Il Bilancio Sociale come strumento di pianificazione strategica per gli enti non profit

Il Bilancio Sociale come strumento di pianificazione strategica per gli enti non profit

Un insieme di idee sul bilancio sociale del terzo settore e dell’economia sociale italiana, in modo da esaminare come le realtà del non profit relazionano e comunicano la loro “mission” istituzionale e la loro dimensione socio-economica.

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Data: 19/02/2013
Tipologia: Approfondimento


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Lo scopo del presente contributo è presentare un insieme di idee sul bilancio sociale del terzo settore e dell’economia sociale italiana, in modo da esaminare come le realtà del non profit relazionano e comunicano la loro “mission” istituzionale e la loro dimensione socio-economica. Innanzitutto, per dovere di ricerca si ricordano comunque di seguito le principali (ma non le uniche) correnti di analisi, standard e redazione del bilancio sociale. Esse sono:

  1. l’ISAE (Institute of Social and Ethical Accountability) che è una Associazione internazionale impegnata nello sviluppo della responsabilità sociale e del comportamento etico nelle imprese e nelle Organizzazioni Non Profit. Ha prodotto tra gli altri documenti il “Copenaghen Charter” che è una guida allo stakeholders reporting, e l’”Accountability 1000” (AA1000) che è uno standard di processo; 
  2. il GRI (Global Reporting Initiative) organizzato da CERES (Coalition for Environmentlally Responsible Economies) in partnership con le Nazioni Unite e che ha prodotto “linee guida” internazionali per la redazione di report sulle prestazioni economiche, ambientali e sociali sostenibili; 
  3. il CEPAA (Council for Economic Priorities Accreditation Agency) che è una società internazionale di accreditamento per la certificazione etica e che ha emesso uno standard internazionale (SA8000) che copre sette aree di rendicontazione sociale: lavoro infantile, salute e sicurezza sul lavoro, libertà di associazione e rappresentanza sindacale, discriminazioni (sessuale e razziale), pratiche disciplinari, orario di lavoro, retribuzioni minime; 
  4. il CSR Europe che ha prodotto linee guida (volontarie) per la comunicazione ed il reporting della Corporate Social Responsability; 
  5. il GBS (Gruppo di Studio per la statuizione dei principi di redazione del Bilancio Sociale), per le tematiche italiane, che ha emesso, nel 2001 linee guida “Principi di redazione del Bilancio Sociale”.

Di seguito invece si presentano, suddivise, in paragrafi, alcune idee chiave sul concetto di bilancio e rendicontazione sociale che, ad avviso dell’autore, riflettono la natura di comunicazione e “strumento esterno” del bilancio sociale stesso. Tali idee sono: criteri generali del bilancio sociale; il codice etico come strumento integrato al bilancio sociale anche con riferimento alla “politica” delle erogazioni liberali; l’aspetto di ricchezza ridistribuita alla società da parte di un ente non profit come concetto che può essere evidenziato in un bilancio sociale; il bilancio sociale partecipativo per gli enti pubblici e il bilancio sociale come strumento di responsabilità sociale.

Indice prodotto

  1. IL CONCETTO DI BILANCIO SOCIALE E DI BILANCIO DI MISSIONE. LE PAROLE CHIAVE: LA DIMENSIONE ECONOMICA, LA DIMENSIONE SOCIALE, GLI STAKEHOLDERS E LA COMUNICAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE.
  2. L’IMPORTANZA DEL CODICE ETICO.
  3. UN ESEMPIO INTERESSANTE DEL RAPPORTO PROFIT/NON PROFIT NELLA REDAZIONE DEL CODICE ETICO : LA POLITICA DELLE EROGAZIONI LIBERALI.
  4. IL CONCETTO DI “RICCHEZZA REDISTRIBUITA” NELLA RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DEL BILANCIO SOCIALE DELLE ORGANIZZAZIONI NON PROFIT.
  5. IL BILANCIO SOCIALE PARTECIPATIVO PER GLI ENTI PUBBLICI.
  6. IL BILANCIO SOCIALE COME FATTORE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE PER L’IMPRESA.



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