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pagamenti contanti e versamenti su c.c.

Un libero professionista con p.iva aderente al regime dei minimi, che lavora esclusivamente per clienti privati ricevendo principalmente pagamenti in contanti, e ovviamente emette e conserva la fattura per ogni compenso ricevuto,
deve rispettare particolari criteri quando va a versare parte dei suoi guadagni sul proprio conto corrente?

Io so solo che attualmente il limite per versamenti in contanti è 2500E.
 

Rocco

Utente
Non vi sono particolari criteri stabiliti dalla legge, però visto che trattasi di un contribuente minimo e che dunque non ha scritture contabili sarebbe preferibile che per ogni versamento (cumulativo di più fatture incassate, presumo) egli si annoti o, ancora meglio, alleghi alla ricevuta di versamento, le fatture di riferimento in modo tale che sia in grado di giustificare i versamenti in caso di eventuale accertamento (bancario) e quindi fornire la prova contraria richiesta dalla legge.
Tralasciando il caso particolare, visto che nelle intenzioni del nuovo governo vi è quella di abbassare ulteriormente la soglia per i trasferimenti di denaro contante, sarebbe opportuno che il professionista incassasse i propri compensi mediante strumenti tracciabili riducendo al massimo l'utilizzo del contante.
Ciao.
 
Quindi dovrebbe essere per il momento sufficiente conservare le ricevute di versamento insieme alle relative fatture emesse.
In realtà i versamenti cumulativi saranno sempre un po' inferiori della somma delle ricevute dato che un po' di contanti vengono spesi... ma penso che al massimo sarebbe un problema il contrario (versamenti maggiori delle fatture).
Purtroppo dubito che nel caso specifico i clienti si adattino a pagare con metodi diversi.
Grazie per la risposta.
 
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