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REDDITO DI CITTADINANZA: I CONTROLLI DELL'ISPETTORATO

2 minuti, Redazione , 29/07/2019

Reddito di cittadinanza: i controlli dell'Ispettorato

La gestione delle irregolarità e dei reati connessi al RDC da parte degli ispettori del lavoro. Collaborazione tra Ispettorato e INPS con una nuova piattaforma informatica

Ascolta la versione audio dell'articolo

L'Ispettorato del lavoro torna ad occuparsi delle  attività di controllo sui beneficiari del reddito di cittadinanza (Rdc) nella circolare n. 8 del 25 luglio 2019 .  In particolare viene chiarito come il personale dell’Ispettorato dovrà segnalare gli illeciti accertati in materia sia all'autorità giudiziaria che all'INPS. 

Per i controlli il personale ispettivo potrà utilizzare le banche dati dell’Inps,  attraverso una nuova  piattaforma informatica predisposta dall'istituto che accoglie i dati di tutti i percettori di Rdc.

Nel  documento vengono  riepilogate:

  • le fattispecie di reato ricollegabili al nuovo beneficio,
  • i casi di decadenza e di revoca 
  • i tempi entro cui gli ispettori, accertato l’illecito, devono trasmettere il fascicolo all'autorità giudiziaria  ed effettuare la comunicazione formale all’Inps.

La circolare ricorda che il  reddito di cittadinanza non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorativa da parte di uno o più componenti del nucleo familiare beneficiario di Rdc, sempre che non vengano superate le soglie di reddito previste,   ma sono previste sanzioni penali  nei seguenti casi:

  • per chi nella fase di presentazione della domanda fornscie informazioni o documenti falsi  o ometta informazioni dovute  è prevista la reclusione da due a sei anni, salvo che il fatto non costituisca reato più grave,
  • nella fase di  percezione del sussidio   se si omettono le comunicazioni su variazioni del reddito o del patrimonio, anche  da attività irregolari, o altre informazioni rilevanti   la reclusione da uno a tre anni.

Su quest'ultimo punto spetta proprio agli ispettori dell’Inl rilevare l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito. A questo fine possono appunto utilizzare la piattaforma messa a disposizione dall’Inps  con cui potranno verificare:

  • se i lavoratori impiegati senza la preventiva comunicazione datoriale (da effettuare al Centro per l’impiego entro cinque giorni dall’assunzione) appartengano a un nucleo familiare percettore di Rdc, 
  • se il lavoratore percettore di RDC   che inizia una attività di lavoro dipendento o autonomo  ha presentato i modelli “Rdc/Pdc-Com ridotto/esteso” 

 Gli ispettori che riscontrano  le irregolarita descritte sono quindi  tenuti  a:

  • trasmettere entro 10 giorni dall’accertamento all’autorità giudiziaria la documentazione completa  sulla verifica 
  • dare comunicazione formale alla sede territoriale Inps  in cui il lavoratore ha la residenza cosi che  l’Istituto  possa provvedere alla revoca del  beneficionel più breve tempo possibile e comunque non oltre la settimana successiva all’accesso ispettivo.

La circolare precisa anche che l’articolo 7, comma 15 bis, della legge 26/19 prevede la maxisanzione aggravata  in caso di impiego di lavoratori beneficiari di reddito di cittadinanza, con conseguente non diffidabilità dell’illecito. Il datore di lavoro  sarà tenuto al versamento dei contributi del periodo lavorativo in “nero” accertato.

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Commenti

Laura - 07/11/2019

Mononucleo con minima pensione di invalidità 100% se lavora può perdere il reddito di cittadinanza e/o la pensione? Che soglia annua non deve superare per non perdere l'una e/o l'altra?

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