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RISTRUTTURAZIONE CASA RECUPERO 50% DELLE SPESE

PINO25

Utente
Buongiorno,
Vorrei sapere se la seguente procedura è corretta sia dal punto di vista legale che fiscale:

Nel caso di ristrutturazione di un immobile residenziale, ove è prevista la detraibilità IRPEF, il coniuge, unico proprietario, avendo esaurito la capienza fiscale della propria quota di spese detraibili, che aveva in base al suo reddito, e pur avendo ancora la possibilità di proseguire nei pagamenti dei lavori, chiede al suo coniuge di intestare le fatture dei nuovi lavori edili, affinché questi possa avere la possibilità della detrazione IRPEF fino alla sua capienza (altrimenti la detrazione andrebbe persa).

In questo caso il coniuge proprietario, volendo, può effettuare dei bonifici all’altro coniuge per i pagamenti da lui eseguiti. (e con quale causale?)

Un grazie in anticipo
 

Rocco

Utente
Secondo me nella situazione descritta il coniuge dovrebbe poter godere del beneficio fiscale a condizione che: 1) sia convivente con il coniuge proprietario sin dall'avvio dei lavori; 2) l'immobile sia nella loro disponibilità (ad es. non sia locato, concesso in comodato, ecc.).
Attendi comunque altri pareri in merito.
Saluti.
 

salvo72

Utente
Nella situazione richiamata da Rocco, non vi è dubbio che il coniuge può assumersi l'onere dei lavori, pagare i fornitori e porre a detrazione le spese sostenute.

In merito alla seconda domanda e cioè come fa il proprietario a trasferire i fondi al coniuge affinchè questi possa provvedere ai pagamenti, credo che la via più semplice sia quella della banale donazione. Visti gli importi e la destinazione dei fondi al miglioramento della cosa comune, non vedo nemmeno la possibilità di impugnativa nei 10 anni da parte di qualche discendente che sentisse leso il suo diritto successorio.
 

PINO25

Utente
RISPOSTA A ROCCO E SALVO 72

Grazie per il chiarimento in merito alla possibilità di porre in detrazione le spese sostenute dal coniuge non proprietario se convivente sin dall'avvio dei lavori e se l'immobile è nella loro piena disponibilità.

A SALVO 72 ( ma anche ad altri) avrei bisogno di un chiarimento in merito alla donazione e cioè:

E' legale che il coniuge proprietario emetta dei bonifici in favore dell'altro coniuge con la causale “ DONAZIONE PER RISTRUTTURAZIOE IMMOBILE” ( senza atto pubblico da un Notaio)?

L'ENTE DI CONTROLLO potrebbe sollevare dei problemi su chi paga effettivamente le spese della ristrutturazione?

In alternativa il trasferimento dei fondi tra coniugi potrebbe essere fatto con bonifico indicando come causale semplicemente DONAZIONE?

Un grazie in anticipo
 

Rocco

Utente
A mio avviso potrebbe venir fuori il "problema" della donazione solo in seno ad apposita attività di controllo da parte dell'ufficio, che non è il controllo automatizzato/formale della dichiarazione ma altra cosa.
Potrebbe accadere che in fase di controllo formale ex art. 36-ter del DPR 600/73 l'ufficio Le chieda la documentazione inerente la detrazione fruita (o, meglio, sulla generalità degli oneri deducibili/detraibili fruiti in dichiarazione), ma la cosa finirebbe lì, nel senso che sulla base della documentazione prodotta l'ufficio archivi il tutto ovvero Le disconosca la detrazione, in tutto o in parte. Ripeto, però, che in tal caso il controllo è solo sulla documentazione prodotta, non si va oltre. Per giungere alla contestazione del "problema" donazione, vale a dire contestazione del passaggio di denaro senza assolvimento dell'imposta di donazione, l'ufficio dovrebbe attivare un'attività di controllo vero e proprio nei confronti del donante secondo me, ma parliamo di altra fattispecie.
Riguardo alla causale del bonifico, assolutamente NON va indicata la causale DONAZIONE, al limite potrebbe indicare PRESTITO INFRUTTIFERO.
Saluti.
 
Ultima modifica:
concordo con Rocco e, come indicato in altre risposte a quesiti analoghi, è preferibile inserire nella causale "prestito infruttifero" in modo tale che può essere legittima anche una sua restituzione al coniuge
ciao
 

PINO25

Utente
ROCCO, non capisco perchè è fortemente sconsigliato il passaggio di fondi tra coniuge con una semplice donazione anche perchè solo per cifre molto alte vi sarebbe l'imposta di donazione .

Mi farebbe piacere sentire il parere di SAlVO 72 che mi aveva consigliato questa soluzione.

Grazie
 

Rocco

Utente
ROCCO, non capisco perchè è fortemente sconsigliato il passaggio di fondi tra coniuge con una semplice donazione anche perchè solo per cifre molto alte vi sarebbe l'imposta di donazione .

Mi farebbe piacere sentire il parere di SAlVO 72 che mi aveva consigliato questa soluzione.

Grazie
Era una mia opinione, e tale rimane. Inoltre non mi pare che nella discussione fossero state citate delle cifre per cui si potesse valutare o meno la possibilità che in caso di (eventuale) controllo l'ufficio potesse o no applicare l'imposta di donazione. Il tenore del post era da considerarsi lato sensu, vale a dire che con la causale DONAZIONE, in caso di (eventuale) controllo l'ufficio avrebbe avuto buon gioco nel sottoporre ad imposta di donazione le somme, visto che è stato il contribuente stesso, attraverso l'indicazione nella causale, a qualificarle tali. Tutto qui.
Saluti.
 
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