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TARI e residenza fiscale estero

gimp

Utente
Salve,
vi racconto brevemente la mia storia. Arrivo in Germania a Ottobre 2015 (effettuo subito il primo ANMELDUNG presso il mio primo Comune di residenza in terra teutonica). Il giorno 1 Dicembre 2015 inizio a lavorare presso il mio attuale datore di lavoro con regolare contratto, assicurazione sanitaria e busta paga.
Passa il tempo e mi iscrivo all' AIRE solo a Febbraio di quest'anno (2017), probabilmente anche sottovalutando l'obbligo che scatta dopo un anno. Precedentemente io avevo la mia piena residenza presso casa dei miei genitori e proprio il Comune di residenza dei miei genitori ha chiesto il pieno pagamento del contributo TARI per l'anno 2016 (anno che io ho passato per intero in Germania anche senza iscrizione AIRE) calcolata sul nucleo di 3 persone (i miei genitori + il sottoscritto). Ho fornito documentazione comprovante (ANMELDUNG presso il comune tedesco di Residenza, autocertificazione dove dichiaro di aver avuto e avere ancora RESIDENZA FISCALE in Germania e certificazione scritta del mio datore di lavoro. Al momento della consegna presso il Comune di riferimento, l'impiegata ha detto a mia madre (anziana) che ormai la pratica era partita ed in alcun modo l'importo sarebbe stato sgravato.
L'impiegata del Comune ha dunque detto la verita' ?
Grazie anticipatamente
 

Rocco

Utente
Rispondere che la "pratica è partita" per cui non si può far nulla è una risposta che una PA non può dare.
Saluti.
 

gimp

Utente
INTEGRAZIONE: Contattato ufficio tributi del Comune italiano: mi ha spiegato che nonostante la documentazione comprovante se non si risulta iscritti all'albo AIRE, SI DEVE ASSOLVERE IL TRIBUTO TARI in quanto in cui si e', a tutti gli effetti, residenti anche in Italia.
MI sorge un dubbio: indi devo assolvere anche altri tributi? Devo compilare un CUD?
SCUSATE L'IGNORANZA ma faccio l'informatico di professione e nonostante la passione (e il mio percorso di Scienze Politiche andato brevemente a male) per il diritto pubblico e privato non ho conoscenze profonde di praticamente nulla in questo mondo.

Grazie anticipatamente
 

luis2000

Utente
gimp, se non ti crea problemi sarebbe utile sapere di quale Comune in Italia si tratta anche per poter verificare il Regolamento Comunale inerente la TARI. La richiesta di pagamento della TARI è pervenuta con che tipo di atto/comunicazione?
 

gimp

Utente
Il Comune in questione è Pescara. La richiesta di pagamento della TARI è la classica richiesta cartacea-postale. Il nucleo famigliare risultava di tre persone (i miei + il sottoscritto)
e la dipendente del Comune di Pescara mi ha confermato che finchè non si è iscritti all'AIRE si risulta iscritti all'anagrafe tributario cittadino. Mia madre ha, nel frattempo corretto il numero di persone nel nucleo famigliare portandolo adesso a 2; ma questo è stato reso possibile dalla mia iscrizione all'AIRE.
E' possibile che una vera e comprovata residenza fiscale all'estero debba necessariamente essere certificata dall'iscrizione all'AIRE (che comunque prima di un anno non è neppure obbligatoria) ?

Grazie
 

guido1964

Utente
Attenzione che non essendoti iscritto all'AIRE e mantenendo la residenza in Italia avresti forse dovuto presentare anche la dichiarazione dei redditi in Italia.
 

gimp

Utente
In Italia non ho più alcun reddito. O meglio, in Italia non ho guadagnato un Euro, come è possibile questa cosa?
 

Crisber

Utente
Salve, scusate l'intromissione, posso per favore chiedere delucidazioni sull'AIRE e se Italia/UK comportano duplice tassazione?

La mia situazione é un differente. Vivo, percepisco stipendio e pago tasse in UK dal 2009 e per ignoranza non mi sono mai iscritta all'aire. In Italia compaio nel nucleo familiare dei miei genitori, non ho reddito, eccetto il conto in banca (non so se questo è fonte di reddito?).

Ora che mi iscriverò all'aire e indicherò il 2009 come residenza in UK cosa mi succederà a livello di tasse?
Quali sono i vostri consigli per evitare sgravi fiscali?

Ringrazio anticipatamente
 

guido1964

Utente
In termini molto generali i soggetti fiscalmente residenti in Italia sono tassati (in Italia) su tutti i redditi prodotti sia in Italia che all'estero. Pertanto sono tassati anche i redditi di lavoro dipendente prestati all'estero con possibilità di recuperare le imposte pagate all'estero, salvo verifica dei trattati internazionali. Se il periodo di lavoro prestato all'estero in un certo anno supera 183 giorni la tassazione avviene sui redditi "convenzionali" stabiliti con decreto ministeriale.
 
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