Salve, sono a chiedere un parere su una vicenda creatasi con l’INPS. A partire dal 10/06/2009 e fino al 30/11/2010 sono stata titolare di un Assegno di Ricerca presso l’Università Politecnica delle Marche. Il 22/03/2011, dopo essermi informata con i vari patronati e direttamente con gli uffici dell’INPS, ho inoltrato richiesta di disoccupazione (indennità una tantum) in quanto rassicurata dai funzionari a cui mi sono rivolta riguardo la spettanza del sostegno. La domanda è stata infatti accettata e il 15/04/2011 è stato versato l’importo di 3100 € a titolo di INDENNITA’ DI FINE LAVORO. Tutto bene fino al 08/04/2017, quando con lettera raccomandata mi comunica che l’indennità erogata è indebita quindi mi chiede di restituirla entro il 08/05/2017. Le parole che hanno usato sono queste: “Gentile Signora la informiamo che, nel periodo che va dal 01/01/2010 al 30/11/2010, sono stati pagati 3100 € in più sulla Sua prestaz. di INDENNITA’ai CO.CO.PRO. cat. CO.CO.PRO. n. xxxxxxx per i seguenti motivi: Il Ministero Vigilante con parere n. 7258 del 12/12/2016, ha confermato la non spettanza dell’indennità di cui all’art.2 commi 51-56 L.n.92/2012 ai collaboratori della Pubblica Amministrazione” (Si sono ben guardati dall’allegare questo parere!). Come mi devo comportare? Ci sono gli estremi per impugnare la richiesta? Possono dopo 6 anni chiedere la restituzione di somme che, anche se fossero state non spettanti, sono state erogate per errore dell’INPS e senza dolo da parte mia? La richiesta non è troppo generica? Possono riferirsi ad una legge del 2012 quando la mia domanda è stata inoltrata nel 2011?? Il patronato a cui mi sono rivolta mi ha liquidato dicendomi: “Mi dispiace ma deve pagare!!!”. Vi prego aiutatemi, abbiamo un solo stipendio in famiglia e con due figli facciamo già molta fatica. Grazie mille