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regime dei minimi e fatture all'estero

Buongiorno,
sono una web designer e illustratrice free lance.
Ho aperto la partita iva dei minimi a inizio dicembre 2012, cominciando a fatturare da gennaio 2013.
Vi scrivo per avere un consiglio in merito alle seguenti questioni.
In seguito all’ultimo incontro con il mio neo commercialista sono emerse le seguenti problematiche.

1)Prima questione
Il codice attività con il quale mi è stata aperta è 741029 – “altre attività dei disegnatori grafici”.Il che comporta secondo il mio commercialista l’iscrizione alla cassa degli artigiani, ma la mia professione riguarda esclusivamente layout / impaginati per siti web / loghi, etc. Nessuna merce fisica.
La prima domanda riguarda la possibilità di poter cambiare denominazione o poter chiudere questa partita iva e riaprirne una con denominazione più attinente, ad esempio INFORMATICO anziché disegnatore, evitando così l'iscrizione all'albo degli artigiani e quindi rientrando nei lavoratori autonomi.E’ possibile?

2)seconda e più importante questione
Per mia ignoranza, ho fatturato durante quest'anno per l'estero (prima fattura estera: 18 luglio 2013) 2 volte per la Svizzera, 1 volta per la Danimarca per un totale di 2534 euro.

Non sono iscritta all'albo Vies. Ieri il commercialista che ha analizzato le mie pratiche , ha detto che ho violato una delle condizioni che mi permettono di rientrare nel regime dei minimi e quindi da gennaio 2014 non posso più rientrare in questo regime fiscale agevolato.

Vorrei sapere se non c'è un modo per poter rettificare tramite la ritardata iscrizione all'albo Vies + le pratiche per integrare le fatture di acquisto intracomunitario e compilare gli elenchi Intrastat e una volta rettificato tutto, POTER RESTARE NEL REGIME DEI MINIMI.

sono INTERESSATA A QUALUNQUE IDEA O VOSTRO SUGGERIMENTO MI POSSA PERMETTERE DI RIENTRARE NEL REGIME DEI MINIMI. IVI COMPRESO CHIUSURA E RIAPERTURA DI UNA NUOVA PARTITA IVA..

Grazie anticipatamente,
 

Drackey

Utente
Non sono affatto sicura, ma mi sembra che almeno alcune delle attività del gruppo 74 siano riconducibili alle professioni. Per esempio noi abbiamo due posizioni 741030 (disegnatori tecnici) che sono professionisti.
In questo caso, le operazioni effettuate all'estero non sarebbero normalmente art 7 e seguenti? E queste operazioni non sono di quelle che impediscono la permanenza del regime, perchè non sono esportazioni, nemmeno per assimilazione. Paradossalmente, nemmeno le cessioni che per una ditta normale sarebbero intracomunitarie determinano fuoriuscita dal regime.
Sul vies non so che dire, ma chiudere e riaprire la partita iva è proprio inattuabile, perchè non si può aprire coi minimi se si ha avuto un'attività nei 3 anni solari precedenti.
Piuttosto, sarebbe da verificare bene l'impossibilità di essere professionisti col codice 741029 e quale attività si sia effettivamente effettuata all'estero. A mio modestissimo e certo non del tutto informato parere, a prescindere dal VIES, le operazioni estere effettuate non sono esportazioni, nemmeno per assimilazione.

Edit: vedo ora che si parla di acquisto intracomunitario. Avevo capito che si parlasse di fatture fatte a clienti esteri. Ad ogni modo, un acquisto intra non esclude dai minimi, al massimo si deve fare l'intrastat e pagare l'iva sull'acquisto.
 
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