Buonasera a tutti del forum e grazie in anticipo a coloro che mi vorranno aiutare.
Vi illustro brevemente la mia situazione.
Sono un tirocinante da inizio Gennaio 2012; ai tempi il tirocinio era ancora di tre anni e mi sono laureato alla magistrale il 3 dicembre del 2013. Questo significa che, a prescindere dalla riduzione a 18 mesi, il mio tirocinio terminerà il 3 dicembre 2014.
All'inizio del tirocinio il commercialista presso cui dovevo iniziare il praticantato mi suggerì, per potermi dare qualcosa, di prendere la partita IVA aderendo al nuovo regime dei minimi e fatturare circa 400 euro al mese. Io mi fidai e accettai. Così ho aperto la partita IVA con un codice che ovviamente non era quello di commercialista ma qualcosa tipo "altri servizi forniti a studi professionali" o simili (qualora fosse necessario controllo). Principalmente mentre stavo da lui tenevo la contabilità di due società sue clienti, tanto che mi disse di fatturare direttamente a loro e lui avrebbe fatturato la differenza. Ed io così feci, ho fatto solo una fattura di circa 1.000 euro al commercialista per tutti i servizi generali prestati a studio nell'anno.
Nei novembre del 2013 ho cambiato dominus, trasferendomi ad altro studio che si occupava principalmente di curatela, sempre mantenendo la partita IVA e rimanendo d'accordo che avrei continuato a fatturare le ore prestate presso lo studio. All'interno dello stesso studio vi è anche un secondo commercialista per il quale ho svolto qualche lavoro quando aveva bisogno e c'era poco da fare per il dominus, fatturando su loro richiesta direttamente a lui le ore prestate (sempre nell'orario del tirocinio).
Ora, studiando un po' più a fondo la mia situazione mi rendo conto che l'articolo 27 comma 2 punto a) del decreto mi precluderebbe l'accesso al regime agevolato una volta divenuto commercialista, dovendo di fatto cambiare il codice attività e quindi iniziarne una nuova. Contemporaneamente il punto b) chiarisce che nel caso di tirocinante che svolge la pratica obbligatoria questi può accedere al regime in quanto non costituisce mera prosecuzione ecc ecc...
La circolare 17/E dell'Agenzia delle Entrate del 30 Maggio 2012 definisce proprio la mia situazione enunciandosi come segue "Caso particolare è quello di chi svolga attività di praticante avvocato non in qualità di collaboratore coordinato e continuativo ma aprendo una partita Iva. Al riguardo si ritiene che il praticante avvocato possa accedere al regime già al momento della apertura della partita iva (e non dopo il superamento dell’esame di abilitazione), non potendo essere considerato ininfluente ai fini del computo del triennio il periodo di lavoro autonomo svolto da praticante". Come prima cosa vi chiederei di aiutarmi a capire con maggiore precisione, perchè non ho davvero capito cosa vuol dire "e non dopo il superamento dell'esame di stato".
Mi sembra di aver capito leggendo qua e là che in generale l'orientamento è quello di consentire al tirocinante con partita iva di proseguire in regime agevolato nell'attività di commercialista, anche seguendo la ratio della norma che è quella di incentivare ed aiutare i giovani nell'avvio dell'attività. (es: Il nuovo regime dei minimi aperto ai praticanti delle professioni | Job Fanpage) Cosa di cui comunque chiedo cortesemente conferma.
Ma il punto che vi chiederei di chiarirmi è il seguente: avendo fatturato non solo direttamente al dominus ma anche a ditte esterne (seppur clienti del dominus) oppure al commercialista presso lo stesso studio dove esercito il tirocinio, questo può darmi problemi per l'accesso al regime agevolato una volta iniziata la professione?
Cambierebbe qualcosa se potessi provare (tramite mail e simili) che ogni giorno sono sempre stato seduto alla stessa postazione e che ho fatturato a terzi solo per questioni logistiche?
E infine... c'è la possibilità di ricorrere all'interpello per questo genere di cose, sempre se fosse necessario?
Vi ringrazio... questa cosa mi sta assilando...
Luca
Vi illustro brevemente la mia situazione.
Sono un tirocinante da inizio Gennaio 2012; ai tempi il tirocinio era ancora di tre anni e mi sono laureato alla magistrale il 3 dicembre del 2013. Questo significa che, a prescindere dalla riduzione a 18 mesi, il mio tirocinio terminerà il 3 dicembre 2014.
All'inizio del tirocinio il commercialista presso cui dovevo iniziare il praticantato mi suggerì, per potermi dare qualcosa, di prendere la partita IVA aderendo al nuovo regime dei minimi e fatturare circa 400 euro al mese. Io mi fidai e accettai. Così ho aperto la partita IVA con un codice che ovviamente non era quello di commercialista ma qualcosa tipo "altri servizi forniti a studi professionali" o simili (qualora fosse necessario controllo). Principalmente mentre stavo da lui tenevo la contabilità di due società sue clienti, tanto che mi disse di fatturare direttamente a loro e lui avrebbe fatturato la differenza. Ed io così feci, ho fatto solo una fattura di circa 1.000 euro al commercialista per tutti i servizi generali prestati a studio nell'anno.
Nei novembre del 2013 ho cambiato dominus, trasferendomi ad altro studio che si occupava principalmente di curatela, sempre mantenendo la partita IVA e rimanendo d'accordo che avrei continuato a fatturare le ore prestate presso lo studio. All'interno dello stesso studio vi è anche un secondo commercialista per il quale ho svolto qualche lavoro quando aveva bisogno e c'era poco da fare per il dominus, fatturando su loro richiesta direttamente a lui le ore prestate (sempre nell'orario del tirocinio).
Ora, studiando un po' più a fondo la mia situazione mi rendo conto che l'articolo 27 comma 2 punto a) del decreto mi precluderebbe l'accesso al regime agevolato una volta divenuto commercialista, dovendo di fatto cambiare il codice attività e quindi iniziarne una nuova. Contemporaneamente il punto b) chiarisce che nel caso di tirocinante che svolge la pratica obbligatoria questi può accedere al regime in quanto non costituisce mera prosecuzione ecc ecc...
La circolare 17/E dell'Agenzia delle Entrate del 30 Maggio 2012 definisce proprio la mia situazione enunciandosi come segue "Caso particolare è quello di chi svolga attività di praticante avvocato non in qualità di collaboratore coordinato e continuativo ma aprendo una partita Iva. Al riguardo si ritiene che il praticante avvocato possa accedere al regime già al momento della apertura della partita iva (e non dopo il superamento dell’esame di abilitazione), non potendo essere considerato ininfluente ai fini del computo del triennio il periodo di lavoro autonomo svolto da praticante". Come prima cosa vi chiederei di aiutarmi a capire con maggiore precisione, perchè non ho davvero capito cosa vuol dire "e non dopo il superamento dell'esame di stato".
Mi sembra di aver capito leggendo qua e là che in generale l'orientamento è quello di consentire al tirocinante con partita iva di proseguire in regime agevolato nell'attività di commercialista, anche seguendo la ratio della norma che è quella di incentivare ed aiutare i giovani nell'avvio dell'attività. (es: Il nuovo regime dei minimi aperto ai praticanti delle professioni | Job Fanpage) Cosa di cui comunque chiedo cortesemente conferma.
Ma il punto che vi chiederei di chiarirmi è il seguente: avendo fatturato non solo direttamente al dominus ma anche a ditte esterne (seppur clienti del dominus) oppure al commercialista presso lo stesso studio dove esercito il tirocinio, questo può darmi problemi per l'accesso al regime agevolato una volta iniziata la professione?
Cambierebbe qualcosa se potessi provare (tramite mail e simili) che ogni giorno sono sempre stato seduto alla stessa postazione e che ho fatturato a terzi solo per questioni logistiche?
E infine... c'è la possibilità di ricorrere all'interpello per questo genere di cose, sempre se fosse necessario?
Vi ringrazio... questa cosa mi sta assilando...
Luca
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