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Situazione molto intricata

waver

Utente
Salve a tutti,

come da oggetto, causa negligenza mia e del mio commercialista, sto cercando di capire cosa ne sara' dei miei sudati risparmi qualora l'Agenzia mi chiedesse spiegazioni sulla (non!) dichiarazione dei redditi per l'anno 2011 e 2012.

Fatti:

- Dal 2011 mi sono trasferito in Belgio e nel 2011 e 2012 ho lavorato per un'azienda con sede nel Lussemburgo, operando pero' fisicamente per piu' di 183 giorni a Bruxelles
- Non sono iscritto all'AIRE purtroppo, possiedo un'auto italiana (che ogni tanto varca il confine) e un conto corrente italiano sul quale erano e sono presenti investimenti dal 2007
- Lo stipendio proveniente dal lussemburgo veniva regolarmente pagato direttamente nel conto italiano che usavo anche per pagare l'affitto e le spese, non avendo mai aperto un conto belga; essendo convinto di essere perfettamente in regola (secondo il commercialista non dovevo dichiarare niente in italia), non avendo neanche niente da nascondere, quindi perche' non usare un conto che gia' avevo?
- Ho fatto la dichiarazione dei redditi in Belgio su direttiva di un avvocato fiscalista belga, dichiarando i proventi ottenuti dal lavoro in Lussemburgo come di origine estera (rispetto al Belgio). Il Belgio in effetti mi ha chiesto (almeno ad oggi) di pagare 0 euro su quell'importo in quanto gia' tassato alla fonte
- Pago un affitto con regolare contratto e ovviamente sono regolarmente registrato in Belgio (fiscalmente sono residente anche in belgio in quanto ricevo il modulo per la dichiarazione dei redditi), posso votare per il sindaco del mio comune, etc... Non e' difficile dimostrare che vivo qui, insomma.

Deduzioni alle quali sono gia' arrivato e delle quali necessito conferma:
- risulto fiscalmente residente in italia a causa della mancanza dell'iscrizione all'AIRE e non c'e' niente che possa fare adesso per rimediare a questa situazione in maniera retroattiva
- avrei dovuto fare la dichiarazione anche in Italia, cosa che non ho pero' fatto, quindi sono potenzialmente evasore totale, ma
- non va dichiarato lo stipendio effettivamente percepito quanto lo stipendio forfettario determinato dalle tabelle delle retribuzioni convenzionali, quindi
- essendo l'azienda lussemburghese una societa' di consulenza informatica, presumo (e qui fondamentalmente e' il nodo della questione) che il mio impiego sia classificato come "Commercio" (di certo non rientra in nessuna delle altre categorie, menche' meno industria). Facevo lo stesso identico lavoro in italia (consulente informatico senza incarichi direttivi per un'azienda di consulenza informatica che per altro e' tutt'ora concorrente dell'azienda lussemburghese) e in effetti avevo un CCNL del Commercio, e siccome
- moltiplicando per 12 (o anche per 13 o 14, non cambia l'esito) lo stipendio forfettario italiano individuato nella tabella (2130 euro nel caso peggiore) e calcolandoci sopra le imposte italiane, ottengo un valore intorno agli 8000 euro che se non ho capito male sono l'importo (2300 inps, 5700 irpef) che avrei dovuto versare all'italia, pero'
- in quanto ho gia' avuto trattenute alla fonte in Lussemburgo che sono superiori (circa 10600 euro, 4800 "inps", 5800 "irpef") e visto che queste si dovrebbero configurare come credito di imposta grazie alla doppia imposizione in quanto ritenute pagate in via definitiva, in pratica non dovrei ripagare niente in Italia, salvo l'eventuale ammenda per omessa dichiarazione
- l'omessa dichiarazione non inficia il diritto al credito di imposta

Prima che qualcuno me lo dica, me lo dico da solo: domani mi iscrivo all'AIRE.

Grazie in anticipo per qualsiasi aiuto vogliate darmi.
 
se la residenza anagrafica è in Italia vige il principio dell'utile mondiale ossia vanno dichiarati in Italia tutti i redditi ovunque prodotti e per le dichiarazioni omesse degli anni precedenti non puoi fare nulla.
ciao
 

waver

Utente
Ciao Giuseppe,

grazie per la conferma. In effetti questa e' una conclusione alla quale ero gia' arrivato; partendo da questa assunzione, vorrei capire se il resto delle deduzioni e' corretto (soprattutto il diritto al credito di imposta) o se nel peggiore dei casi debba pagare tutte le imposte da zero, piu' le relative sanzioni. Credo che a questo punto determinare quanto sia stata l'imposta dovuta sia fondamentale; se devo pagare l'omessa dichiarazione e qualche migliaio di euro, poco male. Se devo pagarne 50'000 forse e' il caso che mi rivolga ad un avvocato o che provi a contattare l'Agenzia per giocare d'anticipo, se non altro sul 2012.
 
credo che tu per gli anni pregressi non possa fare proprio nulla oltre che attendere senza giocare d'anticipo.
vedi di risolvere almeno l'anno 2013. circa il credito d'imposta è previsto oltre che nelle convenzioni anche dalla normativa italiana all'art. 165 del TUIR
ciao
 

waver

Utente
Ciao Giuseppe,

ancora grazie per la risposta.

Il giocare d'anticipo potrebbe semmai portare ad una riduzione delle sanzioni. Dato che l'anno e' il 2011 e che il conto corrente era in Italia, ho qualche dubbio che possa sfuggire ai nuovi sistemi di controllo che si basano proprio sui movimenti effettuati sul conto. Stesso dicasi per il 2012. Per il 2013, invece, il mio nuovo commercialista senza dubbio compilera' la mia dichiarazione, anche perche' adesso ho anche un conto all'estero (dal 2013) che va dichiarato.

Il credito di imposta per il 2013 mi spettera' quasi sicuramente (ed essendo le tasse in Belgio molto piu' alte che in Italia, probabilmente non avro' comunque niente da pagare in piu')

Mentre mi chiedevo se, in sede di contestazione, non possa far presente che, nonostante non abbia presentato la dichiarazione, l'imposta dovuta sarebbe stata comunque vicina allo 0 proprio in virtu' del credito di imposta derivante dalle tasse pagate all'estero. Sarebbe il colmo dover pagare un'enormita' ed essere tacciato di evasione quando praticamente non avrei dovuto pagare quasi niente (se i calcoli sono esatti, avrei gia' pagato piu' del dovuto, in effetti).
 

waver

Utente
Mi piace la tua filosofia e in genere la abbraccio in pieno.

Pero' se viene fuori che la contestazione sara' matematicamente certa, come mi pare di capire dal tipo di controlli che fanno sui conti, tipo differenza tra saldo iniziale e saldo finale, che nel mio caso ovviamente evidenzia la presenza di introiti non dichiarati, mi piace anche abbracciare la filosofia del "meglio un palo nel c**o oggi che due domani" :)

Ravanando ulteriormente su Internet ho scoperto il comma 8 dell'articolo 165 del TUIR che hai citato prima, che riporta:

8. La detrazione non spetta in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all'estero nella dichiarazione presentata.

Immagino sia difficile far valere il credito di imposta sull'anno 2011 dato che la dichiarazione non c'e'...
 
è vero che esiste il comma 8, ma io ho parlato di sede contenziosa ove potrai far valere le tue considerazioni, non ultima quella della capacità contributiva nel senso che la tassazione non può andare oltre il principio della capacità contributiva.
ci sarà anche una sanzione, ma non puoi tassare due volte lo stesso reddito
Credo che sia meglio "nessun palo oggi che forse uno domani".
ciao
 

waver

Utente
Non essendo esperto, non credo di aver afferrato esattamente cosa vuoi dire.

Il comma 8 esiste, quindi non avro' diritto al credito di imposta.

Immagino calcoleranno quindi l'imposta dovuta utilizzando le tabelle delle retribuzioni convenzionali e ci sommeranno la sanzione. Di fatto e' una doppia imposizione ma del resto, se non fosse cosi', cioe' se mi detraessero cio' che ho gia' pagato in Lussemburgo violerebbero il comma 8.

Se mi facessero pagare solo la sanzione, l'unica che mi pare non sia a percentuale e' quella per omessa dichiarazione.
 

cri_cri

Utente
Ciao, prova a leggere la Convenzione contro le doppie imposizioni Italia- Belgio. Gli articoli 4 e 15 sono interessanti
 
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