Scopri il nostro network Home Business Center Blog Site Center

vendita da privato ad azienda : limite importo e tasse

pietrop

Utente
buongiorno
mi riallaccio ad un post di un anno fa che tuttavia non rispondeva a tutte le mie perplessità

ho la possibilità di vendere alcuni beni mobili di vario genere che possiedo in casa da decenni, ad un professionista che, volendo usarli per la sua azienda, so già che mi richiederà una ricevuta per cercare di scaricarli come materiale attinente alla sua attività (trattandosi di quadretti foto e altri oggetti simili penso che facciano parte delle spese di ufficio, anche se non so in che maniera : ma non è questo il mio problema...)
La mia situazione è questa : non ho partita iva, questa cessione si prefigura più che occasionale unica, non facendo parte di alcuna attività di mia competenza ne continuativa ne saltuaria, e supererà largamente l'importo di 5000 euro : ora, mi chiedo che tipo di ricevuta posso fare (marca da bollo ? e cosa scriverci : "operazione non soggetta ad IVA, ai sensi degli artt. 1 2, 4 e 5 D.P.R. 633/1972" andrebbe bene ?) , e soprattutto come comportarmi dal punto di vista fiscale, poichè non si tratta di vendita da privato a privato e mi risulta, da quello che ho letto sulle vendite occasionali , che non si può superare il tetto dei 5000 euro oltre il quale si richiede una regolarizzazione come contribuenti minimi...( e certo non apro una partita iva per vendere una cosa nella vita...)
In sostanza : posso fare una vendita regolare anche sopra i 5000 euro e devo dichiarare la somma nel 730 (tra i redditi diversi ? ) oppure no ?

grazie e cordiali saluti Pietrop
 
allora
analizziamo se ciò che ti accingeresti a riscuotere per la vendita di beni mobili potrebbe rientrare tra i redditi diversi dell'art. 67 tuir ed in particolare da quella che potrebbe configurarsi come attività commerciale non esercitata abitualmente.
La tassazione avverrebbe sul reddito (guadagno) dato dalla differenza tra la spesa sostenuta e l'importo riscosso.
ritengo che tu non stia compiendo una attività commerciale occasionale poichè mancherebbe l'acquisto dei beni a breve termine,
Nel testo normativo non si prevede, tra le plusvalenze imponibili, quelle derivanti dall'alienazione di beni mobili effettuata al di fuori dell'intento speculativo.
Nel tuo caso trattandosi di beni che tu sicuramente avrai acquistato da molto tempo e forse non hai neppure la documentazione necessaria ritengo che non vi possa essere un intento speculativo.
l'intento speculativo sarebbe ravvisabile se i beni oggetto di cessione fossero acquistati ad un prezzo ritenuto favorevole rispetto a quello ottenibile da una futura alienazione.
non mi pare che sia il tuo caso.
Rilascia quindi al professionista una semplice ricevuta con una marca da bollo da 1,81 euro, e secondo me, non dovrai dichiarare nulla nel tuo 730 o unico.
infatti, come ho tentato di dimostrare, l'operazione non configurerebbe una attività commerciale occasionale, nè tantomeno una operazione soggetta al calcolo di una plusvalenza.
ciao
 

pietrop

Utente
intanto ringrazio per la cortese risposta
confermo, non si tratta assolutamente di attività commerciale neanche occasionale : la natura dei beni è del tutto casuale, roba mai comprata ma accumulata negli anni nei modi più svariati quindi non ha nessuna plusvalenza : diciamo che mi sto liberando di cose che a me non interessano più e a cui qualcuno ritiene di dare un valore monetario...
 

Greg

Utente
Buongiorno,
ne approfitto per chiedere anch'io un parere, il mio caso è un po' diverso.

Sto avviando la mia professione di designer industriale come autonomo ma, in questa fase iniziale, non ho ancora aperto p.iva.
Nel frattempo sono in contatto con un'azienda che sta considerando la futura messa in produzione di un prodotto che ho disegnato.

Vi scrivo perché mi hanno richiesto di fargli un prototipo, del quale mi rimborseranno i costi che dovrò sostenere, che si aggirano intorno ai 1500€.
Intendo eseguire questa loro richiesta a prezzo di costo, cioè senza lucro.

Posso emettere una ricevuta di vendita occasionale, evidenziando che dovranno poi versare un aggiuntivo 20% di ritenuta d'acconto oltre al mio compenso?
Se sì, si tratta del 20% sul totale (1500€ in tasca a me + 300€ di tasse da versare) ?
Dovrei anch'io apporre una marca da bollo da 2€ e scriverci "operazione non soggetta ad IVA, ai sensi degli artt. 1 2, 4 e 5 D.P.R. 633/1972"?

Grazie,

Greg
 
Credo che tu possa emettere una ricevuta di prestazioni occasionali (e non di vendita come hai scritto) ma il calcolo sarebbe errato in quanto la ritenuta del 20%
tu l'hai calcolata sul netto e non imvece come correttamente va calcolata su lordo. infatti se seguissi il tuo esempio non mi troverei con quanto da te calcolato e te lo dimostro
1500 + 300 = 1800 x 20% = ritenuta 360 da cui 1800-360 = netto 1.440
ciao
 

Fuliabe

Utente
Buongiorno, anche io avrei bisogno di una informazione. Al 31/12/18 ho cessato la mia ditta individuale e mi sono autofatturato i beni che erano rimasti in capo all'azienda, fra cui due macchinari all'importo di € 1500 +IVA cadauna, per poter azzerare il registro cespiti. Ora avrei trovato la possibilità di venderne una ad un prezzo di € 9000 e vorrei capire come comportarmi: vada per la ricevuta di acquisto da privati, immagino anche che non possa applicare IVA visto che sono un privato ma sopratutto la mia domanda è fiscale: Devo dichiarare l'incasso in dichiarazione dei redditi? Lo devo dichiarare per intero (9mila) oppure per la differenza (9000-1500)?
Grazie a chi risponderà.
 

Atty

Utente
Salve, avrei un informazione: in passato mi e stato regalato un Display LedWall, e sta per essere acquistato da una società ad un prezzo di 2500 euro. Chiedo dato che non sono ne una ditta ne ho partita iva il pagamente mi verra fatto con assegno dalla ditta stessa sul mio cc privato, ora la domanda è: che documento posso fare che attesti la vendita alla ditta ed eventualmente scaricare iva o altro anche per controlli (agenzia o altri)? grazie
 
Salve possiedo un negozio di acquisto e vendita di beni usati. Tali beni ( smartphone ) vengono acquistati normalmente da privati per importi superiori ai 77,44. Interpellati più professionisti emergono 2 pareri :

1) trattandosi di una cessione da privati ad azienda la marca da bollo è necessaria sopra i 77 euro
2) trattandosi di un'operazione non esente iva ( i beni vengono poi rivenduti in aricolo 36 iva al margine) la marca non è obbbligatoria.

altro quesito, come azienda abbiamo maggior praticità nel pagare i beni acquistati per contanti entro il limite consentito, esiste qualche ragione per preferire un pagamento tracciato ?

qualsiasi considerazione mi sarebbe utile grazie
 
Alto