11.1.17 Decreto-legge n.132/2023 (proroga termini)
11.1.18 Decreto legge n. 145/2023 (Anticipi manovra)
11.1.19 Decreto-legge n. 161 (Piano Mattei)
Conclusioni
Appendice normativa
Sitografia
Ringraziamenti
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Come previsto dalla normativa, l’impresa deve elaborare periodicamente (mensilmente o almeno trimestralmente) una situazione contabile per poter effettuare il check-up, i cui dati verranno utilizzati per i calcoli successivi.
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Sintesi
1. Premessa: gli strumenti di misurazione della crisi
2. Gli equilibri aziendali
3. L’Equilibrio economico
3.1 Verifica e indicatori dell’equilibrio economico
3.2 Interventi migliorativi dell’equilibrio economico
3.2.1 Interventi sul fatturato
3.2.2 Interventi sulla generalità dei costi
4. L’Equilibrio patrimoniale
4.1 Verifica e indicatori dell’equilibrio patrimoniale
4.2 Interventi migliorativi dell’equilibrio patrimoniale
5. L’Equilibrio finanziario
5.1 Verifica e indicatori dell’equilibrio finanziario
5.2 Interventi migliorativi dell’equilibrio finanziario
6. Relazioni tra gli equilibri
7. La sostenibilità dei debiti
8. I segnali di crisi di cui al comma 4 e all’art. 25-novies
9. L’applicativo Excel: Strumenti di controllo per la rilevazione dello stato di crisi
Guida alla deducibilità delle spese di manutenzione e riparazione per le imprese, con scritture contabili ed esempi.
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Il lavoro fornisce una panoramica ampia ed esaustiva delle manutenzioni effettuate dalle imprese, esaminando dettagliatamente e approfonditamente sia le regole generali sia le casistiche specifiche.
Viene dedicata un’attenzione particolare agli aspetti di natura civilistica, fiscale e contabile dei costi sostenuti per le manutenzioni con riferimento alle differenti tipologie di beni ammortizzabili, alla circostanza che si tratti di beni di proprietà o di beni di terzi, anche in affitto, e al regime contabile adottato dall’impresa.
La trattazione è corredata:
Premessa
1. Le manutenzioni e le riparazioni
1.1 La definizione e le classificazioni
1.2 Le regole civilistiche e contabili
1.3 Le norme fiscali ai fini delle imposte sui redditi
1.4 Le norme fiscali ai fini IRAP
1.5 Le norme fiscali ai fini IVA
1.6 I contratti di manutenzione
1.7 Il riposizionamento di macchinari
1.8 I fondi manutenzione
2. I pezzi di ricambio, i beni di consumo e le spese di assistenza tecnica
2.1 La definizione di pezzo di ricambio
2.2 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i pezzi di ricambio
2.3 La manutenzione e il ritiro di pezzi di ricambio difettosi
2.4 La definizione di bene di consumo
2.5 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i beni di consumo
2.6 La definizione di spese di assistenza tecnica
2.7 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per le spese di assistenza tecnica
3. I fabbricati, i mezzi di trasporto a motore, i telefoni portatili e i radiotelefoni
3.1 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i fabbricati di proprietà
3.2 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i fabbricati di terzi
3.3 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i mezzi di trasporto
3.4 Le regole civilistiche, contabili e fiscali per i telefoni cellulari e i radiotelefoni
4. Criteri e modalità di deduzione delle manutenzioni e riparazioni, degli ammodernamenti e trasformazioni per specifici settori produttivi
5. Le scritture contabili
6. Esemplificazioni
6.1 Manutenzioni imprese – Aspetti civilistici, contabili e fiscali