Il 05 aprile 2017, tra l'Unione Nazionale Industria Conciaria e FILCTEM-CGIL - FEMCA-CISL - UILTEC- UIL è stata stipulata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli addetti delle aziende conciarie, con vigenza dal 1° novembre 2016 e scade il 31 ottobre 2019.
Il rinnovo prevede l' avvio alla Previdenza integrativa attraverso la confluenza in un fondo di previdenza complementare già esistente di natura contrattuale che sarà individuato dalle Parti entro il 30 giugno 2017. Dal punto di vista delle retribuzioni l'aumento contrattuale è pari a euro 85,00 al livello D2 così erogati:
- euro 35 dal 1° novembre 2017;
- euro 30 dal 1° maggio 2018; e
- euro 20 dal 1° maggio 2019.
Per le aziende conto terzi la prima tranche di aumento verrà erogata il 1° gennaio 2018.
L'accordo prevedeva il recesso da tutti i contratti provinciali: e una delega per la nuova contrattazione alle aziende e alle Associazioni imprenditoriali territoriali e alle Rappresentanze sindacali unitarie (R.S.U.) e/o Organizzazioni Sindacali Territoriali dei lavoratori.
Confindustria Vicenza e le organizzazioni sindacali hanno già sottoscritto il 12 settembre 2017 il nuovo integrativo di settore, nel quale la provincia di Vicenza è leader nazionale. L'accordo prevede misure di welfare per 1200 euro annui in particolare nella previdenza integrativa , mantenendo però la possibilità di riconoscere il premio economico. Il recesso unilaterale dagli accordi del 2002, voluto nel maggio scorso dalle imprese conciarie , secondo Confindustria ha fornito un’accelerazione decisiva al rinnovo degli accordi provinciali con l'inserimento del welfare aziendale, grazie alla nuova normativa fiscale che permette alle aziende di incidere direttamente sul cuneo fiscale. E' stato infatti creato un modello ad hoc sull’economia del territorio,fondamentale perché riguarda un settore strategico che primeggia a livello mondiale.
Soddisfatti anche i sindacati "per essere riusciti salvaguardare il valore economico dando contemporaneamente slancio sia alla neonata possibilità di adesione dei lavoratori alla previdenza complementare, sia alla contrattazione aziendale finora molto poco presente nel settore". Si attende ora la conferma con il referendum tra i lavoratori.