secondo me, stante il tenore dell'art.21 dpr 633/72 la numerazione della fattura deve essere progressiva e, anche se la normativa non lo richiede in modo espresso, con cronologia annuale. La numerazione può anche essere distinta per serie (per tipo di prodotto, diverse zone di vendita, ecc.) ma, nell’ambito di ciascuna serie, la stessa deve essere continua.
Per le operazioni fuori campo Iva
deve essere tenuta una numerazione distinta dei documenti emessi, al fine di non interrompere la progressività delle fatture Iva.
l'articolo 21 dice: per ogni operazione va emessa fattura, anche sotto forma di nota, conto, parcella ecc ecc....
la nota di accredito altro non è che una fattura emessa in base alle disposizioni dell'art. 26... ma sempre fattura emessa è...
quindi anche, per assurdo, non incappare nel dover annotare le distinte numerazioni di fatture su registri separati col riporto dei totali in appositi registri riepilogativi (vedi anche la rm 450358 30/07/1990), io per star sul sicuro adotterei una unica numerazione progressiva (tanto che mi cambia? niente e son sicuro....quindi...)
vado ad interpretazione... io ho sempre consigliato e fatto tenere la numerazione unica...
ciao...